A tutti gli effetti, OPPO può dire di essere stata la prima a portare i suoi smartphone pieghevoli fuori dalla Cina. Qualcuno potrebbe giustamente obiettare che in realtà la prima è stata Huawei, ma il ban statunitense l’ha sostanzialmente tolta dai giochi, visto che difficilmente qualcuno fuori dal mercato cinese spenderebbe oltre 1.000€ per un suo prodotto. Questo traguardo è stato rimarcato in occasione del MWC 2023, dove OPPO ha rimesso sotto i riflettori il suo Find N2 Flip (l’avete vistra la nostra recensione?). Il CEO Pete Lau ha colto la palla al balzo per svelare al pubblico quelli che sono stati i prototipi con cui l’azienda ha sperimentato le strade che l’hanno portata ai suoi pieghevoli odierni.
I prototipi di smartphone pieghevoli ci fanno capire l’evoluzione tecnologica di OPPO
Nonostante sia una delle aziende che più sperimenta sul mercato mobile, OPPO ha atteso praticamente tre anni per lanciare il suo primo pieghevole. “Non ci siamo precipitati nel farlo, ci siamo davvero presi il nostro tempo per garantire che il risultato corrispondesse alle elevate aspettative dei nostri utenti”, afferma Carl Pei, aggiungendo che “non siamo stati i primi a lanciare un flip phone, ma sicuramente l’abbiamo perfezionato”.
Anche se il primo è arrivato a cavallo fra 2022 e 2023, i primi pieghevoli OPPO nascono nel 2018, con un primissimo prototipo “U-Shaped” che è un incrocio fra Find N2 e N2 Flip, cioè una specie di flip phone ma con piegatura in orizzontale a mo’ di portafoglio. Sempre nel 2018, tentò la strada dei pieghevoli outfold in stile Huawei Mate X, di cui realizzò un ulteriore modello nel 2019 assieme soprattutto al suo primo foldable con cerniera a goccia, concretizzatosi sotto forma di OPPO Find N2 Flip.