La Commissione Europea starebbe discutendo circa l’adozione di uno standard di ricarica comune. Stando a quanto riferito da alcune fonti più che autorevoli, la Commissione si riunirà il prossimo 7 giugno per trovare un accordo comune, e che con molte probabilità coinciderà con l’adozione della tecnologia USB-C su smartphone, tablet e auricolari wireless. Qualcuno, però, potrebbe non gioire di questa decisione. Chi sarà mai? Ne parliamo in questo articolo.
USB-C su tutti gli smartphone, i tablet e gli auricolari wireless del futuro? La decisione della Commissione Europea
Martedì prossimo, la Commissione Europea dovrebbe riunirsi per stabilire quale sarà lo standard di ricarica comune per smartphone, tablet e auricolari wireless. Stando a quanto riferito dalla fonte, la Commissione opterà per l’adozione della tecnologia USB-C sui dispositivi elettronici appena citati, anche se alcuni rappresentanti starebbero spingendo affinché anche i laptop si conformino a quanto verrà stabilito.
Una decisione del genere potrebbe generare un malcontento diffuso in casa Apple, che almeno per i suoi iPhone continua a preferire una porta Lightning. Secondo gli analisti, tuttavia, il colosso diCupertino starebbe già testando dei nuovi iPhone con USB di tipo C, anche se quelli di quest’anno continueranno a presentare la tecnologia Lightning. Tra le soluzioni future potrebbe esserci un adattatore che permetterà agli utenti di continuare a utilizzare un caricabatterie di questo tipo anche con gli iPhone dotati di USB-C, molto probabilmente si tratterà di un accessorio che dovrà essere acquistato separatamente e che non verrà incluso nella confezione dei prossimi melafonini.
Oltre ciò, secondo la fonte la Commissione Europea potrebbe anche discutere circa l’adozione di uno standard di ricarica wireless comune e ciò potrebbe avvenire entro il 2025. Alcuni membri della Commissione avrebbero chiesto di considerare un periodo di transizione più lungo affinché tutti i produttori abbiano la possibilità di adattarsi al nuovo standard senza incorrere in troppe difficoltà. Ad ogni modo, non è ancora chiaro quale possa essere lo standard pensato dalla Commissione. Non ci resta che attendere per capire quali saranno i risvolti della vicenda.