Probabilmente Huawei è stata la principale vittima dello scontro fra USA e Cina, vedendosi costretta a privarsi della sussidiaria Honor. Ci si è girato intorno per diverse settimane ma alla fine l’azienda ha ufficializzato la cessione a vantaggio del gruppo Shenzhen Zhixin New Information Technology. A questo punto le due società andranno ognuna per la sua strada, per quanto le previsioni di vendita non si prospettano particolarmente positive.
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Huawei si prepara ad un forte contraccolpo nel 2021, mentre Honor si prepara ad un nuovo inizio
Le analisi di mercato stilate da TrendForce hanno sottolineato come il 2021 di Huawei sarà a tinte rosse, con un calo delle vendite di smartphone a dir poco imponente. Questo in parte deriverà anche dall’esclusione di Honor dalla conta, per quanto non sia stimabile in che proporzione. Quello che è invece stimabile, almeno secondo i dati di TrendForce, è la quota di mercato a cui dovrebbe ambire la “nuova” Honor. Se già Huawei si preparerebbe ad un calo a doppia cifra, anche il suo ex sub-brand non nuoterebbe in acque migliori. Le stime parlano di un 2% di share globale, ben sotto le cifre su cui girano competitors quali Xiaomi, OPPO e rispettive sussidiarie quali Redmi e Realme.
Questo calo, sia per Huawei che per Honor, è imputabile in prima battuta alla carenza della filiera produttiva,. Il ban USA ha messo a dura prova l’approvvigionamento di componentistica, con TSMC impossibilitata a produr loro i chipset Kirin. Nel frattempo, brand quali Xiaomi, OPPO e Vivo provvederanno ad aumentare l’offerta, rubando fette di mercato a Huawei e Honor. Inoltre, bisognerà valutare se il distacco da Huawei gli permetterà di tornare ad adottare i servizi Google.
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