Recensione Motorola Razr 40 Ultra: il FLIP-PHONE dei miei SOGNI!

recensione motorola razr 40 ultra flip phone

Era il 2004, avevo la bellezza di 8 anni, e per la prima volta toccavo il nuovo e fiammante Razr V3 di mio padre, un telefono rivoluzionario per l’epoca, estremamente sottile, design e conchiglia come si usava già da tempo, ma mai così leggero e nel contempo performante. Sono passati 19 anni da quel momento, la mia passione per la tecnologia è cresciuta a dismisura, ma d’altronde era nel DNA, e adesso ho tra le mani il salto generazionale di quel modello, il Razr 40 Ultra.

Non è il primo modello che riporta in vita l’iconico V3 di Motorola, ma è il primo che ho la possibilità di provare con mano, e devo dire che questo Razr 40 Ultra ha decisamente tutte le carte in tavola per diventare un leader nella sua nicchia, perchè stavolta Motorola ha fatto davvero tutto quello che serviva. Ve lo racconto nella mia recensione.

Recensione Motorola Razr 40 Ultra

Design e Materiali

Senza andare troppo indietro con gli anni, il Motorola Razr 40 Ultra riprende a tratti il design già rinfrescato del modello dello scorso anno, ma a partire da quello sono stati effettuati tutti i cambiamenti necessari che rendevano poco pratico quello smartphone. Tra i cambiamenti degni di nota va menzionata sicuramente la cerniera a goccia che consente di avvicinare maggiormente le due metà dello smartphone oltre a ridurre lo spessore complessivo a soli 15.1mm contro i 17 del modello precedente.

Anche il peso migliora, nonostante tutti i cambiamenti e la presenza di una back cover in vetro, lo smartphone pesa poco meno di 190 grammi, non pochissimi, è vero, ma perfettamente bilanciati e assolutamente impercettibili per via del suo form factor.

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Tali miglioramenti della cerniera consentono, come anticipavo, di rendere le due metà perfettamente unite quando lo smartphone è chiuso, anche se a dir la verità mi sarebbe piaciuto trovare una maggiore fluidità nella cerniera stessa che, ad oggi, rende impossibile l’apertura dello smartphone come si faceva del V3, semplicemente spingendo con il pollice senza utilizzare necessariamente due mani. Non è un difetto, sia chiaro, ma nell’uso quotidiano considerate che l’utilizzo di due mani in fase di apertura è indispensabile.

Le sue dimensioni da chiuso sono spaventosamente comode, 88.4 x 74 x 15mm, e vi assicuro che una volta messo nella tasca dei jeans non vedrete l’ora di cestinare il vostro attuale smartphone, tanto è comodo e portabile. Da aperto, invece, non è tra i più comodi da utilizzare per il suo form factor stretto e lungo: non è un formato molto diffuso, è vero, ma dopo averlo utilizzato un po’ ci si fa l’abitudine e non crea particolari problemi, soprattutto per via dello spessore piuttosto contenuto.

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Quello a cui non vi abituerete mai, invece, è il tasto power con il sensore biometrico integrato all’interno: è collocato nella parte alta del dispositivo, sulla destra, ed è piuttosto scomodo da raggiungere durante l’utilizzo, sicuramente nella parte inferiore sarebbe stato più sensato oltre che pratico da utilizzare, ma capisco le esigenze progettuali di Motorola che, dovendo rendere accessibile il tasto sia con lo smartphone chiuso che aperto, ha dovuto scendere un po’ a qualche compromesso.

Per il resto se dovessi darvi una valutazione puramente soggettiva sul dispositivo, vi direi tranquillamente che è tra gli smartphone più belli, pratici ed eleganti che io abbia utilizzato negli ultimi mesi, senza girarci troppo intorno. Il fronte del dispositivo è piuttosto tradizionale, c’è già una pellicola preapplicata in plastica che l’azienda vi obbliga a non rimuovere o sostituire pena decadimento della garanzia.

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Il retro, invece, è quello che rende iconico questo modello: tralasciata la parte inferiore in vetro opaco e con finiture lucide nei pressi del brand dell’azienda, la parte superiore arriva con un eccezionale pannello da 3.6″ pollici rivestito con Gorilla Glass Victus e ricchissimo di funzionalità che rendono unico il nuovo arrivato di Motorola.

Nonostante questa tecnologia sia ormai matura, per quanto mi riguarda l’effetto “Wow” con questo modello è ancora presente e chiunque, tra i miei conoscenti, abbia toccato con mano questo smartphone durante il mio periodo di prova, ha potuto confermare questa mia teoria. Per il resto, va detto che in basso c’è il connettore USB-C accanto al microfono e allo speaker stereo (l’altro coincide con la capsula auricolare), mentre a destra nella parte superiore c’è il tasto power con sensore di impronte e bilanciere del volume; lo slot per la SIM, infine, lo troviamo nella parte superiore sinistra.

Display: ben DUE!

Ma parliamo ora di display, la parte più interessante di questo nuovo smartphone di casa Motorola. Il nuovo Razr 40 Ultra si distingue per il suo ampio pannello OLED da 6,9 pollici di tipo LTPO con una risoluzione piuttosto insolita di 1080 x 2640 pixel visto l’aspect ratio pari a 22:9. Grazie al supporto HDR10+ e alla profondità del colore a 10 bit, questo display offre prestazioni colore eccezionali, raggiungendo un refresh rate fino a 165Hz, che lo rende tra i più veloci in assoluto, soprattutto in ambito flip phone. Nel concreto la qualità di questo schermo è decisamente molto alta, sia in termini di colori sia in termini di retroilluminazione massima, dove si raggiungono piuttosto facilmente valori attorno ai 1200 nit di picco.

E lo so, vi starete chiedendo della piega al centro dello schermo: si sente oppure no? E’ piuttosto sottile, ma seppur quasi impercettibile a prima vista, è impossibile non notarla quando si scorre il dito sullo schermo. Francamente non mi sarei aspettato di più, e già il fatto che sia quasi totalmente impercettibile quando, ad esempio, vediamo un film o riproduciamo un gioco, per me personalmente è un traguardo.

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Anche per quanto riguarda il display esterno, Motorola ha mantenuto gli stessi standard elevati di qualità: come vi anticipavo, il pannello è un OLED da 3,6 pollici e risoluzione di 1066 x 1056 pixel. Sostanzialmente anche questo schermo, seppur secondario, offre caratteristiche paragonabili al display principale, come il supporto a HDR10+ e la profondità del colore a 10 bit; scende, però, il refresh rate a 144Hz, valori comunque eccezionali nell’uso quotidiano.

Tutto bellissimo fin qui, ma lo schermo secondario esterno è davvero utile o solo un esercizio di stile? La mia prova di questo smartphone, come sempre, è partita in modo totalmente “anonimo”, cioè non mi sono spoilerato caratteristiche e funzionalità vedendo video o schede tecniche, e non vi nascondo di essere partito un po’ prevenuto nei suoi confronti. Mi è bastata solo qualche ora per ricredermi e per capire il grande lavoro svolto da Motorola nell’ottimizzazione di questo display secondario.

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(Quasi) ogni cosa vi venga in mente di fare, è possiibile farla anche con lo smartphone chiuso: scattare una foto, avviare una chiamata in vivavoce, persino navigare in internet o rispondere ai messaggi è fattibile a schermo chiuso, logicamente alcune app non sono ottimizzate per farlo alla perfezione, ma per esempio inviare un vocale su Telegram o Whatsapp è un gioco da ragazzi.

Ci sono poi anche alcuni giochi utilizzabili e pensati proprio per questo piccolo schermo secondario per ammazzare il tempo, ma anche app studiate appositamente con interfaccia grafica adattata alle dimensioni dello schermo, tipo Spotify, il registratore vocale, l’app del Calendario o il widget del meteo.

Per quanto possa sembrare banale, nel complesso la UI studiata da Motorola per questo piccolo schermo è decisamente degna di nota soprattutto per la presenza dei Widget di cui vi parlavo prima; non è lasciata al caso persino l’animazione delle notifiche, che non occupano una porzione di schermo interno ma si affilano all’interno di piccoli tondini in basso con l’icona delle varie app e si possono “approfondire” se ci facciamo un tap sopra. Poi tutto il resto segue le logiche di Android classiche, quindi sono funzionanti i vari swipe per aprire ad esempio la tendina delle notifiche, oppure quello per il multasking. E’ ovviamente dotato di AOD, anche lui perfettamente personalizzabile in stile Motorola e si può accedere a tutte le funzioni dello smartphone previo l’inserimento del codice di sblocco o l’impronta sul lettore.

Hardware e Performance

Il Razr 40 Ultra è alimentato dal processore Snapdragon 8+ Gen 1, chip di fascia alta ormai lanciato nel 2022 e che, in realtà, è lo stesso chip utilizzato nello scorso Razr (2022), quindi non c’è un passo avanti o salto generazionale in ambito hardware, cosa non necessaria sicuramente ma che molti si sarebbero aspettati di vedere visto il prezzo importante di lancio di questo modello.

Lo Snapdragon 8+ Gen 1 è potente, ma forse è ormai superato: tuttavia grazie alla RAM LPDDR5 da 8GB e alla buona ottimizzazione software tipica di Motorola, lo smartphone è in grado di offrire delle prestazioni di prima categoria.

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Nei benchmark non si evidenziano risultati da primo della classe, però, dove viene superato facilmente da competitor con lo stesso hardware; probabilmente Motorola si è trovata costretta un po’ a castrare le prestazini del chip di Qualcomm per tenere sotto controllo autonomia e temperature, e di fatto ci è riuscita limitando un po’ la potenza a disposizione dello smartphone.

Si tratta, tuttavia, di limitazioni puramente numeriche perchè, onestamente, nell’uso quotidiano non ho trovato nulla di cui lamentarmi e lo smartphone, seppur con un hardware “vecchio di un anno”, riesce ad essere sul pezzo in tutti i contesti, gaming incluso. Certo, i rumor parlano di uno Z Flip 5 di Samsung con Snapdragon 8 Gen 2, quindi per Motorola la battaglia sarà dura da vincere da qui a qualche mese, e potrà giocarsela con il suo software ed eventualmente con uno street price più aggresivo.

Per quanto riguarda la connettività, il telefono dispone di Bluetooth 5.3, Wi-Fi 6E e 5G. C’è anche il supporto NFC per i pagamenti cardless, che possiamo utilizzare anche senza aprire il telefono, a patto però prima di sbloccarlo tramite l’impronta o il codice. Nel panorama attuale dei flip phone, uno dei compromessi inevitabili è rappresentato dalle prestazioni della fotocamera, che non raggiungerà lo standard che troveresti nei tradizionali smartphone allo stesso prezzo, e anche il Razr 40 Ultra rientra in questa categoria.

Software

Se avete mai utilizzato uno smartphone di casa Motorola sarete d’accordo con me che l’aggettivo più giusto per parlare del software è sempre uno, “efficiente”. Android in versione 13 e patch di sicurezza a Maggio 2023, con la promessa da parte del brand di ben 3 major update e 4 anni di patch di sicurezza.

Per il resto c’è davvero poco da aggiungere: è il solito software di Motorola ottimizzato alla perfezione in ambito performance e ben studiato in ambito integrazioni da “flip-phone”, con praticamente nessun aspetto lasciato al caso, come avrete intuito nel corso di questa recensione. Oltre alle centinaia di possibilità in ambito personalizzazione che l’azienda ha reso disponibile su questo modello, non manca anche Ready For, la modalità PC di Motorola per utilizzare lo smartphone collegato ad uno schermo esterno.

Fotocamera

Nel panorama attuale dei flip phone, uno dei compromessi inevitabili è rappresentato dalle prestazioni della fotocamera, che ad oggi non riesce a raggiungere lo standard che invece attualmente si trova nei tradizionali smartphone di pari prezzo, e anche il Razr 40 Ultra rientra in questa categoria.

L’azienda qui non ha puntato sul clamore dei numeroni con super specifiche tecniche, quanto più ha cercato di mantenersi concreta e con i piedi per terra; la lente primaria, infatti, è una insolita 12MP f/1.5, affiancata da una ultra-wide e macro da 13MP f/2.2 ed un flash LED singolo che da solo non riesce ad ottenere delle prestazionida fascia alta, sia se utilizzato in foto e video e persino come semplice torcia.

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Ad ogni modo mi rendo conto, forse, di essere stato troppo tragico qualche rigo più in su, perchè di fatto la situazione non è poi così negativa: la lente primaria da 12MP gestisce bene gli scatti realizzati di giorno e con buona luce, fornendo fotografie dai colori più che sufficienti (anche se a volte un po’ troppo freddi), con un buon numero di dettagli ed una buona nitidezza. La lente principale di notte gestisce bene le luci ed il risultato finale è sempre piuttosto soddisfacente, anche se l’elaborazione software tende a “levigare” un po’ troppo le foto rendendole, in alcuni casi, innaturali.

Non fa sentire troppo il distacco, invece, la camera ultrawide che in buone condizioni di luce scatta foto piuttosto di qualità, con dei bei colori alla pari della fotocamera primaria. C’è anche un buon livello di dettaglio, ma come al solito queste lenti peccano un po’ in rumore. Solito discorso di sera, nel complesso buoni risultati ma forse si sente troppo lo zampino del software. La modalità ritratto produce scatti con un bel bokeh, colori dall’aspetto naturale e una discreta quantità di dettagli e nitidezza, purché le condizioni di illuminazione lo consentano.

I selfie con la lente frontale sono discreti, ma in questo caso potreste aiutarvi con la lente principale dello smartphone quando il dispositivo è chiuso; in questo caso avrete la possibilità di inquadrarvi nel secondo schermo e di scattare con la lente primaria, ottenendo di conseguenza una qualità decisamente superiore alla media.

Nei video il Razr 40 Ultra arriva a 4K 60fps con la lente primaria, c’è un buon livello di dettaglio, un’ottima gamma dinamica ed un buon livello di dettaglio; ottima anche la stabilizzazione ottica disponibile nei video in FHD.

Autonomia

Sul fronte batteria, per forza di cose, questo Motorola Razr 40 Ultra arriva con un’unità da 3800 mAh, non tantissimi ad essere onesti, me neanche troppo pochi nell’utilizzo di ogni giorno; l’hardware di cui è dotato offre buone prestazioni ma non è famoso per consumi di batteria moderati, anche se a dir la verità il lavoro di ottimizzazione di Motorola è stato evidente anche su questo fronte.

Motorola Razr 40 Ultra, all’atto pratico, vi consente di arrivare fino a sera con un utilizzo moderato senza spingere troppo sull’acceleratore. Con fatica si superano le 4 ore di schermo attivo, a prescindere dalla tipologia di utilizzo che ne facciamo. Bene nella sua fascia di mercato e per la tipologia di dispositivo, un po’ meno globalmente parlando, ma era inevitabile. In quanto a velocità di ricarica c’è il supporto per ricarica TurboPower da 30 W e per la ricarica wireless da 5 W, anche se in confezione non è incluso il caricabatterie.

Prezzo e Considerazioni

Il mercato degli smartphone “flip” è senza dubbio di nicchia, motivo per cui questo smartphone in fin dei conti si scontra solo con quello di casa Samsung, con cui è guerra su praticamente tutti i fronti. Scherzi a parte, il Motorola Razr 40 Ultra arriva in Italia ad una cifra importante, 1.199€ a meno che non siate fortunati con qualche offerta particolare.

E’ uno smartphone sicuramente per pochi, decisamente non per tutti e questa volta il motivo non è riconducibile al prezzo; per carità, quest’ultimo è abbastanza alto, ma ormai nella fascia alta si è abituati quasi a certe cifre e non ci si pone più di tante domande, ma lui è un prodotto di nicchia.

Attenzione: i miglioramenti rispetto la precedente generazione sono stati estremamente positivi e davvero questo si presenta come uno flip-phone completo in tutto e per tutto. Peccato per l’hardware “vecchio di un anno”, ma brava Motorola per la cura nel software di questo smartphone, probabilmente siamo vicini alla perfezione di questo “genere”.

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