Yahoo! abbandona la Cina: gli USA sono sempre più lontani

yahoo china

A partire dallo scorso 1 novembre, la Cina ha ufficialmente fatto partire la Personal Information Protection Law, e dopo LinkedIn è Yahoo! la nuova vittima di questa stretta legale. Sulla falsa riga dell’europeo GDPR, anche la Cina ha approvato una legge per la protezione della privacy dei dati degli utenti. Negli ultimi anni, il governo di Xi Jinping sta cercando di stringere le larghe maglie del cyberspazio, creando dei requisiti di conformità che le aziende debbano rispettare. Una dinamica simile a quella che ha portato anche Fortnite ad abbandonare la Cina, a causa della stretta sui videogiochi online. Ma tornando alla legge PIPL, prevede che le informazioni personali possano essere raccolte solamente previo consenso da parte degli utenti. Il trattamento dei dati dovrà avere finalità chiare e seguendo determinate linee guida, cercando così di impedire eventuali abusi. Un altro passaggio su cui la Cina si è soffermato è la protezione dei dati quando si parla del loro trasferimento fuori dai confini.

Yahoo! è l’ennesima azienda che abbandona il mercato della Cina

La Personal Information Protection Law è stata realizzata dal governo cinese per impedire che le multinazionali tech possano attuare una serie di comportamenti ritenuti illeciti. Una legge controversa, in quanto prevede anche che i fornitori di contenuti si attengano a fonti approvate dal governo. Di conseguenza, compagnie come LinkedIn e adesso Yahoo! hanno deciso di chiudere definitivamente i battenti in Cina. La compagnia statunitense ha affermato che i suoi servizi non saranno più accessibili nella nazione, anche se la sua presenza era già limitata da diversi anni. Nel marzo 2015, infatti, aveva già annunciato la chiusura degli uffici a Pechino, dove svolgeva attività di ricerca e sviluppo. Senza contare che già nel 2013 aveva interrotto in Cina i suoi servizi di notizie e community.

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Molto probabilmente l’addio in Cina da parte di Yahoo! non sarà molto sentito. Sin dai primi anni 2000, prima l’impennata di Google e poi del locale Baidu l’aveva rapidamente fatta ridimensionare nel mercato dei motori di ricerca. Tuttavia, nel 2005 Yahoo! aveva investito 1 miliardo di dollari per acquisire il 40% delle quote di Alibaba, cedendo al colosso cinese la propria operatività nel paese. Nel 2021, però, in Cina era rimasta operativa solamente la divisione di Yahoo! che si occupa del fornire articoli di notizie in lingue straniere. Già da qualche giorno, servizi come l’app Meteo, le pagine di notizie e la versione cinese del blog tech Engadget non sono più disponibili. Rimangono accessibili servizi come Yahoo! Mail, AOL Mail e una dashboard per scaricare i propri dati prima della chiusura della piattaforma.

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