Ogniqualvolta viene pubblicata una classifica degli smartphone più venduti il fisiologico interesse per una classifica del genere viene rapidamente soppiantato dalla noia nel constatare quante poche aziende si contendono la top 10. E se si prende in esame il periodo relativo alla prima metà del 2023, la situazione si fa ancora più esacerbata rispetto agli anni precedenti, dato che Apple e Samsung sono le sole a poter dire di essere presenti nella graduatoria stilata dal centro di ricerca Omdia.
Ecco la classifica degli smartphone più venduti nella prima metà del 2023
Il podio è interamente occupato da Apple, che con i suoi più recenti iPhone 14, 14 Pro e 14 Pro Max si prende le prime tre posizioni della classifica, rimarcando ancora una volta come siano i modelli più costosi a convincere di più i consumatori. In quarta e in ultima posizione troviamo iPhone 13 e il vecchio iPhone 11, mentre dalla quinta alla nona posizione la classifica è tutta nelle mani di Samsung, grazie soprattutto a modelli di fascia medio/bassa quali Galaxy A14, A34 e A54 ma anche al suo top di gamma più apprezzato, ovvero S23 Ultra.
Soltanto considerando i modelli più venduti, il primo semestre dell’anno si è chiuso con 86,4 milioni di smartphone venduti per Apple e 46,9 milioni per Samsung. Rispetto agli anni passati non ci sono grandi sorprese: Apple ha quasi sempre dominato questo tipo di classifiche, con Samsung subito dietro, ma il confronto con lo stesso periodo del 2022 evidenzia l’assenza di Xiaomi. Nella prima metà dello scorso anno era presente con i suoi Redmi Note 11 e Redmi 9A per un totale di 15 milioni di unità vendute, mentre a questo giro non compare affatto.
Potremmo dire lo stesso per qualsiasi brand cinese, che siano questi Xiaomi, Redmi, POCO, OPPO, Realme, OnePlus, vivo o Motorola. Il mercato odierno sta premiando gli smartphone premium, e in questo la Cina non è mai riuscita a convincere il mondo occidentale, al punto che molti flagship cinesi non arrivano più da noi. Inoltre, le previsioni degli addetti ai lavori parlano di un 2023 in continuo calo e che sta portando diverse aziende a riconsiderare la propria permanenza nel settore.