Di recente gli USA hanno denunciato e sanzionato Huawei, dato che alcuni dipendenti avrebbero favorito la violazione dei diritti civili. Il governo Trump vorrebbe mettersi di traverso ai comportamenti del Partito Cinese, accusato di comportamenti illeciti nei confronti della popolazione. Il ruolo della società sarebbe quello di fornire strumentazione che favorisca queste dinamiche. Inutile dire che Huawei ha prontamente risposto a queste accuse, non soltanto a parole ma anche con azioni nei confronti di aziende americane. L’azienda ha deciso di denunciare HP, Cisco e Verizon, additando come motivazione la violazione di proprietà intellettuale sotto forma di brevetti.
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A permettere questa azione da parte di Huawei è stato lo stesso governo USA, il quale ha recentemente apportato alcuni cambiamenti nella gestione degli accordi FRAND (Fair, Reasonable And Non Discriminatory). Senza scendere troppo nel dettaglio, questi cambiamenti hanno fatto sì che Huawei potesse avviare un’azione legale verso il trio composto da HP, Cisco e Verizon. Così facendo, l’azienda cinese chiede alle tre aziende statunitensi di pagare delle royalties in merito a centinaia di brevetti.
Si tratta di un qualcosa di inaspettato per gli USA, dato che senza volere potrebbe aver mostrato il fianco a Huawei. Come affermato da Forbes, “sembra che l’amministrazione Trump semplicemente non abbia considerato che Huawei avrebbe sfruttato la legge sui brevetti degli USA contro le società statunitensi“. Anche perché i brevetti coinvolti non è chiaro se siano effettivamente utilizzati da Verizon, così come da HP e Cisco. Ma la via legale in questione autorizzerebbe huawei ad ottenere informazioni riservate dell’operatore americano e dei suoi fornitori. La preoccupazione è che Huawei utilizzi questi dati in maniera illegittima, arricchendo il proprio know-how.
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