Recensione Engwe C20: economica, SOLIDA ed affidabile

La Engwe C20 è la più piccola ed economica delle nuove bici elettriche a pedalata assistita presentate dal brand per questa prima metà del 2022. Due modelli con cui l’azienda cinese ha dimostrato (per fortuna) che non è strettamente necessario seguire il trend relativo all’incessante aumento dei prezzi, e che è ancora possibile offrire ai propri utenti (o, probabilmente, ai futuri tali) dei modelli solidi, potenti il giusto e decisamente più economici rispetto alla stragrande maggioranza dei suoi competitor.

Motore da 250w, telaio riconoscibile e accattivante, acceleratore (che si può disconnettere molto facilmente) e doppia forcella anteriore: sono questi i punti chiave della nuova Engwe C20, un modello economico che sì, ha qualche compromesso rispetto alla più costosa versione “Pro”, ma che è una delle bici elettriche con il miglior rapporto qualità/prezzo. Senza dubbio.

Recensione Engwe C20: bici elettrica economica con il miglior rapporto qualità/prezzo

Unboxing

Così come accade con tutti gli altri modelli di questa particolare categoria di bici a pedalata assistita, anche la confezione della Engwe C20 è di dimensioni piuttosto generose. Certo non stiamo parlando di una fat bike elettrica, ma la bicicletta viene consegnata praticamente già assemblata. Prima di salire in sella però, sarà necessaria l’installazione solo di alcuni componenti, come la ruota anteriore, il manubrio, i pedali ed il sellino: operazioni per niente complicate, che tutti saranno in grado di fare.

Design e materiali

Viste così ad occhio nudo e da lontano la Engwe C20 e la sua sorella maggiore potrebbero sembrare praticamente identiche, in realtà qualche differenza tra le due c’è. Pesante circa 22 Kg e grande 160×130 cm, a differenza del modello più costoso la Engwe C20 è molto più semplice da gestire anche da piegata. Il peso più contenuto e le ruote meno spesse della Pro, la rendono molto più maneggevole sia nel processo di piegatura che quando la si deve caricare in macchina.

Come avrete capito è una bicicletta elettrica pieghevole, che non solo si piega nella scocca centrale ma anche nel manubrio, nella quale però l’azienda non ha pensato di integrare dei pedali pieghevoli: data la maneggevolezza di questo modello, mi sarei aspettato di trovare questa caratteristica che migliora notevolmente la maneggevolezza.

Neppure nella Engwe C20 è stata integrata la maniglia Neanche in questo modello è presente la maniglia posizionata sulla canna centrale della bici (ed è davvero un peccato) ed il cable management non è dei migliori, soprattutto in prossimità del manubrio: in soldoni, gran parte dei cavi rimangono sempre a vista e, in alcuni casi, viene tenuta assieme da semplici fascette che porteranno, aprendo e chiudendo la bici, a perdere l’ordine che si trova appena si spacchetta la bicicletta.

Il manubrio è identico a quello utilizzato nel modello Pro e, lasciatemelo dire, è tra i migliori in circolazione nella fascia di prezzo in cui si va ad inserire questo modello: è pieghevole, e questo l’abbiamo capito, ma è uno dei pochi che si può regolare anche in altezza con un gap di circa 20 cm. La batteria è estraibile, è posizionata nella canna centrale ed integra una chiave (la bici, in realtà, ne ha 2) con la quale si potrà accendere tutto il sistema elettrico o sbloccare il perno per l’estrazione.

Tutta la struttura in lega di alluminio è estremamente solida, il manubrio tende a praticamente azzerare le vibrazioni, anche se le ruote grandi 20” e larghe 2.4”, tendono a far sentire maggiormente gli urti derivanti da eventuali buche. Poco male però, perché il doppio ammortizzatore anteriore e sellino con delle piccole molle, la rendono molto piacevole da guidare.

Di buona qualità la forcella anteriore che non è di tipo regolabile ma che è stata calibrata sulla giusta durezza, e che è l’unico sistema di ammortizzazione presente nella bicicletta: mi sarebbe piaciuto che quelli di Engwe avessero pensato anche ad un ammortizzatore posteriore, perché è proprio posteriormente che si sentono gli urti con maggiore intensità e la presenza di ruote più sottili rispetto al modello Pro tende realmente a rendere più evidenti gli urti e le vibrazioni.

Anche il cambio ed il sistema frenante è identico al modello più costoso: sono due freni a disco di tipo meccanico con rotori da 160mm ed il cambio integrato in questo modello è il tipico Shimano Tourney a 7 rapporti, con pignoni 14-28T collegato dalla catena ad una corona da 48T, le pedivelle invece sono da 170 mm.

Sui denti delle corone però ho un appunto: avrei preferito che la corona posteriore fosse stata leggermente più grande, perché potrebbe capitare che alla massima assistenza alla pedalata il motore faccia andare la bici ad una velocità maggiore rispetto a quella che si raggiungerebbe pedalando, il che vuol dire che ci si troverà spesso nella condizione in cui si pedala a vuoto, mentre il motore spinge la bici.

A differenza della Pro, la Engwe C20 non integra poi alcun computer di bordo. Sul lato destro del manubrio, proprio in prossimità dell’acceleratore, l’azienda ha inserito un piccolo controller che, tra le altre cose, integra anche una chiave: in soldoni, per poter utilizzare la bici sarà necessario accendere con una prima chiave la batteria, e poi accendere il controller con una seconda chiave. Una cosa decisamente inutile e scomoda.

Motore e cambio

In quanto a motore e cambio, sia la Engwe C20 che la Engwe C20 Pro condividono praticamente le stesse caratteristiche. Ad animare anche il modello più economico ci pensa un motore brushless Bafang da 250w che permette alla bici di poter funzionare con tre modalità di guida: pedalata assistita, full-electric e senza assistenza. Il motore è molto potente e scattante, certo non è tra i più potenti della categoria, ma tra quelli da 250w riesce a distinguersi anche grazie alla possibilità di gestire un peso massimo di ben 150 Kg.

Buono il cambio, che è sempre preciso e che si controlla tramite il tipico selettore a scatto posto sulla parte sinistra del manubrio: nel sample che ho ricevuto in prova non ho avuto la necessità di regolarlo, ma prima di mettervi in sella vi consiglio sempre di controllare questo particolare, altrimenti rischiereste di spezzare la catena.

E così come in tutti i modelli di questa fascia di prezzo non è presente alcun sensore di coppia il che potrebbe rendere leggermente difficoltose le partenze in salita qualora non si fosse ingranata la giusta marcia: la pedalata assistita parte al quinto giro di pedali ma in questi casi, fortunatamente, la presenza dell’acceleratore semplifica decisamente le cose.

La prova su strada

Guidando per strada la Engwe C20, dopo aver provato anche il modello Pro, ho immediatamente capito a chi si rivolgesse questo particolare modello: a tutte le persone che hanno bisogno di una bici elettrica da città. Nonostante telaio e cambio riescano ad attutire piuttosto bene le vibrazioni, coadiuvati anche dalla presenza della forcella anteriore e del sellino ammortizzato, le ruote sottili della Engwe C20 la rendono perfetta per gli spostamenti in città, perlopiù su manti stradali uniformi.

Peccato che neppure in questo modello Engwe abbia pensato di integrare un sistema ammortizzante posteriore, perché anche se il sellino è effettivamente comodo e ben ammortizzato, è proprio sul posteriore che si tendono a sentire maggiormente gli urti ed i fossi.

I due freni a disco di tipo meccanico sono poi nella media. Tendono a flettere leggermente quando si effettua una frenata profonda, ma fanno bene il loro lavoro, ed anche in questo caso non ho avuto la necessità di regolarli dopo aver montato per la prima volta la bicicletta.

In soldoni, l’esperienza di guida con la Engwe C20 è la tipica, comoda e dinamica esperienza che si dovrebbe avere con una bici pensata per la città. Se utilizzata su asfalto e su fondi perlopiù uniformi è molto piacevole, anche grazie all’altezza della canna e rende molto agevole la salita e la discesa dalla sella.

Autonomia della batteria

Effettivamente, è la batteria la più grande differenza tra la Engwe C20 e la Engwe C20 Pro. Perché a differenza del modello più costoso che ha un’enorme 19.2 Ah, la versione più economica utilizza una più tradizionale batteria da 10.4 Ah a 36v. Sia la capienza che il voltaggio sono quindi nella media della fascia di prezzo, e nonostante i 36v non facciano gridare al miracolo, li ho trovati piuttosto bilanciati per l’assorbimento del motore.

Detto questo, l’autonomia della batteria è buona ma non eccellente come quella del modello Pro. Nonostante l’azienda garantisca circa 80 Km di autonomia alla minima assistenza alla pedalata, nella vita di tutti i giorni le cose cambiano un pochino: per le strade di Avellino, ricche di saliscendi, sono riuscito a raggiungere circa 65 km di autonomia in modalità pedalata assistita e ho di poco superato i 25 in modalità full electric. Un buon risultato, quindi, ma non eccezionale.

Anche i tempi di ricarica sono nella media: per una carica completa dallo 0% al 100% ci potrebbero volere dalle 5 alle 6 ore con il caricabatterie incluso nella confezione che, come al solito, ha presa italiana.

Prezzo e conclusioni

Il prezzo di vendita ufficiale della Engwe C20 è di 699,90 euro, ma tramite il coupon che trovate nel box in basso la potreste acquistare in sconto a 649,00 euro. Ed è inutile girarci intorno: a questo prezzo, considerando l’andazzo dell’aumento di prezzi, difficilmente troverete un modello in grado di competere con quello più economico di Engwe.

Engwe C20 è una bicicletta elettrica solida, concreta e molto maneggevole, il cui unico difetto sostanziale è l’assenza di un sistema di ammortizzazione posteriore. Ok, non ha un computer di bordo, ma a mio avviso è il giusto compromesso da accettare per portarsi a casa un modello ben costruito in cui l’azienda non ha voluto alzare eccessivamente il prezzo di vendita.



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