Nel corso della Developer Conference 2020, Huawei ha svelato tutte le novità in arrivo per il suo ecosistema: il primo smartphone con HarmonyOS è in dirittura d’arrivo e il sistema operativo del colosso cinese è il futuro dei suoi modelli. Inoltre sembra che alcuni modelli con EMUI 11 potranno aggiornarsi alla nuova interfaccia, ma al momento non sono stati rivelati dettagli più precisi. Una cosa è certa: il gigante tecnologico non ha intenzione di mollare la presa e sta affrontando la questione USA con un impeto non indifferente. Guo Ping, Chairman del brand, ha confermato anche alcune novità di tutto rispetto: gli HSM e HarmonyOS sono aperti anche ai produttori di terze parti, dettaglio che potrebbe rendere ancora più piccante la situazione attuale.
Huawei: HMS e HarmonyOS potrebbero debuttare anche a bordo di smartphone di altri produttori
Secondo quanto riportato da Guo Ping la compagnia cinese si sta concentrando sullo sviluppo del suo ecosistema e dei HMS, i servizi proprietari che sostituiscono quelli di Google a bordo degli smartphone del brand. Ovviamente le novità non finiscono qui e si continua ad investire risorse anche in connettività, calcolo ad alte prestazioni, tecnologia cloud e AI. Per quanto riguarda i chipset per smartphone, l’azienda è aperta a molteplici soluzioni, anche quella di acquistare i chip da società statunitensi con licenza del governo per trattare con compagnie cinesi (compresa la rivale Qualcomm).
Ma questa valanga di novità comprende anche HarmonyOS (HongmengOS in patria), il sistema operativo di Huawei. L’azienda ha confermato di essere in trattative con varie realtà cinesi interessate al nuovo OS. Ovviamente non vi sono dettagli precisi e allo stato attuale è ancora tutto molto nebuloso. Nonostante ciò, se Huawei riuscisse a convincere alcuni produttori di smartphone a utilizzare il proprio sistema (anche solo in patria) sarebbe una batosta storica per Android e Google. Vi immaginate uno smartphone del vostro brand preferito con HarmonyOS a bordo?
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