L’NFC sarà ancora più utile: i suoi creatori svelano le novità in arrivo

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Near Field Communication, meglio conosciuto come NFC: debuttò per la prima volta nel 2010 su Android con Samsung Nexus S, e da allora ha modificato il modo con cui utilizziamo lo smartphone. Per quanto i primi rudimenti della sua invenzione risalga agli anni ’80, la tecnologia odierna è attribuibile a varie aziende, principalmente Philips, Sony e Nokia. Ma come ogni standard tecnologico, la nascita dell’NFC Forum permise a sempre più aziende (Apple, Google, Huawei, Qualcomm e altri ancora) di dare il proprio contributo per innovarlo e migliorarlo.

Ecco come cambierà la tecnologia NFC nel corso dei prossimi anni

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Ed è proprio l’NFC Forum che ha recentemente svelato il futuro dell’NFC, annunciando la roadmap che porterà a una serie di novità per questo tipo di connettività. Allo stato attuale, per far comunicare due dispositivi fra di loro tramite NFC bisogna avvicinarli in un raggio di 5 mm, facendo venir meno il concetto di “contactless”; per questo, l’ente sta lavorando per aumentare la distanza operativa da 4 a 6 volte, cioè fino a 30 cm, rendendo molto più facile allineare le antenne fra i due terminali.

Si parla anche di ricarica wireless: forse non lo sapete, ma tramite NFC si può anche fornire energia, seppur in maniera molto limitata con solo 1W di potenza. L’obiettivo è quello di aumentarla a 3W, che seppur sia ancora molto sotto i 15W dello standard Qi potrebbe aprire nuovi scenari nell’Internet of Things e nella ricarica di piccoli accessori. Un’altra novità utile sarà quella dell’NFC multi-azione: con un solo tap l’utente potrà effettuare più operazioni, per esempio far convalidare più biglietti contemporaneamente anziché dover ripetere più volte la stessa operazione. Un occhio anche al discorso sostenibilità, con l’NFC che potrà condividere dati su come riciclare il dispositivo, facilitandone le operazioni di smaltimento.

È una roadmap che si snoda fino al 2028, perciò non aspettatevi di vedere tutte queste novità nell’immediato. Servirà lavoro da parte di tutti i produttori coinvolti, sia lato chipmaking che lato dispositivi, affinché queste innovazioni prendano una forma concreta. Ma è senz’altro una buona notizia nei confronti di una tecnologia magari poco glamour ma spesso molto utile, se non indispensabile, nel quotidiano.

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