In pieno stile Huawei in concomitanza del lancio della nuova generazione di smartphone top di gamma arrivano sempre loro, le nuove FreeBuds ormai giunte alla quinta versione e che portano con sè sempre un gran numero di novità. Quest’anno l’azienda cinese ha optato per un design completamente rinnovato e delle finiture estremamente premium.
Restano i punti di forza soliti, ovvero l’ottimo rapporto qualità prezzo, la compatibilità sia con iOS che con Android ed un altro paio di dettagli che, però, vi racconto nel corso della recensione.
Indice
Recensione HUAWEI FreeBuds 5
Design, materiali e comfort
Il design di questo modello corrisponde a circa il 90% dei cambiamenti: lo stravolgimento è radicale, e non passa di certo inosservato dal momento che Huawei è riuscita ad innovare in un settore dove, ormai, le idee scarseggiano e tutti fanno la gara nello scopiazzarsi tra di loro. Queste nuove HUAWEI FreeBuds 5 sono innovative proprio a partire dal comfort di utilizzo: non sono le classiche cuffie in-ear a cui lo stesso produttore (come molti altri) ci ha abituato, loro rientrano nella categoria delle Open-Fit, specifica che le rende adatte perfettamente ad alcuni contesti, e un po’ più sconsigliate in altri.
Parto dai contesti in cui loro non sono il prodotto giusto: lo sport. Se doveste utilizzare queste cuffie durante l’attività sportiva praticamente le perdereste dopo i primi 5 minuti di utilizzo: il loro design è sì iconico ed unico, ma al contempo non è tra i più stabili quando indossati, soprattutto se abbiamo il padiglione auricolare un po’ umido o sudato.
Fatta eccezione, dunque, del contesto sportivo queste cuffie nell’uso quotidiano sono piuttosto comode e quasi non si avverte la loro presenza nell’orecchio, per via della loro forma incavata che ben si sposa con quella del canale auricolare. Come sempre sono realizzate in plastica, con una finitura lucida di colore argento quasi a voler sembrare quelle calamite canterine famose negli anni 2000, ricordate? Scherzi a parte, sono presenti ovviamente i sensori che rilevano se le abbiamo indossate su entrambe le cuffie, oltre che due microfoni su ciascun auricolare, uno per la riduzione del rumore e l’altro per l’audio in chiamata. Non mancano, come consuetudine, i controlli touch personalizzabili lungo lo stelo.
Le HUAWEI FreeBuds 5 sono disponibili in tre varianti cromatiche: questa silver in mio possesso che è senza dubbio quella esteticamente più accattivante, poi c’è una classica bianca lucida ed una arancio corallo che, se le foto non mentono, dovrebbe avere delle finiture opache sui boccioli. Per quanto riguarda il case, invece, rimane la solita forma ad ovetto: è piuttosto piccolo e poco ingombrante da tenere in tasca, ha il solito led frontale, il tasto per il pairing sul lato destro ed il connettore USB-C per la ricarica.
Connettività
Come al solito l’accoppiamento con gli smartphone prevede pochissimi semplici passi, a prescindere dal sistema operativo in questione. Ho provato queste cuffie su diversi dispositivi, Android e iOS, e ho trovato in entrambi i casi l’accoppiamento velocissimo: come sempre è sufficiente premere il tasto laterale per pochi secondi e le cuffie vengono subito riconosciute dallo smartphone ed accoppiate, mentre le volte successive alla prima connessione è sufficiente semplicemente aprire il guscio ed indossare le cuffie.
Le cuffie supportano ovviamente il Bluetooth 5.2, e nel caso volessimo personalizzare maggiormente l’esperienza di utilizzo possiamo servirci della solita app di Huawei, AI Life, tramite la quale si può aggiornare il firmware, gestire l’equalizzazione delle cuffie e molto altro. Il procedimento su smartphone Huawei è sicuramente più veloce e semplice, mentre sugli smartphone Android standard potrebbe essere necessario scaricare un APK in quanto la versione del Play Store non è l’ultima disponibile.
Qualità audio e cancellazione del rumore
Dare un giudizio su un paio di cuffie dal costo superiore ai 100 euro è sempre un compito piuttosto arduo, soprattutto se consideriamo che, da sempre, il suono è soggetivo ed anche le preferenze d’ascolto, oltre che le abitudini, sono piuttosto soggettive. Partiamo dal presupposto che queste nuove HUAWEI FreeBuds 5 supportano i codec L2HC e LDAC (quest’ultimo è il predefinito), entrambi codec adatti per l’ascolto di musica in alta definizione, a patto si utilizzi una sorgente che li supporti (ad esempio Tidal Hi-Fi, per citarne uno).
Fatte le doverose e necessarie premesse posso dirvi che nel concreto queste cuffie di Huawei sono adatte più per la riproduzione di musica classica che per quella POP; l’equalizzazione, per quanto altamente personalizabile tramite l’applicazione, tende ad enfatizzare maggiormente le frequenze alte e quelle medie, con una buona prevalenza delle voci e di alcuni strumenti in particolare, mentre frequenze più basse tendono a passare un po’ più in secondo piano. Probabilmente la percezione della mancanza di basso è dovuta al tipo di vestibilità che questi auricolari hanno, decisamente differente rispetto al solito in-ear, che di conseguenza possiede una resa musicale di altro tipo.
In linea di massima, dunque, le nuove HUAWEI FreeBuds 5 suonano bene in gran parte dei contesti, ma se siete alla ricerca di bassi ricchi e profondi, potreste non fare un buon affare con un prodotto come questo. In quanto a cancellazione del rumore, poi, potrei dirvi i soliti pro e contro che noto negli auricolari non in-ear: vista la vestibilità più “libera” nonostante il sistema di ANC sia doppio, ovvero funziona grazie a tre microfoni in accoppiata ad un algoritmo DNN (deep neural network), non riesce a dare il meglio di sè, ma non mi sento di definirlo un vero e proprio difetto.
Chi acquista un paio di auricolari open-fit sa bene a cosa va incontro, ed è ciò che è successo anche in questo modello. L’ANC, dunque, non fa miracoli, e in caso vi trovaste in ambienti estremamente rumorosi, potrebbe non essere sufficiente a migliorare le condizioni d’ascolto.
Autonomia
Sul fronte autonomia Huawei ha sempre rispettato (parlo per mia esperienza) le promesse fatte sulle sue schede tecniche, ed anche queste FreeBuds 5 me lo hanno confermato; sono da 42 mAh le singole batterie dei due auricolari e 505mAh la batteria, invece, del case di ricarica. All’atto pratico sono riuscito ad ascoltare musica per circa 4 ore con le Freebuds 5 senza la cancellazione del rumore attiva, mentre scende a poco più di tre ore l’utilizzo con ANC, sempre a massimo volume.
I tempi di ricarica, invece, sono di circa 20 minuti per gli auricolari all’interno della custodia mentre circa 40 minuti per la ricarica della custodia stessa tramite cavo. E’ presente anche la ricarica wireless che però fa alzare notevolmente i tempi di ricarica fino a circa 4 ore.
Prezzo e Considerazioni
HUAWEI FreeBuds 5 arrivano ufficialmente nel nostro paese a 159 euro di listino, prezzo spesso scontato (come in questo momento) a circa 139 euro, una cifra che le rende non estremamente costose e perfettamente in linea con il resto dei player presenti sul mercato in questa tipologia di prodotti.
Credo proprio che Huawei sul fronte estetico e costruttivo per qualche mese sarà leader assoluta senza troppi rivali: queste nuove FreeBuds 5 le trovo estremamente curate, piacevoli da utilizzare e sicuramente uniche nel loro genere. Certo, non sono perfette nell’equalizzazione e nella cancellazione del rumore, ma chi odia la sensazione dei gommini che premono nelle orecchie di sicuro saprà che bisogna scendere a qualche compromesso.
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