Ho dato il via alla mia “carriera” da recensore di prodotti tecnologici ormai oltre dieci anni fa, e tra i primi dispositivi a finire nelle mie mani ci furono dei bei padelloni rugged che, all’epoca, erano tra i primi smartphone cinesi a sbarcare nel nostro paese grazie ai vari store emergenti in quel periodo.
Dopo un po’ di anni la situazione non è cambiata, e anzi questi smartphone rugged si sono presi una fetta di clientela sempre più grande non solo perchè sono prodotti realmente indistruttibili, ma anche perchè nel corso del tempo si sono affinati e sono diventati sempre più affidabili.
Oggi mi è capitato sotto tiro questo Glory G1S di AGM, un’azienda a me sconosciuta fino a questo momento ma che ho scoperto realizzare prodotti completi in tutto e per tutto nel settore degli indistruttibili e vi spiego subito il perchè, senza troppi fronzoli.
Recensione AGM Glory G1S
Design e Materiali
Parto dal design che poi, a dir la verità, è la caratteristica fondamentale di prodotti come questo: AGM Glory G1S è realizzato quasi interamente in plastica e TPU negli angoli per avere una protezione maggiore in caso di urti. Anche la scocca posteriore è realizzata in plastica con una finitura apparentemente gommata morbida che garantisce un buon grip nonostante peso e dimensioni di una certa importanza pari a 315g e 172.8 x 82.8 x 14.8.
Inutile dire che un prodotto come questo possiede più certificazioni di ogni altro: oltre alle classiche IP68 e IP69K l’AGM Glory G1S è certificato anche MIL-STD-810H per cadute superiori a 1.5mt, ma in realtà anche molto di più dal momento che l’ho testato senza problemi fino a 3 metri di altezza.
In più la furbata dell’azienda sta nell’aver aggiunto un bordino extra di 0.3mm nella parte frontale nei pressi dello schermo così da ridurre ancor di più il rischio di rottura del display. E’ la prima volta che vedo una trovata del genere su uno smartphone.
Per il resto, ragazzi, è uno smartphone mastodontico e che di certo non passerà inosservato: nella parte posteiore ci sono sparsi un bel po’ di elementi, come le tre fotocamere, il flash LED, il sensore termico, quello biometrico per le impronte e dei pin magnetici per la ricarica tramite un dock proprietario.
Sul lato destro, invece, l’azienda ha inserito il tasto di accensione insieme al bilanciere del volume, sulla sinistra c’è lo slot SIM/MicroSD ben protetto da guarnizioni e sportellino ermetico oltre che un tasto fisico programmabile a scelta. Sulla parte superiore, poi, è presente un puntatore laser ahimè non utilizzabile come telemetro, mentre in basso c’è il jack da 3.5mm per le cuffie e il connettore tipo C per la ricarica.
Display
Voglio dirvi subito una cosa che non mi ha convinto a pieno: questo display da 6.53″ FullHD+ di tipo IPS LCD montato a bordo del AGM Glory G1S, purtroppo, possiede una retroilluminazione che non mi ha soddisfatto a pieno e in caso di esposizione diretta ai raggi solari potreste trovare un po’ di difficoltà durante l’utilizzo.
Ho detto purtroppo perchè, se non fosse per questo aspetto, ci troveremmo di fronte comunque ad un buon pannello, superiore a molti altri visti a bordo di smartphone della stessa categoria, con una buona gamma dinamica e dei buoni colori. Purtroppo seguono la stessa scia della retroilluminazione anche gli angoli di visuali, soltanto sufficienti ma nulla di più. Per quanto riguarda, invece, la frequenza di aggiornamento, su questo modello non andiamo oltre i 60Hz.
Hardware e Performance
Per riuscire a portare il 5G su questo smartphone, senza far alzare ancor di più l’asticella del prezzo (già alta, forse!), AGM è ricorsa ad una piattaforma di Qualcomm, nel dettaglio uno Snapdragon 480 Octa-Core a 8nm con frequenze fino a 2.0GHz, accompagnato da una GPU Adreno 619, 8GB di memoria RAM LPDDR4X e 128GB di storage UFS 2.2 espandibile con microSD fino a 512GB.
Se devo dire di essere d’accordo con la scelta di AGM in merito la piattaforma hardware, probabilmente mentirei dal momento che in questa fascia avrei optato per una soluzione Mediatek, da sempre mia preferita in una fascia entry-level soprattutto con i nuovi Dimensity (uno su tutti, il 720) che sono in grado di assicurare prestazioni superiori rispetto le piattaforme di Qualcomm.
Tuttavia nel complesso questo AGM Glory G1S, soprattutto in relazione al target a cui è destinato, suppongo quasi con certezza non esigente sul fronte prestazionale, è uno smartphone che si muove bene in tutti i contesti, ma dovrete considerare come unico pegno da pagare un tempo di apertura delle app un po’ più alto della norma, ma è perfettamente comprensibile.
Tralasciati i tempi di caricamento per cui si può chiudere un occhio senza alcun dubbio, AGM Glory G1S anche in gaming non crea problemi con i titoli più pesanti che vengono riprodotti a dettagli Medi con un framerate stabile sui 60fps.
Il comparto connettività è completato oltre che dal modem 5G, dalla compatibilità con il Bluetooth 5.0, NFC, Wi-Fi 802.11ac/ax, ANT+ e Radio FM. Non mancano, inoltre, i vari sistemi di orientamento come il giroscopio, l’accelerometro, e il GPS di tutti i tipi, Beidou, Glonass e via discorrendo.
Le caratteristiche che lo rendono unico
Ok, ma quali sono le caratteristiche che lo rendono unico nel suo genere? Sostanzialmente l’AGM Glory G1S può vantare a bordo una camera termica in grado di effettuare misurazioni della temperatura in qualsiasi ambiente con un’accuratezza precisione di oltre il 90% (comparando i risultati con un termometro laser ormai in tutte le nostre case).
La camera termica in dotazione a questo smartphone combina l’inquadratura ottenuta dalla fotocamera principale con i dati raccolti dal sensore di temperatura, mostrando degli scatti con risoluzione superiore al 90% dei competitor, seppur si parli comunque di risoluzione pari a 256 x 192 pixel, valori relativamente bassi ma ben più alti dei classici 160×120 pixel dei competitor.
In più è una delle termocamere più fluide in circolazione, in quanto riesce a realizzare video fino a 25fps, dove mostra tutti i valori di temperatura raccolti in tempo reale.
Software
Il software a bordo di questo AGM Glory G1S è basato su Android 11 con patch di sicurezza aggiornate a Gennaio 2022, su questo fronte sappiamo come questi produttori non siano il massimo in termini di affidabilità, per cui sono quasi certo che questo sarà l’ultimo aggiornamento che vedremo, ma mai dire mai.
Per il resto non c’è nulla di cui lamentarsi, l’azienda ha mantenuto il software decisamente minimal con poche modifiche all’interfaccia e nessuna integrazione aggiuntiva a livello software se non, appunto, l’applicazione dedicata alla termocamera ricca di parametri PRO con cui interfacciarsi. Per quanto riguarda la certificazione Widevine L1, purtroppo è assente e si ferma solo alla L3.
Fotocamera
Il comparto fotografico, poi, si affida ad un sensore Sony IMX 582 da 48MP come lente primaria, seguita da una camera Macro da 2MP e da una da 20MP Sony IMX350 per la visione notturna in bianco e nero.
Seppur le foto non siano di qualità eccelsa, di giorno e con una buona luce sono nettamente al di sopra delle aspettative; gli scatti realizzati sono davvero buoni per il mercato in cui si inserisce questo smartphone e, fino al momento, sono probabilmente le migliori foto viste a bordo di un rugged di questo tipo. Ci sono dei buoni colori ed una buona definizione delle immagini, l’unico punto a sfavore è il tempo impiegato per produrre lo scatto, circa 2 secondi da quando si preme il tasto per catturare la foto: non è grave, ma è giusto saperlo.
Di notte i risultati sono nella media, ma nulla di esaltante; la modalità notturna non mi è parsa particolarmente ottimizzata e, in alcuni contesti mi è parsa addirittura rendere peggiori i risultati finali che sì possiedono dei colori assolutamente fedeli e reali, ma nel contempo sono anche notevolmente rumorose.
La camera con visione notturna, poi, è la stessa che abbiamo visto di recente sullo smartphone di IIIF150 Air 1 Pro, perciò come detto in quel caso ribadisco che si tratta di una camera utile in pochi contesti, ma in quei pochi si rivela essere di fondamentale importanza vista la qualità piuttosto buona.
I video, infine, vengono registrati in FullHD a 30fps: la qualità delle immagini è buona, la messa a fuoco è veloce mentre invece la stabilizzazione lascia un po’ a desiderare.
Autonomia
Fiore all’occhiello, in tutto ciò, è senza alcun dubbio la batteria da 5500 mAh in grado di assicurare un’autonomia mai inferiore al giorno e mezzo di uso stressante. Come anticipato, l’AGM Glory G1S possiede anche un sistema di ricarica alternativo al cavo USB-C in dotazione, ovvero un dock originale da acquistare separatamente per caricare lo smartphone con un supporto da tavolo.
Tale sistema da la parvenza di una ricarica wireless per lo stand da tavolo, ma in realtà non porta benefici reali dal momento che tramite i 4pin magnetici la ricarica è solo a 10W contro i 18W che si ottengono tramite cavo.
Prezzo, considerazioni e alternative
AGM Glory G1S arriva sul mercato ufficialmente al prezzo di 699 dollari che, al cambio attuale corrispondono a poco meno di 670 euro, una cifra un po’ fuori dagli standard dei rugged che solitamente siamo abituati a vedere a cifre inferiori ai 500 euro.
Considerate, però, che una termocamera semi-professionale ha un costo non inferiore ai 500 euro (e può superare, in alcuni casi, anche i 2000 euro in ambiti professionali), e per chi si trova in ambito lavorativo questa potrebbe essere una buona occasione per portarsi a casa un prodotto che integra tutte le funzionalità di uno smartphone, oltre che tutte quelle di una termocamera.
Un pensierino si potrebbe fare, ma ovviamente non è per tutti.