Poco più di due settimana fa Xiaomi ha presentato in Cina le nuove Redmi AirDots S, ovvero delle cuffie TWS che vanno a sostituire le vecchie Redmi AirDots grazie a delle migliorie “interne” e non esterne dal momento che il design è rimasto invariato.

Dopo diversi giorni di prova siamo finalmente pronti a portarvi la nostra recensione completa. Saranno effettivamente migliori rispetto al modello precedente? Vale la pena acquistarle? Scopriamolo insieme!

Recensione Redmi AirDots S

Unboxing – Redmi AirDots S

La confezione di vendita è identica a quella del suo predecessore ed al suo interno è presente la seguente dotazione:

  • Redmi AirDots S;
  • 2 paia di gommini aggiuntivi;
  • manualistica.

Redmi AirDots S

Design e costruzione

Sembrerò ripetitivo, ma anche qui il design e la costruzione delle Redmi AirDots S sono identiche a quelle del modello precedente. Troviamo, infatti, un bel cofanetto in plastica compatto e con chiusura magnetica.

Le cuffie sono piccole e leggere (circa 4 grammi) e proprio per questo risulteranno poco invasive e rimarranno ben salde all’orecchio. Nonostante sia possessore delle Redmi AirDots devo ammettere di non amare le soluzioni in-ear, ma con queste mi sono trovato sempre molto bene, anche durante lo sport.

Tra l’altro troviamo nella certificazione IPX4 che le rende resistenti al sudore o alla pioggia. Ovviamente non potrete immergerle in acqua.

Per comandare le cuffie possiamo ancora sfruttare i tasti fisici che, però, questa volta si arricchiscono di una funzione aggiuntiva, ovvero la Game Mode:

  • 1 click: Play/Pausa o rispondere/chiudere chiamate;
  • 2 click: si attiva l’assistente vocale (Siri o Google Assistant);
  • 3 click: si entra nella Game Mode che riduce la latenza audio/video.
  • Click prolungato: accensione/spegnimento.

Un’altra novità riguarda il fatto che questa volta possiamo utilizzare qualsiasi dei due auricolari singolarmente, mentre nella generazione precedente era possibile sfruttare solo il destro.

Redmi AirDots S

Per il resto tutto è rimasto uguale, sulle cuffie abbiamo un LED di stato, mentre il case posteriormente presenta l’ingresso Micro USB per la ricarica.

Connettività e qualità chiamate

Già in questo comparto iniziamo a vedere le prime differenze, in quanto le Redmi AirDots S presentano un chip Bluetooth 5.0 migliorato, il quale a detta del produttore dovrebbe garantire una latenza inferiore, una migliore stabilità ed una velocità di trasmissione dei dati raddoppiata rispetto al primo modello.

In realtà, sebbene l’aggancio con lo smartphone sia molto rapido, io non ho notato differenze sostanziali e anche la copertura del segnale è rimasta pressoché invariata, così come la latenza nella musica o nei video.

Per la prima connessione dovrete tirare fuori gli auricolari dal case (qualora non si connettano tra di loro tenete premuto su entrambi) e avviare l’accoppiamento dallo smartphone. Tutte le prossime volte vi basterà tirarle fuori dal case e si accoppieranno automaticamente con il vostro dispositivo. Allo stesso modo, riponendole nella dock si scollegheranno e spegneranno in maniera totalmente autonoma.

Redmi AirDots S

La vera chicca, però, è la Game Mode che in effetti apporta una vera miglioria rispetto alla modalità normale. Durante il gaming infatti è possibile notare un po’ di ritardo (non così compromettente) tra quando si preme un tasto e quando sentiamo il suono, ma con questa nuova modalità andremo quasi ad azzerare questa latenza.

Dico quasi perché notiamo che c’è ancora qualche minima frazione di secondo, ma è veramente bassa e non avrete problemi nel giocare e battere i vostri amici a PUBG o Fortnite e così via.

Infine, Xiaomi ha introdotto la tecnologia di riduzione del rumore DSP, la quale avrebbe dovuto impattare positivamente sulla qualità dell’audio durante le chiamate. Uso sempre il condizionale perché dopo la presentazione ufficiale mi sarei aspettato qualcosa in più.

In effetti rispetto alla generazione precedente il microfono è stato migliorato leggermente, ma la sostanza non cambia poi così tanto. Infatti, bene o male in ambienti tranquilli riusciamo ad intrattenere una chiamata informale, sebbene l’audio continui ad essere un po’ ovattato, mentre all’aperto o in luoghi con rumori forti sarà praticamente impossibile conversare.

Qui voglio fare una precisazione perché trovandoci in quarantena non ho potuto testare le cuffie in città o su mezzi pubblici, ma ho cercato di simulare i rumori ed il trambusto urbano attraverso dei video ad alto volume.

Qualità audio

Proprio come il modello precedente, le Redmi AirDots S continuano ad avere un supporto allo standard SBC (Sub-band Coding) e non AAC, ma d’altronde a questo prezzo non potevamo aspettarci diversamente.

Nonostante ciò, se utilizzate piattaforme di streaming audio come Spotify non avrete alcun tipo di problema perché la qualità massima si spinge fino a 320 kbps e le Redmi AirDots S faranno arrivare il segnale audio ai nostri orecchi fino ad un massimo di 328 kbps.

Redmi AirDots S

Com’è quindi l’ascolto con queste nuove cuffie TWS? Personalmente credo che difficilmente riuscirete a trovare di meglio in questa fascia di prezzo (ovvero circa 17 euro), perché riescono a garantire un audio pulito e che a volume massimo non tende a distorcere, un buon bilanciamento delle frequenze ed un volume corposo che ci isolerà per bene dall’ambiente circostante.

Confrontandole con la versione passata devo dire che in termini di volume non cambia molto, ma si nota una leggera differenza nella pulizia del suono e nel bilanciamento delle frequenze. Tuttavia, con alcuni smartphone, come ad esempio OnePlus 6T la differenza con il predecessore è netta in quanto quest’ultimo aveva un audio con una prevalenza delle frequenze basse e un suono un po’ più ovattato.

Autonomia

Anche qui non abbiamo differenze in termini di capacità, infatti, le Redmi AirDots S hanno una batteria da 40 mAh l’una ed un case di ricarica da 300 mAh che ci consente di ricaricarle circa 3 volte.

A detta del produttore le cuffie avrebbero un’autonomia di 4 ore che raggiungono le 12 ore con 3 utilizzi grazie alla dock. In realtà a volume massimo io sono riuscito ad arrivare a circa 3 ore di riproduzione continua. Con volume medio/basso arriviamo agli standard dichiarati da Xiaomi.

Per ricaricare le cuffie all’interno del case ci vuole circa 1 ora, mentre per ricaricare la dock saranno necessari circa 70 minuti.

Conclusioni e prezzo – Redmi AirDots S

In conclusione le differenze con le Redmi AirDots sono così sostanziose? No, cambia poco, ma dal momento che le vecchie vengono rimpiazzate dalle nuove allo stesso prezzo allora per me è tanto di guadagnato.

Redmi AirDots S

In questo primo periodo ovviamente il prezzo d’importazione sarà un po’ più alto perché sono ancora una novità, ma prossimamente le vedremo scendere con più costanza sotto la soglia dei 20 euro. Infatti, attualmente Geekbuying le vende con spedizione dall’Italia in 2 giorni lavorativi a circa 26 euro (con i nostri coupon che trovate qui), ma street price su AliExpress le abbiamo già viste scendere a 17 euro.

Insomma, a meno che non vogliate minor latenza per il gaming, se avete già le Redmi AirDots secondo me non conviene fare l’upgrade, perché più o meno siamo lì, ma se cercate delle cuffie in-ear low-cost a questo prezzo non troverete assolutamente di meglio.

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