Ci sono dispositivi di un determinato brand che rimangono nella storia in un modo o nell’altro. E se guardiamo ai produttori cinesi, uno degli smartphone più iconici, soprattutto in Cina, è Xiaomi Mi 6, venduto ad una cifra superiore di quanto costa, non subendo una svalutazione totale dopo anni, aprendo quindi a riflessioni sull’usato tecnologico.
Xiaomi Mi 6: il suo valore resiste alla svalutazione dell’usato, ecco perché
Stando a quanto raccontano i media cinesi, un utente su Weibo ha acquistato uno Xiaomi Mi 6 6/64 GB nel 2019 pagandolo una cifra intorno agli 80€ attuali al cambio, rivendendolo poi a circa 84€, cioè 650 yuan nel 2021. Ma perché questo? Perché in Cina il Mi 6 è visto come un vero e proprio must buy per quello che ha offerto come specifiche e prestazioni, con utenti che lo possiedono da oltre 3 anni senza alcun problema, qui è risultato meno soggetto a svalutazione.
Chiaro che, a conti fatti, la somma guadagnata su questo Xiaomi Mi 6 è irrisoria, quindi non è il focus della questione, ma resta il valore simbolico dell’operazione, che apre a spunti di riflessione: in un’era dove la svalutazione degli smartphone, a causa dell’uscita di modelli su modelli anche a distanza di pochi mesi ed in tutte le fasce di prezzo, questo è un caso un po’ atipico, dato che di norma si cerca di pagare un telefono usato molto meno di quello che è costato, invece qui l’utente ci ha addirittura guadagnato qualcosa.
E sopratutto se questo caso avviene in Cina, dove la mole di nuove uscite è pressoché triplicata rispetto a quella occidentale, ci rendiamo episodi come lo Xiaomi Mi 6 sono un’eccezione in una terra dove i modelli precedenti sono facilmente accantonati, portando (senza dubbio) a molta più “spazzatura” elettronica.
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