Nelle ultime settimane ho avuto la possibilità di provare un bel po’ di cuffie true wireless, a partire da modelli più economici come alcuni modelli presentati dall’azienda Hakii fino ad arrivare a top di gamma, per così dire, presentati ad esempio da Honor.
Sto provando da un paio di settimane come cuffie principali le nuove arrivate di Pamu, la seconda generazione di Slide che, come la prima, portano un concetto di cuffia rinnovato nel design, o per lo meno arrivano sul mercato con un case totalmente differente dalla quasi totalità di altri player in circolazione. Ma non è questo il loro unico punto di forza, vi spiego il perchè.
Recensione Pamu Slide 2
Contenuto della Confezione
All’interno della confezione di vendita delle Pamu Slide 2 troviamo:
- Cuffie Pamu Slide 2
- Cavo USB-A / USB-C
- Manualistica rapida
- 4 coppie di gommini di misure diverse oltre 1 coppia già applicata
Design e Materiali
Come vi dicevo in apertura, ciò che ha reso iconica la prima generazione di queste cuffie è stata l’innovazione di un case con apertura a scorrimento e non con il classico sistema a cerniera che siamo sempre stati abituati a vedere; analizzando sempre il case, queste nuove Pamu Slide 2 migliorano il meccanismo di apertura rispetto la prima generazione e diventano più fluide, così da non risentire “acciacchi” nel corso del tempo.
Il case è realizzato sempre in policarbonato, ha delle dimensioni di circa 70 x 44.5 x 32mm ed un peso complessivo, auricolari inclusi, di soli 66 grammi quindi perfettamente portabile su questo fronte, un po’ meno visto lo spessore abbastanza pronunciato.
Tuttavia Padmate, l’azienda produttrice delle Pamu Slide 2, si fa perdonare il tutto con un led fantascientifico sulla parte laterale del dispositivo che si illumina in modo crescente di colore bianco quando le cuffie sono in ricarica; a proposito di ricarica, questo modello supporta anche la ricarica wireless oltre che quella via cavo USB-C, un bel tocco di classe soprattutto rispetto alla concorrenza nella stessa fascia di prezzo che su questo aspetto resta ferma a guardare.
Per il resto c’è da dire che ci troviamo di fronte ad un assemblaggio impeccabile e mai per caso vi sembrerà di trovarvi di fronte all’ennesimo paio di cuffie cinesi, scarse per qualità e per suono. Non è questo il caso.
Altro aspetto su cui l’azienda ha lavorato molto rispetto la prima generazione sta proprio negli auricolari: le Pamu Slide 2, infatti, possiedono delle dimensioni nettamente più contenute rispetto la prima generazione e ciò le rende comode da indossare e mai fastidiose in alcun contesto, soprattutto in quelli sportivi.
Riguardo lo sport, la vestibilità di queste cuffie è buona, anche se riconosco possa essere un giudizio decisamente soggettivo: fatto sta che nel mio caso, individuato i gommini della giusta taglia, neanche a volerlo si sono sfilate dalle mie orecchie. In più, per gli sportivi con una sudorazione eccessiva come la mia, tranquilli, c’è la certificazione IPX4 che dovrebbe garantire una resistenza maggiore agli schizzi di sudore.
Per il resto, guardando più da vicino queste Slide 2 di Pamu, possiamo notare la presenza di tre microfoni, e di un piccolo sensore interno in grado di rilevare automaticamente se abbiamo indossato le cuffie all’orecchio oppure no. Sono presenti, inoltre, due pin magnetici per la ricarica tramite il case.
Qualità Audio
Scendiamo, però, un po’ più nel tecnico di queste cuffie e parliamo di dati un po’ più per nerd; il chip TWS di queste Pamu Slide 2 è prodotto da Realtek, è l’8773CFE, è compatibile con il Bluetooth 5.2 e supporta i codec SBC e AAC oltre che una trasmissione fino a 10 metri senza problemi (a patto non ci siano muri spessi o interferenze di mezzo, in quel caso la portata è dimezzata).
I driver in dotazione a queste Pamu sono da 10mm, dimensioni lievemente sotto la media che sempre su più modelli possiede driver da 11 e 12mm, ma francamente non ho potuto notare differenze su questo fronte, neanche con modelli decisamente più costosi.
La qualità audio è buona, decisamente al di sopra delle mie aspettative anche se mi va di fare una precisazione: ho provato queste cuffie su tre dispositivi, uno smartphone Android di fascia media, un iPhone 13 Pro Max e un Macbook Pro, e su tutti e tre ho riscontrato una qualità sonora differente, soprattutto sullo smartphone Android.
Queste sono cuffie che, sostanzialmente, nascono per chi possiede smartphone Android (perchè, onestamente, la quasi totalità, e correggetemi se sbaglio, di utilizzatori di iPhone utilizzano Airpods) e, a dir la verità, non è quello il contesto in cui riuscirete a tirare fuori tutta la bontà di queste cuffie che possiedono un volume molto alto, ed una equalizzazione di tutte le frequenze praticamente perfetta, dai bassi rotondi agli alti cristallini.
Il contesto migliore nel quale utilizzare queste cuffie è senza dubbio il computer dotato di Bluetooth, altrimenti dallo smartphone sappiate che, probabilmente, state tirando fuori il 50% del potenziale di queste cuffie. Garantito.
Per il resto tutto si può controllare tramite un’applicazione proprietaria, disponibile su Android e iOS, nella quale si tiene sotto controllo lo stato di carica, la modalità di cancellazione del rumore attiva e quelle disponibili, l’equalizzatore con preset predefiniti e molto altro.
Per quanto riguarda la cancellazione del rumore ci sono due modalità, la prima è la classica e la seconda è quella relativa la riduzione del vento. La cancellazione del rumore non peggiora la qualità dell’audio nè ne riduce il volume, come spesso accade, ma probabilmente non la definirei perfetta ed impeccabile come mi sarei aspettato da queste cuffie che mi sono piaciute quasi in tutto e per tutto. Il grado di cancellazione raggiunge i -45dB, valori sulla carta interessanti ma all’atto pratico poco convincenti.
Altra chicca integrata da Padmate è la modalità di gioco per poter ridurre la latenza fino a soli 40ms; anche qui credo si tratti più di marketing che di altro, ma nel concreto ho potuto constatare che la latenza di default è comunque buona e non c’è praticamente nulla di cui lamentarsi dal momento che il ritardo è impercettbile, se non quasi totalmente assente.
Autonomia
La batteria integrata nel case delle Pamu Slide 2 è pari a 450 mAh, ciò significa 3 ricarica complete delle cuffie, ognuna dotata di una batteria da 45 mAh. Parlando di numeri, posso dirvi che l’autonomia reale di queste Pamu Slide 2 è di circa 4 ore e mezza con ANC attivo, e poco più di 5 ore con ANC disattivato.
I tempi di ricarica delle cuffie tramite il case sono di circa un’ora e mezza, stesso tempo impiegato dal case a ricaricarsi tramite USB-C; più lenta di circa mezz’ora la ricarica wireless che richiede su per giu due ore.
Considerazioni e Prezzo
Ok, non vi tengo ancora sulle spine: Padmate ha lanciato il pre-order sul suo sito e, al momento in cui scrivo sono riuscito a sapere in via confidenziale il prezzo, di circa 70-80 euro al cambio, visto che l’azienda ancora non l’ha ufficializzato.
Sono cuffie che valgono il prezzo che costano? Onestamente sì, ma forse non le consiglierei a chi possiede uno smartphone Android economico/di fascia media, quanto più ad un possessore di iPhone (a cui non interessano le Airpods, per prezzi, qualità o X altri motivi) o a chi le utilizzerà con il computer, perchè lì sono cuffie davvero strepitose. Diverso è, invece, con smartphone economici dove la resa non è un granchè, ma non è colpa delle cuffie ahimè quanto più dei protocolli di comunicazione tra i dispositivi.