Con un telaio in lega di alluminio, un doppio ammortizzatore, un cambio Shimano a 7 rapporti, pneumatici CST da 20×4”, freni a disco anteriori e posteriori, ed una batteria da 250watt, difficilmente si potrà trovare a (molto) meno di 1000 euro una fat bike elettrica completa come la Fiido M1. Una bicicletta elettrica a pedalata assistita che si piega e si adatta ad ogni tipologia di fondo stradale, prodotta da un’azienda con base a Shenzen non molto conosciuta nel mondo delle e-bike, ma che sicuramente farà parlare molto di sé proprio per il rapporto qualità prezzo dei suoi prodotti. Ebbene, la M1 è la prima fat bike elettrica prodotta da Fiido che, ammettiamolo, entra nel mercato con un prodotto in grado di stupire anche chi non è amante del settore.
Indice
Recensione Fiido M1
Unboxing
Dire che la confezione della Fiido M1 è grande è dire poco. È enorme, e questo perché sostanzialmente la bici elettrica cinese arriva già assemblata e non ripiegata su se stessa. Prima di salire in sella però, sarà necessaria l’installazione solo di alcuni componenti, come la ruota anteriore ed il manubrio: operazioni per niente complicate, che tutti saranno in grado di fare.
Scheda tecnica
- Potenza motore: 250W (di tipo brushless);
- Velocità massima: limitata a 25 km/h;
- Batteria: rimovibile da 12.5 Ah;
- Pneumatici: fat da 20 pollici;
- Tre modalità di guida;
- Cambio Shimano a 7 rapporti;
- Luce anteriore LED;
- Telaio lega d’alluminio;
- Peso bici 25 kg;
- Freno a disco anteriore/posteriore;
- Ammortizzatore anteriore/posteriore;
- Dimensioni da aperta: 172 x 106 cm;
- Dimensioni da chiusa: 96 x 79 x 45 cm.
Design e materiali di costruzione
Nonostante sia una bicicletta elettrica pieghevole, in realtà la Fiido M1 non è poi così semplice da portare in giro. Pesa 25 Kg, circa 10 kg in più rispetto a molte e-bike, il che renderà piuttosto complesso posizionarla nel bagagliaio della propria auto, e da chiusa è grande 960x790x450mm, insomma meno di un metro quadrato. È pur vero però che la batteria è da 250 watt e 12.5 Ah, ben più potente degli 8/9 Ah che troviamo nella gran parte delle biciclette elettriche e si sa, a batterie grandi corrisponde un peso maggiore.
Anche il manubrio e i pedali si piegano, ma prima di acquistare questa bici elettrica, bisognerà avere bene in mente il fatto che portarla in giro da chiusa non sarà una passeggiata. Tantomeno caricarla ad esempio in un treno o in un autobus.
Il design però è decisamente accattivante. In molti, quando giravo per Avellino con la Fiido M1, mi hanno chiesto di che bicicletta si trattasse, e questo perché l’accoppiata struttura + gomme fat è decisamente vincente. L’unica cosa che mi ha lasciato piuttosto perplesso è la gestione dei cavi, che sono a vista e che aprendo e chiudendo la bici perdono quell’equilibrio che può capire solo uno psicopatico del cable-management: insomma, forse sono proprio i cavi a vista lasciati un po’ “nelle mani del destino” quell’elemento di design che fa collegare la Fiido M1 ad un modello economico.
Il modulo batteria è estraibile, e si attiva con una chiave posizionata sulla parte inferiore: tutta l’elettronica non si accenderà finché non si girerà la chiave che avvierà l’alimentazione della batteria.
Motore e cambio
Il motore è un brushless da 250w prodotto da XiongDa e quelli di Fiido hanno ben pensato di utilizzare un cambio Shimano a 7 rapporti e con una corona anteriore a 52 denti, quindi piuttosto grande. È un cambio preciso, veloce e molto intuitivo che si controlla con un selettore a scatto posizionato sul lato destro del manubrio. Poco sotto al cambio è presente anche un acceleratore, che permetterà di spostarsi in modalità “full-electric”, ma che in Italia non è permesso utilizzare sulle bici elettriche: il concetto di funzionamento è identico a quello di un monopattino elettrico, basterà spingere la leva ed arrivare fino alla velocità massima di 25 km/h. Velocità che, in realtà, è limitata a 25 Km/h per via delle normative dell’Unione Europea, ma che in realtà potrebbe arrivare a 31 Km/h (e sì, è possibile “sbloccare” questa limitazione con un trucco semplicissimo).
Accanto alla manopola di sinistra è posizionato il computer di bordo che integra un display LED facilmente visibile anche in condizioni di luce diretta, ma decisamente basilare che permetterà di controllare la velocità attuale, i chilometri percorsi nella sessione attuale e le modalità di pedalata assistita: sono tre, e portano rispettivamente alla velocità massima di circa 16, 20 e 25 Km/h.
Manca il sensore di coppia, e il motore si avvia esclusivamente con il sensore a pedali. Il che potrebbe rendere piuttosto difficoltose alcune partenze, soprattutto quelle in salita, nelle quali per usufruire della pedalata assistita si dovrebbe pedalare per circa 1/4 di giro prima di iniziare a sentire il motore elettrico spingere. Ma il punto forse meno piacevole è che data la mancanza del sensore di coppia, è come se il motore non riesca a “capire” quanta sia la forza della prima pedalata e potrebbe capitare che non dia tutta la coppia immediatamente.
Batteria e autonomia – Fiido M1
La batteria della Fiido M1 è al litio e secondo l’azienda dovrebbe permettere di percorrere circa 100 km con la minima assistenza alla pedalata e circa 500 cicli di carica. Personalmente però, sono arrivato a circa 60 km con la massima assistenza, a circa 80 km con la minima assistenza e a circa 40 km utilizzandola esclusivamente con l’acceleratore. Il che non è niente male, soprattutto considerando il peso del telaio (che, tra l’altro ho trovato piuttosto rigido) e soprattutto la resistenza che i pneumatici hanno con il fondo stradale.
La ricarica avviene in circa 9 ore (per un ciclo di ricarica completa) grazie ad un alimentatore esterno, con un cavo decisamente troppo corto per i miei gusti, che si collega ad una porta posizionata lateralmente nei pressi del vano batteria e che è coperto da un piccolo tappo in gomma che però ho dovuto staccare appena aperta la bicicletta per un motivo decisamente stupido: la sua forma non permetteva l’inserimento del caricabatterie nel vano.
Il particolare più fastidioso di tutti però è un altro: la batteria della Fiido M1 tende a vibrare tantissimo nel suo vano e soprattutto su fondi stradali sconnessi, tipo pavé, la si sente urtare il telaio in alluminio producendo un rumore quasi snervante. Quelli di Fiido avrebbero potuto mettere giusto un filo di gommapiuma per evitare queste fastidiose vibrazioni.
La prova su strada
Alla guida la Fiido M1 è una fat bike a tutti gli effetti, e la sensazione è proprio quella tipica di questo tipo di biciclette. Chi non ha mai guidato una fat bike sicuramente sarà un po’ timoroso, soprattutto in curva e per via del rumore delle ruote sull’asfalto, ma basteranno pochi metri per capire che si sta viaggiando su una bicicletta praticamente perfetta per qualsiasi tipo di fondo stradale.
Una cosa non da poco, soprattutto considerando che in alcune città è piuttosto difficile trovare fondi stradali omogenei: in questi casi, a mio parere una fat bike è superiore a qualsiasi tipo di bicicletta, nonostante la M1 abbia delle ruote con un raggio leggermente inferiore alla media.
Sono proprio gli pneumatici che svolgono il più grande lavoro di ammortizzazione, e in questo caso la pressione con cui sono gonfiate ha un ruolo essenziale: su questo argomento però ci sono diverse scuole di pensiero, e in linea di massima si arriva sempre sui 0.5 bar, ma se la si utilizza in città mi sentirei di consigliare di gonfiare le ruote un po’ di più, arrivando ai 0.8 bar che certo, ammortizzeranno meno, ma affiancati con i due ammortizzatori garantiscono comunque una guida comoda e morbida.
E lo fanno nonostante le forcelle siano piuttosto economiche e non siano progressive. Entrambe hanno 55mm di escursione sulla ruota e non hanno il controllo del ritorno, quindi probabilmente o sono ad elastomero o a molla. La forcella anteriore inoltre è regolabile, ma anche se impostata sul “morbido” l’ho personalmente trovata troppo rigida.
Buoni i freni a doppio disco, potenti e in grado di bloccare le ruote praticamente istantaneamente. Sulla ruota anteriore è anche presente un sistema ABS, di cui si potrà regolare l’intervento e che è pensato per evitare il blocco: ho provato a farlo attivare, superando le mie paure, e devo ammettere che funziona. Anche perché se non avesse funzionato, probabilmente non starei qui a scrivere la recensione. Ma è sempre bene ricordare un particolare importantissimo: i freni della Fiido M1 sono invertiti e quello posteriore è posizionato a sinistra.
Insomma, peso e vibrazioni a parte, l’esperienza di guida con la Fiido M1 è ottima sotto ogni aspetto, e la canna a metà altezza aiuta molto nonostante i pedali siano molto alti. Certo non è una mountain bike, non ha i rapporti da mountain bike, ma davvero una gran bicicletta elettrica.
Codice della strada
La vigente normativa Italiana, regolamenta le e-bikes fissando dei paletti che è necessario le aziende rispettino per far si che i propri prodotti possano circolare nel Bel Paese senza la necessità di avere un patentino e un’assicurazione. Secondo la legge italiana, una bicicletta elettrica non deve superare i 25 Km/h e non deve essere provvista di una modalità totalmente elettrica.
E se per il primo vincolo con la Fiido M1 non ci sono problemi, non si può dire così per quanto riguarda la modalità full-electric che in Italia non è consentita. La realtà dei fatti è che ad oggi non c’è una regolamentazione chiara per quanto riguarda questa particolare funzionalità, e che anche se in rete sono presenti dei tutorial che spiegano come smontare totalmente l’acceleratore, potrebbe bastare semplicemente inibirne l’utilizzo per risolvere i problemi.
Prezzo e disponibilità in Italia – Fiido M1
Per portarsi a casa la Fiido M1 bisognerà sborsare 844 euro, utilizzando il nostro coupon BGFDM1EU, altrimenti la cifra sale ma il rapporto qualità prezzo rimane comunque ottimo. È una fat bike elettrica che integra tutte le funzionalità ad oggi disponibili per una bicicletta elettrica, ed è adatta ad ogni tipologia di strada o di stagione. E no, ammetto che non pensavo mi sarebbe piaciuta così tanto.
Conclusioni
Ruote grandi, batteria con una super autonomia, ABS, freni a disco, ammortizzatori anteriori e posteriori la rende tra i modelli più interessanti di questo momento. Certo è pesante e forse non è tra le bici elettriche pieghevoli più comode da caricare in auto, ma il peso maggiore si sente solo quando non la si utilizza, perché il motore è sicuramente proporzionato alla sua stazza e la rende una delle biciclette elettriche più potenti che ho mai provato.
E poi è anche estremamente divertente guidarla in fuori strada, non necessariamente in mountain bike, perché il cambio e il peso non la rendono adatta a questo utilizzo, ma per sentieri, per boschi e in qualsiasi superficie che non sia asfaltata è praticamente perfetta. Insomma, se state cercando una bici elettrica, adatta ad ogni fondo stradale e con praticamente tutti gli optional oggi disponibili, dovreste decisamente iniziare a considerare questo modello che, tra l’altro, a parer mio è una delle Fiido con il miglior design in circolazione.
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