Dopo diversi ritardi nella tabella di marcia iniziale, ecco che Google ha lanciato il suo nuovo Pixel 4a, un dispositivo sui generis, in quanto in netta controtendenza con tutti gli attuali smartphone. Proprio per questo, già da prima di ricevere il prodotto, eravamo certi di trovarci di fronte ad una sfida atipica, ricca di aspettative ed ansie. Come sarà andata a finire? Google Pixel 4a ci avrà convinto nella sua unicità? Scopritelo nella nostra recensione completa.
Indice
Recensione Google Pixel 4a
Unboxing
La confezione di Google Pixel 4a è – a suo modo – esplicativa: basti pensare che il box di vendita, nel complesso, è più piccolo della gran parte degli attuali smartphone in commercio. Al suo interno troviamo:
- Google Pixel 4a;
- Alimentatore da parete 18W;
- Cavo USB Type-C/ USB Type-C;
- Adattatore OTG;
- Spillino SIM.
Design e qualità costruttiva
Provenivo da un Realme ed il passaggio a questo Pixel 4a è stato un bel colpo, una sorta di sfarzo barocco contrapposto al minimal chic. Google, con il suo device, infatti, abbandona ogni fronzolo offrendo all’utente un’esperienza d’uso pulita sotto ogni punto di vista. Notiamo subito la presenza – tanto cara all’azienda – di un’ottima plastica che ricopre il dispositivo in un’unica soluzione, interrotta dal bilanciere del volume ed il tasto d’accensione green mint. Potrebbe sembrare un paradosso, ma viste le dimensioni di 144 x 69.4 x 8.2 mm (per 143 grammi), Pixel 4a riesce ad essere al tempo stesso solido e leggero, un plus (che vedremo anche più avanti) da non sottovalutare.
Dimensioni che portano inevitabilmente ad un ridotto display full screen da 5.81″ OLED protetto (soltanto) dal Gorilla Glass 3. Insomma, standard mantenuti soltanto da Apple in questo 2020, con la differenza che l’iPhone SE presentato pochi mesi addietro, conserva ancora un “fastidioso” rapporto in 16:9.
Mentre ho particolarmente apprezzato l’uso “monolitico” della plastica, così come il feedback restituito, mi trovo costretto a bocciare l’inspiegabile scelta di porre il fingerprint ID sul retro, piuttosto che sotto al display. Al contrario, invece, non ho trovato per nulla invasiva la scelta della camera quadrata, anche se avrei chiaramente preferito una soluzione meno decisa per mettere in mostra il singolo obiettivo da 12 MP.
Google Pixel 4a è dunque uno dei rarissimi dispositivi in grado di farsi usare ad una mano, senza il minimo sforzo. Nell’utilizzo quotidiano sarete quindi portati ad utilizzare lo smartphone con una sola mano, in maniera del tutto naturale, ancora una volta un vantaggio da sottolineare per chi fa un utilizzo prettamente mobile dello smartphone. A mio avviso, utilizzare questo smartphone è stato come ritornare indietro di qualche anno, un’esperienza d’uso che definirei tutto sommato positiva, trovando più pregi che limiti dalle dimensioni ridotte del device.
Display
Il pannello da 5.81″ OLED Full HD+ è proprio uno degli elementi distintivi di questo Google Pixel 4a. Nonostante le dimensioni ridotte, infatti, la presenza del punch hole in alto a sinistra riesce a garantire una fruizione dei contenuti senza interruzioni.
Al netto di ciò, l’unità scelta da Google non rappresenta il top sotto il profilo qualitativo; inclinando il dispositivo avremo infatti una leggera tendenza al verde delle tonalità chiare ed inoltre, anche in situazioni ottimali, il display non garantisce la brillantezza dei migliori OLED sul mercato. Allo stesso tempo, Google Pixel 4a non offre agli utenti quello che è diventato un vero e proprio tormentone: il pannello a 90Hz. Quest’assenza si farà sentire sopratutto per gli utenti che provengono – appunto – da smartphone che posseggono questo standard, contribuendo ad un’esperienza d’uso più “morbida”.
Nonostante l’assenza dei 90Hz e qualche carenza qualitativa, non mi sento di bocciare il display di Pixel 4a che – a mio avviso – ha una funzione soltanto ancillare all’intero contesto. In soldoni, se deciderete di acquistare il Pixel, di certo non lo farete per la fruizione continuata di contenuti multimediali, ma apprezzerete piuttosto una buona resa sotto luce diretta del sole e le “chicche” offerte dal software per tutelare la vista, come la presenza della “luce notturna” adattiva.
Fotocamera
In un periodo dove il focus sulla qualità fotografica è massimo e le aziende si sfidano a suon di mega-pixel ed obiettivi (almeno in termini numerici), Google Pixel 4a si presenta con una singola camera da 12.2 mega-pixel con apertura focale f/1.7: una scelta che farà “arrabbiare” tutti i suoi futuri possessori.
Forse perché le foto non sono all’altezza con i predecessori? Assolutamente no, anzi possiamo dire il contrario. Pixel 4a, infatti, con la sua unica camera riesce a dare del filo da torcere a smartphone ben più costosi e con un hardware (sulla carta) migliore. Insomma, una resa nettamente superiore alla fascia di prezzo in cui è collocato, e proprio questo susciterà “rabbia”. Pensate se Google avesse deciso di aggiungere al dispositivo un sensore grandangolare, oppure un altro dedicato alla profondità di campo.
Entrando nel merito, lo smartphone di Google offre scatti sempre bilanciati, in ogni situazione, il bilanciamento è proprio la parola chiave ed il fulcro dell’esperienza fotografica di Big G. Sia gli scatti in notturna che quelli con un forte contrasto cromatico, trovano una resa ottimale grazie al lavoro automatico dell’HDR.
Anche la modalità notturna risulta essere molto efficiente, con un aiuto dato proprio dal peso dello smartphone. Come ormai saprete, per effettuare scatti utilizzando la night mode è necessario tener fermo lo smartphone per diversi secondi. Appunto, peso e dimensioni contenute del Pixel contribuiscono positivamente alla stabilità delle foto scattate in notturna.
Mentre gli scatti con la camera principale evidenziano di come l’esperienza di Google nel settore sia un vero e proprio valore aggiunto, non mi sento di dare un parere in linea per la selfie cam. L’obiettivo da 8 mega-pixel ed apertura f/2.0 restituisce scatti puliti, ma senza eccellere particolarmente. Il software fotografico, poi, risulta essere in linea con la user experience e quindi è molto intuitivo e scarno di dettagli. Tra le impostazioni aggiuntive per gli scatti troviamo la modalità panoramica, foto sferica, slow motion e time lapse.
In apertura parlavamo proprio di aspettative ed ansie. Questa della fotocamera, per Google Pixel 4A, è senza dubbio una sfida vinta (nuovamente) e che ha centrato in pieno le nostre aspettative.
Hardware e prestazioni
Realme X2 e Xiaomi Mi Note 10 vi dicono qualcosa? Sono tra gli smartphone medio gamma più apprezzati dell’ultimo periodo e condividono con Google Pixel 4A il SoC Snapdragon 730G, soluzione a 8 nm Octa-Core fino a 2.2 GHz, accompagnato dalla Adreno 618, 6 GB di RAM e 128 GB di storage UFS 2.1.
Va da se che le prestazioni del nuovo Pixel si allineano ai device sopra citati, non ponendo quindi all’utente alcun limite nell’utilizzo del multitasking, con tempi di caricamento soddisfacentemente rapidi e nessun impuntamento di sorta. Anche con un uso più intenso ed accedendo a giochi che richiedono sforzi maggiori, lo smartphone non ha trovato difficoltà.
Proprio in ambito gaming, un settore in forte crescita, Google Pixel 4A trova però dei limiti, che definirei fisici. Viste le dimensioni così compatte, infatti, il device non offre un appoggio ottimale per i controlli a schermo. Un esempio banale? Giocando a Brawl Stars (titolo che gira perfettamente sullo smartphone) in più di un’occasione mi è capitato di ritornare alla home in game a causa degli “spazi stretti”. Insomma, potrà essere una precisazione superflua, ma semmai steste pensando di acquistare il 4A per darci dentro col gaming mobile, vi consiglio fortemente di desistere.
Software
Android 11 stock ed aggiornamenti garantiti per 3 anni. Già da soli, questi presupposti potrebbero convincere qualsiasi tech addicted, ma possiamo garantirvi che quello della longevità non è l’unico plus offerto dal software puro di Google.
Vi troverete quindi ad affrontare un’esperienza immersiva, ma al tempo stesso pulita, con alcuni accorgimenti implementati nel corso del tempo che vi faciliteranno nel quotidiano. Troviamo – chiaramente – tantissime impostazioni dedicati al benessere digitale, come il filtro per proteggere la vista ed altre feature che abbiamo imparato ad amare col tempo.
Tra le più simpatiche e degne di nota, troviamo una gestione particolare della dock che (se lo desiderate) diverrà una sorta di elenco grafico delle ultime app utilizzate, sulla falsariga di quanto accade per iPad, per intenderci. Al tempo stesso ho trovato gradevole l’evoluzione dello swipe up prolungato, che vi farà accedere ad una schermata dedicata allo screenshot ed alla funzione “seleziona” tramite la quale potrete analizzare ogni porzione della schermata, per poi ricercare sul browser ogni elemento che la caratterizza. Molto utile per ricercare sul web le immagini.
Ci troviamo ancora una volta a ribadire le potenzialità del dispositivo made by Google che assicura un software pulito, sempre prestante e super aggiornato; davvero un plus che potrebbe far pendere l’ago della bilancia in favore.
Autonomia
Ritornando sul tema di ansie ed aspettative, di certo quella dell’autonomia era una delle prove che attendevo con più timore. Devo dire – però – che Google Pixel 4A con la sua batteria da 3140 mAh mi ha sorpreso positivamente. Con un utilizzo intensivo durante la giornata, infatti, è riuscito a portarmi a sera (tarda) con circa 6 ore di display acceso.
Riducendo il carico di utilizzo, la sostanza non è cambiata; Pixel 4A vi porterà senza alcun tipo di problema a fine giornata, anche con molteplici notifiche push attive. Per intenderci, nel corso dell’utilizzo ho “attaccato” al device 7 indirizzi mail differenti, account WhatsApp e notifiche Telegram, con Bluetooth costantemente acceso e pairing con auricolari TWS e smartwatch. Con l’alimentatore da 18W in dotazione, potrete ricaricare il dispositivo dallo 0 al 100% in poco più di 1 ora e 20 minuti. Ad accrescere potenzialmente l’autonomia del dispositivo, troviamo poi la feature “risparmio energetico” che inibirà la gran parte delle app in background, per portare quasi a 0 il drain battery nei periodi di inutilizzo. Una funzione interessante che, però, non ho mai sentito l’esigenza di sfruttare.
Un test batteria che quindi è risultato complessivamente positivo contro ogni mia aspettativa, anche se avrei preferito uno standard di ricarica più veloce (27W?), per essere ancor meno legati ai tempi di ricarica.
Audio e connettività
Google Pixel 4A presenta un comparto connettività discretamente ricco. Troviamo la presenza – ormai scontata – di NFC, Bluetooth 5.0, aptX HD, Wi-Fi Dual Band e sensori GPS (A-GPS, GLONASS, GALILEO, QZSS). Al tempo stesso abbiamo ingresso USB 3.1 e presenza del jack da 3.5 mm per cuffie cablate (non in confezione). Manca, invece, il supporto al 5G che però è “compensato” dalla possibilità di inserire la eSIM.
Il piccolo Pixel rappresenta una piacevole sorpresa anche in relazione al comparto audio, con uno speaker stereo che riesce ad offrire una buona esperienza, con un audio che raggiunge volumi decisamente alti, senza mai sporcare il suono, facendo sì che rimanga limpido e godibile.
Google Pixel 4a – Prezzo e conclusioni
Ci troviamo dinanzi ad uno smartphone fortemente polarizzato. Nel corso della review in più occasioni ho ripreso il concetto, che ribadisco. Potrete detestare oppure amare questo Pixel, ma di certo non resterete impassibili. Se cercate uno smartphone che vi supporti nel gaming, nella fruizione di contenuti video come riproduzione di serie TV e simili, allora Google Pixel 4A non fa al caso vostro.
Al contrario se il vostro focus è la fotografia e cercate uno smartphone versatile e maneggevole, troverete un eccellente compagno in questo device, in grado di offrire – sotto alcuni aspetti – una qualità nettamente superiore del prezzo al quale è venduto. Google Pixel 4A è infatti attualmente in preorder sullo shop ufficiale di Google a 389€.
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