Recensione Xiaomi Band 7: è ancora la MIGLIORE, ma il tempo stringe

xiaomi band 7

Siamo finalmente arrivati alla settima generazione della smartband più venduta sul mercato. Verso la fine di maggio 2022, infatti, è stata ufficialmente presentata al pubblico cinese Xiaomi Band 7, il nuovo capitolo di questa serie. Xiaomi ha deciso, dunque, di dedicare un evento a sé per tale prodotto, proprio come in passato, mostrando tutte le novità di questo modello. Anche se esteticamente, quindi, pare essere identica a Mi Band 6, questo dispositivo porta qualche upgrade relativo soprattutto a display e batteria, ma non solo.

Xiaomi non cambia strada, proponendo ancora una volta una smartband con il suo iconico design a capsula. Cambiano le dimensioni, insomma, ma la sostanza resta la stessa. Difficile dire, però, se sia davvero arrivata alla sua versione definitiva, in quanto Xiaomi Band 7 non sembra ancora raggiungere la perfezione. Ci sono alcuni aspetti su cui il brand deve ancora lavorare e di cui parleremo all’interno di questa recensione completa, a partire dall’utilizzo dell’assistente vocale sul nostro territorio fino a giungere alla mancanza del GPS integrato.

Recensione Xiaomi Band 7: ecco tutte le novità dell’ultima Mi Band

Design & Display

Saltiamo il capitolo riguardante l’unboxing, dato che anche in questo caso la scatola riporta lo stesso identico design del precedente modello. Vediamo, quindi, la foto del prodotto in primo piano e qualche breve caratteristica tecnica sul retro, mentre all’interno della confezione trovano spazio Band 7, il cavetto USB-A per la ricarica ed un breve manuale delle istruzioni. Al di là di questo aspetto, fin dal primo contatto con la smartband si avverte una buona qualità dei materiali, con il cinturino in gomma che risulta essere piuttosto morbido e con le dimensioni del prodotto che, rispetto a Mi Band 6, sono leggermente più generose. Cambia tutto sotto tale aspetto, dato che la superficie coperta dal display è maggiore, passando da 1,56″ a 1,63″ di diagonale con risoluzione 490 x 192 pixel e densità di 326 PPI.

xiaomi band 7

Non è stato modificato il pannello, in quanto la tecnologia resta AMOLED, proponendo colori sempre piuttosto accesi e dotati di un ottimo contrasto. Avendo a disposizione una diagonale più ampia, però, diventa più facile visualizzare tutti i vari contenuti a schermo ed interagire con il touchscreen. A proposito proprio di quest’ultima componente, devo ammettere che la resa è rimasta identica a quella del modello precedente, dunque più che buona per un prodotto di questo tipo. Resta sempre, però, una criticità in particolare: l’azienda non si è ancora decisa ad introdurre un sensore automatico per la regolazione della luminosità. Dunque, soprattutto di sera, sarà necessario dotarsi di un po’ di pazienza, modificando manualmente tale parametro.

xiaomi band 7

Ci sono tante nuove watch faces, alcune studiate ad hoc per questa smartband. Entrando all’interno di questa sezione, su Mi Fitness, è possibile accedere allo store gratuito di tutte le varie schermate principali, potendo scegliere fra una vasta gamma di possibilità. Ma non è tutto, perché Xiaomi ha pensato di introdurre su questo modello l’Always-On Display, permettendoci quindi di avere sempre sotto mano l’orario. Da questo punto di vista, però, credo che attivare tale feature sia quasi inutile. Con una rotazione del polso, infatti, possiamo risvegliare il display all’istante e visualizzare l’orario in tempo reale, risparmiando anche sulla batteria.

Provando a collegare Mi Band 7 al cavo di ricarica del modello precedente non ho riscontrato alcuna incompatibilità. Questi due cavi, dunque, sono identici e mantengono sempre le stesse forme, risultando piuttosto pratici e veloci. Basta poggiare il cavetto con i pin magnetici alla base della smartband e dopo pochissimi istanti, una volta collegati, parte la ricarica. Vediamo, infatti, come inferiormente oltre ai due pin magnetici siano presenti i sensori per la rilevazione della frequenza cardiaca.

Caratteristiche Tecniche

Xiaomi Band 7 si dota di un modulo Bluetooth 5.2, l’ultima evoluzione di questa tecnologia. A ben vedere, infatti, la connessione ed il pairing con lo smartphone sono velocissimi e stabili, in ogni situazione, a patto di non allontanarli troppo l’uno dall’altro. Manca, purtroppo, il GPS, una componente ormai fondamentale anche per un prodotto del genere. Questo, dunque, implica che durante l’attività fisica il nostro percorso venga monitorato solo per mezzo dello smartphone, a cui Mi Band si collega all’istante.

xiaomi band 7

Esattamente come per il modello precedente, esiste anche la versione con NFC che permette di effettuare pagamenti contactless direttamente dalla smartband. Con Mi Band 6 è già possibile farlo, anche qui in Italia, seppur con qualche limitazione. Al momento, però, non essendo ancora uscita ufficialmente in Europa, dovremo attendere ancora un po’ prima che tale funzione sia attiva. Vale lo stesso discorso, tra l’altro, per l’assistente vocale. Xiaomi Band 7 dovrebbe essere compatibile con Amazon Alexa ma per adesso, avendo avuto in prova una versione cinese, non abbiamo potuto testarla.

La Band 7 è ottima anche per il nuoto, vista la presenza dell’impermeabilità fino a 5 ATM (50 metri).

Rilevazione del sonno, del Battito Cardiaco e dell’SpO2 

Non ci sono grosse novità in merito alla rilevazione della frequenza cardiaca rispetto a Mi Band 6. Qui, dunque, il sensore è rimasto lo stesso e le prestazioni sono sempre ottime, a patto di tenere ben salda la smartband al polso. Dando un’occhiata ai grafici non ho notato alcun picco particolare e durante l’attività fisica il sensore è riuscito a rilevare sempre in maniera abbastanza precisa il battito. Come sul suo predecessore, però, la velocità di rilevazione dei vari cambiamenti di frequenza non è proprio istantaneo ma bisogna attendere sempre qualche attimo in più. Resta la funzione di monitoraggio continuo, 24 ore su 24, attivabile dalle impostazioni del prodotto, così come l’alert che ci comunica quando stiamo superando una certa soglia di battito.

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Anche qui trova sede la rilevazione dell’SpO2, quindi della saturazione dell’ossigeno nel sangue. Ora, tra l’altro, è possibile anche tenere monitorato questo dato in maniera continua, quando non siamo in movimento. Questo ci permette di avere sempre sotto controllo la nostra salute, potendo attivare un alert che ci notifica valori al di sotto del 90%, 85% o 80% di saturazione. Vi voglio comunque dare un consiglio: dovete tenere il braccialetto ben fisso al polso per avere un riscontro quanto più possibile vicino alla realtà, altrimenti potreste ottenere dati totalmente sballati.

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Sono contento del fatto che Xiaomi non abbia perso la propria qualità nella rilevazione del sonno, mantenendo alto lo standard. Dopo diversi giorni di test, infatti, vi posso confermare che Band 7 riesce sempre a capire piuttosto bene l’ora in cui si va a dormire e l’ora del risveglio. Tutto avviene con una discrepanza dalla realtà davvero minima, di qualche minuto. Andando poi a dare un’occhiata sulla smartband stessa troviamo altri dati come il sonno profondo, quello leggero, la fase REM, e le ore nelle quali si è rimasti svegli. Vi confermo, però, che ancora una volta il sonnellino pomeridiano non viene calcolato mai, non prendendo dunque in considerazione il fatto che si possa dormire anche di giorno.

Sono presenti anche il monitoraggio del ciclo mestruale e dello stress, nonché la rilevazione dei passi percorsi, le calorie bruciate, il consumo di energia, il peso e poco altro.

Interfaccia, Sport rilevati e Gestione delle Notifiche

Pur trattandosi tutto sommato di una smartband economica, Xiaomi Band 7 è in grado di svolgere tante funzioni. Grazie all’applicazione Mi Fitness, disponibile su iOS e Android, possiamo decidere che cosa visualizzare a schermo tra le tante voci presenti, escludendo quello che non ci interessa ed aggiungendo le opzioni che vogliamo tenere sempre sotto controllo. Oltre questo, poi, anche le watch faces possono essere modificate. Al di là di ogni aspetto, in ogni caso, trovo questa app davvero completa e ben rifinita, mostrando uno stile grafico che almeno personalmente mi soddisfa. Tutto è al proprio posto ed è abbastanza intuitivo raggiungere le informazioni che si cercano, potendo “giocare” con tutto ciò che si trova nelle impostazioni.

Quello che troviamo sulla smartband, a livello d’interfaccia, è molto simile a quanto visto sul modello precedente. Le icone sono piuttosto semplici ed intuitive, anche se spesso le scritte all’interno dei vari menu risultano essere un po’ piccole. Pur trattandosi di una versione cinese, poi, qui è presente la lingua italiana ma la traduzione in alcuni punti zoppica ancora o, addirittura, è del tutto assente. Queste sono problematiche, però, che verranno sicuramente risolte una volta che il prodotto verrà ufficializzato anche qui in Europa. Al momento, infatti, l’applicazione deve necessariamente essere localizzata in Cina, tramite le impostazioni, per poter configurare Mi Band 7.

Ci si muove all’interno dell’interfaccia tramite le classiche gesture. Dunque, con uno swipe da destra verso sinistra è possibile visualizzare diverse schermate riassuntive personalizzabili, mentre con uno swipe verso l’alto si accede al menu principale. In ordine troviamo: Personal Activity, Frequenza cardiaca, PAI, Ossigeno nel sangue, Allenamento, Cronologia allenamenti, Intensità allenamento, Stress, Sonno, Alipay, Meteo, Musica, Sveglia, Impostazioni, Altro. Cliccando su ogni singola voce possiamo avere informazioni aggiuntive e grafici che, in gran parte, riescono a soddisfare anche gli utenti più esigenti. Su questo nuovo modello, poi, le attività sportive sono ben 120, crescendo a dismisura rispetto a quelle supportate da Mi Band 6 (solo 30). Sono tutte raggruppate sotto la voce “Allenamenti” e coprono praticamente qualsiasi tipo di sport, sia al chiuso che all’aperto. Personalmente ho provato più che altro la Camminata all’aperto e devo dire che rispetto al suo predecessore le differenze sono minime, praticamente inesistenti. Resta, quindi, un buon prodotto sotto tale aspetto, rilevando in maniera puntuale anche i chilometri percorsi.

Xiaomi Band 7 può ricevere tutte le notifiche che ci arrivano sullo smartphone, in maniera precisa e puntuale. Con uno swipe verso il basso, dalla watch face principale, è possibile accedere a tale area, visualizzando per prime le ultime notifiche ricevute. Anche in questo caso, però, l’azienda cinese ha perso un’occasione: non è possibile rispondere alle chiamate e alle notifiche, in alcun modo. Da un lato capisco questo tipo di scelta, dettata più che altro dalle dimensioni esigue della smartband che non permetterebbero di scrivere agevolmente un messaggio di risposta, dall’altra penso che sfruttare l’assistente vocale potrebbe essere la soluzione. Dettare ad Alexa un testo ormai è diventato semplicissimo, quindi perché non implementare tale feature?

Autonomia

La batteria passa da 125 a 180 mAh, potendo coprire teoricamente un periodo di funzionamento continuo più lungo. Dalla mia esperienza, però, posso dirvi di non essere riuscito a concludere più di 5 giorni di utilizzo, mantenendo sempre il monitoraggio del battito cardiaco attivo 24/24h, la rilevazione dell’SpO2, il Bluetooth collegato con lo smartphone ed il monitoraggio del sonno. Mi aspettavo sinceramente questo tipo di risultato, praticamente identico a quello registrato con Mi Band 6, anche a fronte di un display più grande e nuove altre funzioni.

Prezzo & Conclusioni

Attualmente Xiaomi Band 7 viene venduta su TradingShenzhen ad una cifra pari a 47 euro.

N.B. Se non doveste visualizzare il box con codice o il link all’acquisto, vi consigliamo di disabilitare l’AdBlock.

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Aumenta il prezzo ma la qualità è sempre al top, al netto di qualche miglioramento mancato che avrebbe giustificato ancora di più il suo costo. Xiaomi non ha ancora voluto aggiungere tutte quelle feature che noi europei chiediamo da anni, su tutti un modulo GPS, rendendo così questo prodotto sempre più indipendente dallo smartphone. Resta, in ogni caso, un dispositivo più che valido per quello che offre, con un design sempre giovane ed un’interfaccia intuitiva che si rende adatta a tutti. Come sostengo sempre, quando si acquista un terminale di questo tipo si compra anche tutto l’ecosistema che lo completa, dunque in questa caso l’app per telefono. Pur essendo gratuita, infatti, questa risulta essere completa e ben strutturata, con menu semplici e alla portata di tutti. Dunque, Xiaomi è sulla buona strada ma non credo che sul prossimo modello si tollereranno certe mancanze.

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