Dando un’occhiata al mercato non sono poi molte le macchine che possono essere considerate delle vere e proprie workstation. Ad oggi, infatti, troviamo quasi solo i Mac Mini tra quelli più conosciuti e, forse, anche tra i più funzionali. Tali prodotti, dunque, hanno proprio la prerogativa di poter essere modificati in qualsiasi momento, potendo installare al loro interno componenti sempre nuove ed aggiornate. Motivo per cui hanno avuto tanto successo tra coloro che principalmente lavorano a casa ed hanno bisogno di tanta flessibilità, ma non solo. Credo, infatti, che in questo momento siano prodotti molto ambiti per la loro dinamicità, quasi unica nel panorama dei personal computer. Quindi, alla luce di tutto ciò, qual è il prodotto giusto da acquistare in questa categoria? Oggi ve ne presentiamo uno che forse potrebbe fare al caso vostro, ovvero Chuwi CoreBox X, una workstation con Intel Core i7. Sarete sicuramente curiosi di sapere come funziona questo dispositivo, quine di non perdiamo altro tempo ed entriamo nel vivo di questa recensione completa.
Recensione Chuwi CoreBox X
Indice
Unboxing
Devo ammettere che la dotazione di vendita è piuttosto minimale, anche perché su un prodotto di questo tipo non serve offrire di più di quello che già è stato inserito in confezione. All’interno di questo box realizzato in cartone rigido, dunque, troviamo:
- Chuwi CoreBox X;
- cavo di alimentazione, con annesso trasformatore;
- viti sostitutive;
- adattatore per eventuale connessione di un HD;
- breve manuale delle istruzioni, anche in lingua italiana;
- certificato di garanzia.
Design & Materiali
“Davvero molto bello”. Questo è proprio quello che ho pensato la prima volta che l’ho estratto dalla sua confezione di vendita. Devo ammettere, infatti, che le dimensioni compatte ed il suo design mi hanno subito fatto innamorare di questa macchina, che possiede un corpo davvero piccolo. Parliamo, dunque, di una workstation che misura 173 x 158 x 73 mm di altezza, con un peso complessivo di soli 850 grammi. Diciamo che la sua forza risiede anche in tale aspetto, perché lo si può inserire quasi in ogni angolo della casa o in una qualsiasi scrivania di medie e piccole dimensioni, occupando una superficie irrisoria. Dall’altra parte, poi, abbiamo anche materiali piuttosto resistenti, essendo costituito principalmente di una lega di alluminio e policarbonato. Chuwi ha riposto, poi, una certa cura nei dettagli, anche all’interno della struttura stessa: basta svitare le viti sul profilo posteriore e si accede facilmente al vano che ospita tutta la componentistica principale. Devo dire che regnano davvero l’ordine e la pulizia, risultano piuttosto piacevole alla vista. Diciamo, quindi, che questo computer può essere collocato in quasi ogni stanza della casa, o in ufficio, senza sfigurare.
Chuwi CoreBox X presenta un design davvero minimale, dato che sulla parte frontale non troviamo alcun dettaglio degno di nota se non il tasto di accensione/spegnimento. Lungo i due lati inferiori del parallelepipedo, poi, troviamo alcune feritorie che servono a fare in modo che l’aria calda fuoriesca dalla struttura piuttosto velocemente. Grazie anche alla ventola di raffreddamento, dunque, devo dire che tali bocchette funzionano in maniera egregia, con le temperature dell’hardware che non raggiungono mai picchi preoccupanti restando sotto una media di 65°. Quello che più ci interessa, in ogni caso, risiede sul retro dove l’azienda ha posizionato tutte le porte utili. Qui, dunque, abbiamo gli ingressi per il jack audio da 3,5mm e per il microfono, 2 x Gigabit Ethernet, una DisplayPort, un ingresso HDMI, 4 x USB 3.0 ed il foro per inserire il cavo di alimentazione.
A differenza di quello che molti potrebbero inizialmente pensare, questa workstation deve essere utilizzata in orizzontale. Notiamo, infatti, come un lato presenti proprio delle parti in gomma che servono a sostenere l’intera struttura. Nel caso in cui, però, non fosse possibile utilizzarlo in questa maniera, non ci sarebbe comunque alcun problema a sfruttarlo in verticale. Vi segnalo, infine, la presenza del logo dell’azienda sulla parte superiore, che certifica con un certo orgoglio che tale macchina è stata proprio realizzata da Chuwi. Come avrete potuto intuire, però, il display deve essere scelto proprio dall’utente, dato che non ne viene fornito uno in confezione. Questo, ovviamente, vale anche per mouse e tastiera. All’interno di questa recensione, quindi, vedrete alcuni accessori che non hanno nulla a che vedere con CoreBox X.
Hardware & Prestazioni
Durante tutto il periodo di test ho pensato continuamente a quale parte dell’utenza avrebbe potuto desiderare un prodotto di questo tipo. Non è semplice giungere ad una risposta, perché la dinamicità di questo dispositivo è quasi disarmante. Al suo interno, dunque, trova sede un SoC Intel Core i7-6560U (sesta generazione), dunque una CPU dual-core dotata di una frequenza di clock base pari a 2,2GHz con turbo boost fino a 3,2GHz. A tutto questo dobbiamo anche aggiungere, poi, 8 GB di RAM DDR3 ed un SSD da 256GB per l’archiviazione interna dei dati. Non manca, in ultimo, una GPU Intel Graphics 540 che si occupa di gestire la parte grafica di questa workstation.
Ovviamente non siamo in presenza di un SoC di ultimissima generazione, ma ci sono ancora tantissimi dispositivi sul mercato che montano questo tipo di hardware. Nell’utilizzo quotidiano, quindi, è possibile svolgere qualsiasi tipo di mansione, anche quelle leggermente più pesanti, potendosi dilettare nell’editing video e in qualche videogioco. Con Adobe Premiere, dunque, sono riuscito a realizzare un breve video di dieci minuti senza troppi problemi, limitando comunque gli effetti video, audio e le transizioni. Potete, quindi, togliervi qualche soddisfazione da questo punto di vista, e lo stesso discorso vale anche in fase di gaming. Anche su questa macchina, però, non avendo una scheda grafica dedicata Fortnite non riesce a girare bene e notiamo, quindi, un frame-rate instabile ed una qualità grafica al limite della sufficienza. Non è certo il prodotto per giocare in maniera competitiva a questo titolo, ma ci si può togliere diverse soddisfazioni anche con altri giochi leggermente meno esosi dal punto di vista delle risorse.
Office, gestione delle mail, leggeri ritocchi fotografici, brevi montaggi video, gestione delle finanze, scrittura articoli: queste sono le sue principali mansioni, ma ovviamente ce ne sarebbero anche tante altre. Qui ve ne ho riassunta qualcuna per cercare di farvi capire l’ambito nel quale un prodotto del genere può effettivamente avere senso. Banalmente, infatti, questa workstation può anche essere utilizzata per il retro gaming, utilizzando ad esempio gli emulatori presenti in rete. A proposito di rete, però, devo dire che la navigazione web è piuttosto buona così come la velocità di esecuzione di quasi tutte le operazioni nel quale viene coinvolto. Dopo qualche minuto, però, la ventola si attiva e rimane accesa per tutto il tempo. Non è un rumore impossibile da sopportare ma dopo un po’ potrebbe annoiare.
Si tratta di una macchina in grado di gestire anche le operazioni un po’ più complesse, dunque non c’è alcun problema anche con la visualizzazione di contenuti video in 4K. Tutti i vari file di test che solitamente utilizzo non hanno mostrato problemi, compresa anche la visione delle varie piattaforme di streaming come Netflix e Amazon Prime Video.
Benchmark
Software
Qui trova sede Windows 10 Home, ma tale macchina si presta per essere personalizzata maggiormente anche con Linux. All’interno del sito ufficiale, infatti, viene proprio accennato questo aspetto. Al di là di tale questione, comunque, il sistema operativo la maggior parte di voi lo conosce già. Non ci discostiamo per nulla da quello che solitamente vediamo anche su altri prodotti simili, tra cui anche notebook, laptop e PC fissi. Devo dire, quindi, che tutto funziona alla perfezione e che collegando una buona tastiera ed un mouse è possibile usufruire anche delle classiche gesture per la navigazione.
Come detto, Windows 10 Home è preinstallato ma nulla vi vieta di modificare il sistema inserendo, ad esempio, Ubuntu.
Connettività
Chuwi ha puntato molto sulla connettività, dotando questa unità di ben quattro porte USB 3.0. Oltre a collegare un ricevitore Bluetooth per la nostra tastiera ed il mouse, possiamo sfruttare questi ingressi per HD esterni, SSD portatili e tanto altro. Non è tutto, però, perché a bordo trova spazio anche un modulo Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac Dual Band che in ogni situazione mi ha permesso di navigare in rete ed effettuare il download di diversi pacchetti di dati, con una buona velocità di esecuzione. Nel caso in cui doveste disporre, però, di un collegamento cablato le cose migliorerebbero ulteriormente. Date, quindi, un boost alle vostre attività e collegate questo CoreBox X alla rete cablata per mezzo di un cavo Gigabit Ethernet, utilizzando uno dei due ingressi a disposizione.
Non manca il Bluetooth 4.1.
Prezzo & Conclusioni
Chuwi CoreBox X è disponibile attualmente sullo store ufficiale di Chuwi al prezzo di circa 328 euro.
N.B. Se non doveste visualizzare il box con codice o il link all’acquisto, vi consigliamo di disabilitare l’AdBlock.
Dobbiamo fare un’analisi approfondita di questo prodotto, perché potenzialmente sono tantissimi gli utenti a cui potrebbe interessare. Tutte le varie parti interne, come RAM e SSD, possono essere facilmente sostituite e questo predispone tale prodotto ad una personalizzazione ancora maggiore. Certo è, però, che le modifiche che si possono fare non sono infinite e all’interno di questo spazio è difficile fare miracoli. Mantenendolo così come viene venduto, quindi, può far gola a tutte quelle persone che si vogliono liberare del loro PC fisso per avere qualcosa di più flessibile, potendo così scegliere un display adeguato alle potenzialità di tale macchina. Nel caso in cui vogliate imparare qualche rudimento di editing, poi, tale prodotto è perfetto. Ovviamente, però, oltre un certo limite non potrete proprio andare e questa workstation potrebbe cominciare a starvi stretta. Dovete ponderare molto bene il suo acquisto, anche in virtù del prezzo che, comunque, non è poi così basso. Ci sono alcuni prodotti in commercio che riescono ad eguagliare praticamente le sue prestazioni ed offrono di più in termini di accessori: TBAO H7, uno degli ultimi laptop che abbiamo provato sul sito, è proprio uno di questi device. Dipende, quindi, sempre molto dalle vostre esigenze e dal tipo di utilizzo che dovete fare del prodotto, a prescindere dal prezzo.
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