Da un’azienda come quella che sta dietro Nothing Phone (1), in molti si aspettavano che l’aggiornamento ad Android 13 sarebbe stato rilasciato in tempi abbastanza brevi. D’altronde Nothing ha solo uno smartphone da gestire, al contrario di altri produttori dai cataloghi molto più vasti, senza contare che il fondatore Carl Pei viene da quella OnePlus divenuta famosa anche per aver dato un certo peso alla celerità degli aggiornamenti. Tuttavia, così non è stato: mentre le varie Google, Samsung, Xiaomi, OPPO e Realme hanno già rilasciato il major update su vari modelli, Nothing Phone (1) è ancora fermo in fase di beta testing.
L’azienda parla dei problemi incontrati nello sviluppare Android 13 per Nothing Phone (1)
Sull’argomento si è pronunciato sin da subito Carl Pei, spiegando che Nothing Phone (1) è “ben altro che soltanto specifiche e versioni di Android” e che l’aggiornamento verrà rilasciato “senza affrettarsi per non rovinare l’esperienza utente“. Al contempo, molti utenti hanno espresso pareri contrastanti in rete: certo, lo smartphone Nothing ha ricevuto diversi aggiornamenti nel corso del tempo, ma ha un software piuttosto snello e privo di tante personalizzazioni, pertanto preparare un major update come questo non dovrebbe richiedere tutto questo tempo.
La verità che Nothing sarebbe in una posizione di forte svantaggio rispetto alle aziende affermate di settore, stando alle parole di Carl Pei. In una recente intervista ad Android Authority, il fondatore ha rivelato che, sin da subito, Nothing avrebbe avuto molti problemi nel reclutare persone per formare il team. Carl racconta di un colloquio deludente con un ingegnere software agli albori dell’azienda e che, dopo aver chiesto ai colleghi di non assumerlo, gli venne riferito che quella fosse l’unica persona che avesse fatto domanda di assunzione; l’ironia è che, dopo averlo assunto a malincuore, egli si dimise dopo un giorno di lavoro affermando di aver trovare un lavoro migliore altrove.
“Il peggior ingegnere non voleva nemmeno lavorare due giorni per la nostra azienda” afferma Carl, rimarcando le difficoltà per un’azienda neonata nell’inserirsi in un settore popolato da realtà affermate da decenni. Quando si tratta di creare un major update come nel caso di Android 13, servirebbero almeno 200 persone per crearne una versione affidabile, e Nothing “non è stata in grado di assumere tutte queste persone in un periodo di tempo così breve“: quando Nothing OS è iniziata ad essere sviluppata, il team software di Nothing poteva contare soltanto su cinque ingegneri permanenti.
Per compensare a ciò, Nothing ha fatto affidamento agli ingegneri di un produttore OEM non specificato che “non se la cava molto bene dal punto di vista finanziario” ma che ha permesso all’azienda di Pei di avere circa 400 ingegneri part time al lavoro sul proprio software. Tuttavia, lavorare a una UI di terze parti ha le sue difficoltà: come afferma mr. Pei, “era la prima volta che creavano una skin per altre società, e lavorando a qualcosa che non era loro, la motivazione era inferiore a quando si tratta di creare un prodotto proprio di alta qualità“. Anche quando si parla della catena di produzione, Nothing è stata “costantemente sfidata e respinta“: quando si trattava di realizzare le prime Nothing Ear (1), la risposta da parte delle compagnie era: “ci sono molti auricolari sul mercato, perché dovremmo lavorare con te?“
Carl Pei sa di aver deluso parte della community nel non avere ancora rilasciato l’aggiornamento ad Android 13 per Nothing Phone (1), ma le motivazioni adesso sono pubbliche. Non mancano critiche a chi se ne lamenta: “alcune persone si lamentano e basta, ma quando inizi a chiedere loro perché vogliono Android 13 non hanno davvero una ragione, inseguire i numeri non è così importante“. Attualmente, comunque, la sua società può contare su 100 ingegneri a tempo pieno e l’obiettivo ufficiale è quello di rilasciare Android 13 durante il Q1 2023.
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