Nelle parole delle Samsung, che recentemente ha ammesso la sua inferiorità verso la rivale TSMC, c’è un moto d’orgoglio verso le migliorie di cui sta beneficiando. Negli ultimi anni, le fabbriche sud coreane di semiconduttori hanno pagato lo scotto di avere un’efficienza peggiore di quelle taiwanesi, con il risultato che chi si era rivolto a Samsung si è poi rivolto a TSMC. Mi riferisco principalmente a Qualcomm, che con lo Snapdragon 8+ Gen 1 e successivi è tornata a farsi produrre i SoC in Taiwan. Tuttavia, da quando c’è stato il passaggio ai 3 nm e oltre Samsung afferma di aver un vantaggio evolutivo che la metterà davanti a TSMC da qui in avanti, e da qui nasce l’ultima notizia della collaborazione con Tesla.
Tesla e Samsung: la nuova collaborazione potrebbe rubare quote a TSMC
Seppur non se ne parli molto, Samsung e Tesla hanno già lavorato assieme in più di un’occasione: sono sud-coreane le batterie che utilizza nei suoi veicoli, così come microchip e sensori fotografici che ne compongono il sistema hardware. Non sarebbe la prima volta che le due lavorerebbero assieme, anche perché c’è anche una fabbrica in Texas che produce chip a 14 nm per la compagnia automobilistica di Elon Musk. La notizia va oltre, perché recentemente Lee Jae-yong, presidente di Samsung, si è recato negli Stati Uniti e ha fatto visita a varie compagnie partner come Google, Microsoft, NVIDIA e – appunto – Tesla. L’incontro con Musk (il primo mai avvenuto fra i due) è avvenuto alla filiale di Samsung dedicata ai semiconduttori nella Silicon Valley, assieme a figure come Choi Si-young e Kyung Gye-hyun, alcuni fra i più alti dirigenti della branca dei microchip di Samsung.
Difficile sapere con esattezza di cosa si sia discusso, ma fino allo scorso dicembre 2022 si parlava di un importante accordo raggiunto fra Tesla e TSMC per la produzione di chip a 4 nm, il ché porrebbe l’azienda automobilistica fra i 7 principali clienti del chipmaker taiwanese. Questa produzione dovrebbe partire dal 2024 proprio nella prima fabbrica USA di TSMC, che non è però sfuggita alle critiche del suo stesso fondatore in quanto la produzione americana sarà troppo costosa per TSMC. E se i chip a 4 nm per Tesla li produrrà TSMC, il discorso potrebbe cambiare col passaggio a 2 nm, cioè quando TSMC inizierà la transizione da FinFET a GAA (Gate-All-Around), tecnologia di miniaturizzazione dei transistor necessaria per compiere tale passaggio; un passaggio del genere sarà molto complesso da gestire, e lo dimostra il fatto che Samsung lo abbia già compiuto passando dai 4 ai 3 nm riscontrando le difficoltà di cui sopra. Non solo Tesla, però, perché si vocifera che anche AMD e Qualcomm potrebbero affidarsi alle filiere Samsung proprio per questo motivo.
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