Attualmente Huawei non sta passando un momento semplice. Se nel 2019, infatti, la situazione legata al ban degli Stati Uniti era stata abbastanza mitigata, durante quest’anno in Europa le cose sono diventate più complicate. Quasi tutti gli smartphone presentati, infatti, sono stati equipaggiati con gli HMS (Huawei Mobile Services), ad eccezione di Huawei P30 Pro New Edition. Questo ha rivoluzionato completamente il mercato, obbligando i fan del brand ad un cambio di rotta. Fra i tanti prodotti lanciati quest’anno, dunque, il vero emblema di questo cambiamento è stata la serie P40, sprovvista di servizi Google. Tra questi, quindi, abbiamo anche Huawei P40 Lite 5G che in queste settimane è stato messo alla prova nell’utilizzo quotidiano. Come si sarà comportato? Siamo riusciti a sopravvivere con un prodotto di fascia media sprovvisto di servizi Google? Scopritelo all’interno della nostra recensione completa.
Recensione Huawei P40 Lite 5G
Indice
Unboxing
Dando un’occhiata alla confezione, notiamo sempre il solito design del brand. Sulla parte frontale, dunque, abbiamo il nome del prodotto e, poco più in basso, la targhetta che certifica la presenza dei Huawei Mobile Services. All’interno del box di vendita, dunque, trovano sede:
- Huawei P40 Lite 5G;
- alimentatore da parete con presa europea;
- cavo USB/USB Type-C;
- cuffiette cablate (non in-ear) con jack audio;
- pellicola protettiva per lo schermo;
- spilletta per la rimozione dello slot SIM;
- carta di garanzia;
- breve manuale di istruzioni.
Design & Materiali
Durante tutto il periodo di test ho potuto provare la versione Crush Green, dotata di un bellissimo colore verde sul retro che si differenzia dalla massa. Ovviamente questa superficie è realizzata in vetro, mentre tutto il frame laterale presenta un mix di metallo lucido e satinato che dona a questo prodotto un carattere premium. A livello di dimensioni, comunque, siamo più o meno sulla stessa linea di altri dispositivi di fascia media presenti sul mercato, misurando 162,31 x 75,0 x 8,58 mm, con un peso di circa 189 grammi. Da tenere in mano, dunque, è piuttosto comodo e risulta essere anche maneggevole.
Non è troppo scivoloso, forse anche perché lo scarso trattamento oleofobico sporca subito le due superfici in vetro presenti su questa unità. Malgrado questo, comunque, consiglio ugualmente l’utilizzo di una cover protettiva, anche per un altro motivo. Dando un’occhiata sul retro, infatti, si nota la presenza di una quad-camera posteriore che sporge molto rispetto al profilo del device. Questa componente, dunque, eccede di un buon millimetro e tale problema viene fuori principalmente quando si appoggia sul tavolo lo smartphone. Nonostante questo le linee sono abbastanza pulite e, come su altri device concorrenti, il vetro frontale è diviso dalla scocca in metallo per mezzo di una striscia di plastica.
A livello di componenti montate sul prodotto siamo in linea con il mercato, mostrando sulla destra il bilanciere del volume ed il tasto di accensione spegnimento, che integra anche il sensore biometrico. Sul lato opposto, poi, trova spazio lo slot SIM, mentre in alto abbiamo solo il microfono per la soppressione dei rumori ambientali. In basso, invece, troviamo il jack audio da 3,5mm, il microfono principale, l’ingresso USB Type-C e lo speaker di sistema. Tutto è stato rifinito in maniera precisa, non ci sono sbavature a livello di assemblaggio, a conferma della grande qualità offerta dal brand anche in un momento così difficile.
Display
Huawei P40 Lite 5G monta un display LCD IPS da 6,5″ con risoluzione FHD+ (2.400 x 1.080 pixel). Questa unità, dunque, mi ha lasciato una buona impressione, anche per un aspetto in particolare. Come potete vedere, infatti, questo smartphone è dotato di un foro frontale, contenente la selfie camera, che risiede proprio sulla sinistra. Guardando lo schermo in maniera perpendicolare a questa componente, però, non si nota alcuna sfumatura affianco ad essa. Solo virando il device ed aumentando la diagonale di visione del display si nota l’effetto di light bleeding tipico di questi pannelli. Qui, però, la qualità è sicuramente maggiore rispetto a quella mostrata da altri prodotti concorrenti, che fin da subito mettono in luce questo problema.
A livello cromatico non ho notato alcuna criticità, in quanto i colori sono ben tarati e molto vicini alla realtà. Non ci sono contrasti eccessivi ma, anche nel caso in cui non foste soddisfatti di tale componente, potreste sempre modificare il tutto tramite l’apposito menù delle impostazioni. Qui sarà possibile personalizzare al massimo la temperatura colore del pannello frontale. Avrei preferito, però, poter vedere molto meglio in esterna questo display. Sotto la luce diretta del sole, infatti, non è facilissimo dare uno sguardo a tutti i contenuti a schermo, a causa di uno scarso trattamento olefobico che sicuramente non aiuta. Questo, però, è quasi il solo motivo di tale questione. Il sensore di luminosità, infatti, si è dimostrato essere abbastanza veloce nella calibrazione del display, in tutte le situazioni.
Non ho notato alcun problema relativo al pannello touchscreen, che ha sempre mostrato un’ottima risposta al tocco. Durante la navigazione in rete, o anche all’interno dell’interfaccia, è possibile muoversi agevolmente senza problemi, nonostante il refresh rate del pannello sia ancora pari a 60Hz.
Sistemi di Sblocco
Non troviamo alcuna novità su questo prodotto in merito ai sistemi di sblocco. Anche in questo caso, quindi, troviamo il sensore biometrico ed il face unlock.
Analizzando il primo metodo, devo dire che forse è uno tra i più comodi provati ultimamente. Huawei ha deciso, infatti, di posizionare tale unità proprio sul frame destro, non troppo in alto, consentendo anche a chi non ha mani troppo grandi di arrivarci senza problemi. Questo, poi, è davvero molto veloce nel riconoscimento dell’impronta. Ne consiglio l’utilizzo, quindi, a discapito del face unlock che, invece, presenta sempre i soliti problemi.
Con il riconoscimento facciale in 2D ci si serve sempre della stessa tecnologia sfruttata da tanti altri prodotti concorrenti, ovvero la fotocamera frontale. Questa è preposta al riconoscimento del nostro volto ma, allo stato attuale, è facilmente ingannabile e non è assolutamente infallibile. Basta un ambiente poco luminoso, o qualche gadget in più come cappelli ed occhiali, per mandare in crisi tale sistema.
Hardware & Performance
Questo dispositivo può contare su un SoC HiSilicon Kirin 820, dunque un chipset dotato della seguente configurazione: 1 x Cortex-A76 da 2,36 GHz + 3 x su Cortex-A76 da 2,22 GHz + 4 x Cortex-A55 da 1,84 GHz. Si tratta, quindi, di una CPU di fascia media che, però, strizza l’occhio alla fascia alta, garantendo sulla carta ottime performance. A tutto questo, comunque, si aggiungono anche una GPU Mali-G57 ed una singola NPU (Neural Processing Unit). Dando un’occhiata alle memorie, invece, troviamo ben 6GB di RAM e 128GB di memoria interna. Non abbiamo dati certi a riguardo ma dovrebbe trattarsi di una RAM LPDDR4X e di una memoria per l’archiviazione interna dei dati di tipo UFS 2.1.
Sotto questo aspetto non ho riscontrato alcun problema con questo smartphone, risultando sempre piuttosto fluido e scattante. Devo dire che le performance sono buone in ogni contesto, anche durante l’utilizzo di tante app diverse nel giro di breve tempo. Qui la RAM non viene gestita in maniera troppo conservativa ma, ovviamente, dopo diverse decine di minuti di inutilizzo di un software questo viene eliminato dalla memoria per fare posto alle nuove operazioni. Tale strategia contribuisce a mantenere anche piuttosto bassi i consumi.
Andremo a vedere dopo quali sono le difficoltà nel trovare le app giuste ma, al di là di questo aspetto, una volta scaricate funzionano davvero bene. Non è mai apparso un messaggio di qualche chiusura improvvisa, o di un riavvio del sistema. Devo dire, dunque, che anche in gaming sono rimasto piuttosto soddisfatto delle performance offerte. Giocando a Call of Duty Mobile, infatti, ho potuto godere di un’ottima esperienza, registrando un buon frame-rate stabile. Non avrete alcun problema, inoltre, anche con la visione di video su YouTube o, in alternativa, su qualche piattaforma di streaming come Netflix e Amazon Prime Video. Qui sarà possibile godere della massima qualità possibile, senza compromessi.
Benchmark
Software
Huawei P40 Lite 5G non ha i servizi Google, appoggiandosi chiaramente ai HMS. Questo vuol dire, dunque, che non avremo a disposizione tutte le comodità a cui siamo abituati, come Google Drive, la sincronizzazione automatica dei contatti in caso di cambio dello smartphone, tutti i sistemi di salvataggio sul cloud Google e tanto altro. Da un certo punto di vista, però, all’interno dell’AppGallery troviamo già tantissime applicazioni presenti di default su Android. Mancano solo alcuni importanti software legati alle banche e ad alti enti di maggior importanza.
Non mi sono trovato in difficoltà su questo smartphone, potendo fare più o meno la vita di sempre. Ora, dunque, Huawei mette a disposizione molti più servizi rispetto a prima e molte più applicazioni utili, come TrovApp. Con quest’ultima, infatti, sarà possibile trovare facilmente la nostra app preferita all’interno di diversi store alternativi al Play Store, come ad esempio Amazon AppStore. Non è certamente un device che, una volta acquistato, può essere utilizzato senza alcun problema fin dal primo avvio. Bisogna destreggiarsi abbastanza all’interno dei vari store, proprio perché al momento l’AppGallery non è ancora del tutto completa. Ed anche perché comunque siamo tutti abbastanza legati al mondo Google.
Nonostante tutti i problemi legati ai servizi Google, questo dispositivo propone sempre le solite app di sistema ed il solito livello di personalizzazione. Non manca davvero nulla, dunque, configurandosi come una delle interfacce più complete. Vi ricordo, in ogni caso, che qui troviamo la EMUI 10.1, basata ovviamente sempre su Android 10 e con patch di sicurezza risalenti al 1° maggio 2020.
Fotocamera
Dando un’occhiata alla parte posteriore del device notiamo la presenza di un’imponente quad-camera, coadiuvata dal singolo flash LED. A bordo, quindi, troviamo un sensore da 64MP con apertura f/1.8, un obiettivo grandangolare da 8MP con apertura f/2.4, un sensore da 2MP utilizzato per le macro con apertura f/2.4 ed un ulteriore sensore da 2MP per il calcolo della profondità di campo.
Huawei offre sempre la solita interfaccia della fotocamera, confinando ancora una volta la modalità HDR all’interno delle impostazioni. Forse perché, almeno su questo smartphone, tale opzione è assolutamente ininfluente. Ho provato ad utilizzarla di giorno, anche in condizioni sfavorevoli, ma non sembra agire più di tanto sull’immagine finale. Al di là di questo aspetto, però, le foto diurne sono piuttosto buone, caratterizzate da un buon contrasto e colori che, seppur buoni, sono leggermente troppo caldi. Malgrado questo la resa finale è ottima, anche con il sensore grandangolare, che non mostra alcuna minima distorsione. Credo che nella sua fascia di prezzo sia uno dei migliori sotto questo aspetto, anche in notturna.
Voglio solo un attimo approfondire il discorso relativo alle macro. Ho potuto sfruttare, infatti, la modalità Super Macro che, sotto certi aspetti, restituisce una buona qualità. Non troviamo dei dettagli particolarmente degni di nota ma, nel complesso, l’immagine è più che valida. Nel caso in cui non foste soddisfatti della resa, però, potreste accontentarvi comunque della camera principale che, da questo punto di vista, non delude le attese.
Osservando le foto scattate di notte notiamo la presenza di pochissima grana di fondo. Il cielo è completamente nero e tutti i dettagli riprodotti in foto sono di ottima qualità. Ho apprezzato, dunque, la gestione delle luci artificiali, buona anche senza l’utilizzo della Night Mode, tanto con l’obiettivo principale quanto con lo zoom 2x ed il sensore grandangolare. Quest’ultimo, però, è quello che ovviamente soffre un po’ di più sotto questo aspetto. Malgrado ciò, i dettagli sono ben riprodotti e con la Night Mode è possibile ottenere una qualità ancora migliore, con un sostanzioso miglioramento dello scatto soprattutto per quanto riguarda il bilanciamento dell’immagine e la gestione delle fonti di luce artificiale.
All’interno del foro presente sulla parte frontale trova spazio un sensore da 16MP con apertura f/2.0, che permette di ottenere buoni scatti in quasi ogni situazione. Questa componente, però, è quella che sicuramente mi ha entusiasmato meno, restituendo una qualità solo sufficiente in certi casi. Si nota, infatti, tanto rumore fotografico in più rispetto al comparto fotografico posteriore, perdendo tanti dettagli. Di giorno, inoltre, tende spesso a bruciare alcune parti dell’immagine, forse anche a causa della mancanza di un HDR automatico. Ovviamente di giorno la resa è abbastanza buona ma, di notte, la qualità cala drasticamente.
Video
Con questo smartphone è possibile anche girare video in 1080p a 30fps o in 4k, sempre a 30fps. Non so per quale motivo non sia presente l’opzione per avvalersi anche dei 60fps, almeno in 1080p. Nonostante questo la qualità è discreta, in quanto l’immagine pur essendo stabilizzata soffre del tipico disturbo, a livello software, che mostra chiaramente come il sistema si stia prodigando per rendere il più stabile possibile il filmato. Oltre questo aspetto, poi, la messa a fuoco automatica è buona, così come la risposta ai vari cambiamenti di luce.
Non è certo uno di quei dispositivi con cui poter girare cortometraggi ma, per qualche clip in vacanza, può andare più che bene.
Connettività & Audio
Estraendo il carrellino delle SIM si nota fin da subito il doppio slot che, dunque, può contenere contemporaneamente due nanoSIM o, in alternativa, una nanoSIM ed una scheda SD NM. Qui è possibile, infatti, espandere la memoria interna fino a 256GB. Come svelato anche dal nome del prodotto, è possibile navigare con il 5G, qualora disponiate di un contratto adeguato. Nel mio caso non ho potuto testare questa funzionalità, dovendomi accontentare solo del 4G+. Non ho notato, però, alcun malfunzionamento in esterna, riuscendo a garantire un’ottima copertura in quasi ogni punto della città, anche quelli solitamente più schermati. Vale lo stesso discorso anche per il Wi-Fi, in questo caso un modulo 802.11a/b/g/n/ac Dual Band. Non mancano, poi, il Bluetooth 5.1, un ingresso USB Type-C 2.0, il jack audio da 3,5mm, NFC, GPS/AGPS/Glonass/Galileo/QZSS. Tutte queste componenti funzionano perfettamente, compresa la navigazione satellitare che mi ha permesso in più di un’occasione di non perdermi in alcuni paesini del Piemonte.
A livello audio troviamo un unico speaker mono che, però, è davvero ottimo. Diversamente da quanto avviene su altri device concorrenti, qui le frequenze sono ben distinte ed è presente una buona profondità del suono. Malgrado il volume non sia elevatissimo, non ci sono distorsioni ed i bassi, seppur poco marcati, sono presenti. Dunque sono rimasto piuttosto soddisfatto della qualità restituita da questa componente. Anche in chiamata, poi, le performance sono buone, con la capsula auricolare che offre una voce chiara e pulita anche nei luoghi leggermente più affollati.
Autonomia
Sotto la scocca in vetro trova spazio una batteria da 4.000 mAh. Tanti utenti lo sostengono ma, spesso, pochi ci credono. Devo ammettere, dunque, che l’autonomia di questo smartphone è sbalorditiva, permettendomi di raggiungere in una sola giornata 9 ore e 30 minuti di schermo attivo, su una base di 18 ore di utilizzo continuo (con ancora un buon 20% di carica residua). Durante questa giornata stress ho cercato di sfruttare al massimo il device, dedicandomi diverse ore anche nel gaming su Call of Duty Mobile. Tutto è stato condito, poi, da un mix di Wi-Fi e rete LTE, con ben 4 account mail sincronizzati in background, diverse app aperte, bluetooth attivo, geolocalizzazione attiva.
Passare dal 10 al 100%, poi, non richiede troppo tempo, impiegandoci circa 1 ora e 30 minuti grazie al caricatore presente in confezione dotato della Huawei SuperCharge da 40W.
Prezzo & Conclusioni
Huawei P40 Lite 5G costa 369 euro sul sito ufficiale Huawei ma, a questo prezzo, non viene offerto solo lo smartphone. All’interno di questa cifra rientrano, infatti, anche un paio di cuffie bluetooth, ovvero le Huawei FreeBuds 3i (99 euro) e, inoltre, il Huawei Mini Speaker (29 euro). Trovate qui sotto il bundle.
Dando un’occhiata in rete, invece, si può trovare anche a poco più di 250/260 euro, dunque una cifra sicuramente più allettante. Credo, in ogni caso, che sia un prodotto valido che, tutto sommato, non costa eccessivamente anche di listino, considerando soprattutto gli altri due prodotti che vengono, di fatto, regalati in fase di acquisto.
Dovrete fare l’abitudine ad un sistema diverso a quello a cui siete sempre stati abituati ma, dopo qualche ora, avrete tra le mani un device quasi perfetto. Sarà possibile scaricare la maggior parte delle vostre app preferite, in un modo o nell’altro, ad eccezione di quelle del pacchetto Google. Questo potrebbe rappresentare un grosso problema per qualcuno ma con gli HMS si guadagna molto anche in termini di consumi. Prima di mettere le mani al software, con l’intenzione di abilitare i servizi Google, dunque, ci penserei due volte. A livello fotografico, inoltre, in questa fascia di prezzo non si trova tanto di meglio, segno che la bontà di tale comparto rappresenta, in tutto e per tutto, la vera essenza della serie P40 di Huawei.