Altresì detta AOMedia Video 1, la tecnologia AV1 sta iniziando a far parlar di sé, anche perché a partire da Android 14 per gli smartphone sarà obbligatorio supportarla. Annunciata ufficialmente nel 2018, si tratta di un’importante novità nel mondo dello streaming video, settore che negli anni è cresciuto in maniera esponenziale con centinaia di milioni di spettatori in tutto il mondo. Proprio per questo, il supporto di questa tecnologia sarà molto importante affinché questa crescita non subisca rallentamenti a causa di colli di bottiglia che potrebbero crearsi nell’evoluzione degli smartphone.
Indice
ToggleCos’è AV1 e perché sempre più smartphone stanno iniziando ad averlo
Cos’è un codec video
Prima di proseguire, è necessario chiarire di cosa stiamo parlando, visto che non tutti potrebbero saperlo con esattezza. In breve, un codec (abbreviazione di “codificatore/decodificatore“) video è un algoritmo software che comprime e decomprime i dati contenuti – in questo caso – in un file video. Questa tecnica è essenziale per lo spostamento dei dati in maniera efficiente, che altrimenti rischierebbero di essere troppo grossi ergo congestionare le reti e riempire le memorie degli smartphone in poco tempo. Ovviamente sta alla qualità del codec il risultato finale, alla ricerca del miglior equilibrio fra quantità di dati compressi e qualità visiva del video.
Cos’è e come funziona AV1
Dagli anni ’90 a quelli 2000, il mondo dei codec multimediali è stato rappresentato dal gruppo Moving Picture Experts, meglio conosciuto come MPEG; è grazie a esso se abbiamo avuto codec come MP1, MP2 ed MP4 ma non MP3, quello è della tedesca Fraunhofer Society. Negli anni abbiamo conosciuto codec come Xvid, DivX, FFmpeg, H.264/AVC e H.265/HEVC, ma anche Apple Video, QuickTime, Windows Media Video e tanti altri, molti dei quali sono tecnologie proprietarie che i creatori permettono di utilizzare in cambio del pagamento di royalties.
Nel 2015 nasce così l’Alliance for Open Media, organizzazione no profit fondata proprio per creare standard web aperti a tutti che non subiscano il monopolio e l’influsso delle compagnie che li hanno sviluppati. All’interno di AOMedia ci sono aziende come Adobe, Amazon, Apple, AMD, ARM, Facebook, Google, Huawei, Intel, Microsoft, Mozilla, Netflix, NVIDIA, Samsung e tanti altri. AV1 è quindi un sostituto di H.264 e H.265, le cui licenze appartengono alla compagnia americana MPEG LA, nello specifico come codec per la compressione video nello streaming video.
È a tutti gli effetti l’erede spirituale del codec VP9 di Google, inizialmente supportato soltanto dal suo YouTube ma poi aggiunto anche in Android, iOS e nei principali web browser. Uno dei vantaggi di AV1 è appunto che nasce royalty-free e open source, rendendolo così facilmente implementabile da tutte le aziende. Ma cosa più importante, l’obiettivo è quello di fornire una compressione video efficace che abbia sì una maggiore efficienza, cioè consumi meno GB, ma allo stesso tempo anche una migliore qualità dell’immagine.
Stando ai dati forniti da AOMedia, un video 4K in codec AV1 ha una compressione migliore del 30% rispetto allo stesso video codificato in H.265/HEVC e in VP9 pur mantenendo una qualità visiva simile.
Non starò a scendere nel dettaglio delle tecniche adottate per ottenere questo risultato perché si tratta di argomenti molto tecnici: se foste curiosi, trovate tutte queste informazioni sul sito ufficiale. In soldoni, i fotogrammi vengono elaborati in vario modo, per esempio suddividendo l’immagine in piccoli blocchi e combinando quelli vicini e simili, stimando i movimenti del fotogramma successivo e mantenendo solo i dati relativi alle sue variazioni, e adottando una compressione in tempo reale.
Quali smartphone supportano AV1
Quando si parla di un codec come AV1, difficilmente lo vedremo in azione nelle fotocamere degli smartphone, in quanto la parte di codifica è decisamente più lenta dei competitor. Per esempio, se per codificare un video 4K da 30 secondi occorrono circa 2 minuti con codec H.264, per farlo in AV1 occorrono circa 20 minuti. Qual è il vantaggio, quindi? La vera utilità del codec AV1 è la parte di decodifica, come per esempio avviene su smartphone quando si avvia lo streaming video video da piattaforme come YouTube, Twitch e Netflix.
Tuttavia, affinché sia possibile visionare video AV1 è necessario che l’hardware e il software del proprio smartphone lo consentano. Lato software, è necessario avere sistema operativo Android 10 o successivi, mentre lato hardware ecco quali System-on-a-Chip lo supportano:
- Samsung
- Exynos 2100, 2200 e successivi
- Google
- Tensor, Tensor G2 e successivi
- MediaTek
- serie Dimensity 1000 e successivi
- Qualcomm
- Snapdragon 8 Gen 2 e successivi