Cos’è uno smartphone da gaming? Ma, soprattutto, a che serve uno smartphone da gaming? Anzi, serve davvero uno smartphone da gaming per giocare con i giochi mobile più complessi? Se dovessimo rispondere alla prima risposta pensando solo ai numeri, allora il RedMagic 5G rispecchierebbe lo stereotipo perfetto di uno smartphone da gaming: Snapdragon 865, 8 o 12 GB di RAM (a seconda dei modelli), batteria capiente, sistema di raffreddamento avanzato (e a liquido) e un impressionante display da 6.65 pollici con 144 Hz di refresh rate che, però, rimane fermo sul FullHD+ e con bordi decisamente vistosi (hanno un senso, ma ne parleremo dopo).
Insomma, il brand di proprietà di Nubia sulla carta è un gaming phone a tutti gli effetti, ma vale la pena acquistarlo? E tutte le migliorie rivolte ai videogiochi, portano davvero un miglioramento effettivo alle prestazioni di gioco?
Indice
ToggleRecensione Red Magic 5G
Evoluzione (quasi) naturale del RedMagic 3S, il nuovo smartphone dell’azienda sulla carta ha un hardware impressionante, basti pensare che la maggior parte dei dispositivi attualmente in commercio hanno un display che, se ci va bene, può arrivare a 120 Hz, mentre il pannello utilizzato nel RedMagic 5G ha una frequenza di aggiornamento di ben 144 Hz e, si sa, nei giochi più veloce è l’immagine, meglio sarà per le proprie performance. A meno che non si sia una pippa negli sparatutto o nei battle royale come me, ma questa è un’altra storia.
Ci sono poi il raffreddamento a liquido ed una ventola gestita da un software che ricorda molto quello dei gaming PC, progettati per consentire sessioni di gioco intensive più lunghe evitando il surriscaldamento del telefono, il che permetterà di giocare al massimo delle prestazioni per più tempo. E ci sono anche dei trigger hardware posizionati su uno dei bordi, che sono touch, ma per alcuni giocatori potrebbero essere una manna dal cielo.
Contenuto della confezione
La confezione del RedMagic 5G è molto particolare nell’aspetto, ma poco sostanziosa nel contenuto. La parte anteriore è decisamente bella da vedere ed è realizzata con una serie di rappresentazioni grafiche dedicate al gaming, ma al suo interno è presente solo un alimentatore da 18 watt, nonostante lo smartphone supporti la ricarica rapida a 55 watt, un cavo USB-A/USB-C e i manuali. E no, non sono incluse ne una cover protettiva ne un paio di auricolari con il cavo.
Design e costruzione
Nonostante non sia eccessivamente tamarro, il design del RedMagic 5G è quello tipico di uno smartphone da gaming. Quindi o lo ami, o lo odi. La parte posteriore è decisamente riconoscibile anche a metri di distanza, soprattutto grazie a due LED RGB che è possibile personalizzare nella colorazione e nello scopo, uno dei quali può essere utilizzato anche come avviso delle notifiche ricevute.
Sui bordi laterali, oltre ai trigger hardware, è presente un interruttore con il quale accedere al Game Space, uno spazio che mette i giochi al centro dell’esperienza utente del dispositivo, il tasto del volume, il tasto d’accensione ed un connettore al quale collegare tutti gli accessori originali.
Anteriormente c’è il grande display da 6.65’’ a 144Hz, che integra un sensore per le impronte digitali (posizionato troppo in basso per i miei gusti) e che è avvolto da una cornice superiore ed una cornice inferiore decisamente marcate ma che, anche se potrebbero far sembrare l’ottimizzazione del dispositivo “troppo vecchia” per i tempi che corrono, a mio parere hanno un senso: quando si impugna lo smartphone per giocare, quindi in modalità landscape, le due cornici migliorano l’impugnatura ed evitano che le mani possano coprire lo schermo. Insomma, mentre si gioca, l’impugnatura del dispositivo è salda e comoda, e lo spazio visivo del gioco non viene coperto troppo.
Con i suoi 218 grammi, fino a qualche anno fa sarebbe potuto essere considerato uno smartphone pesante, ma ricordiamo che pesa meno di un Samsung Galaxy S20 Ultra e che, nonostante lo spessore di 9.8 millimetri, le sue forme più arrotondate sono decisamente più comode rispetto alle generazioni precedenti.
Hardware e prestazioni RedMagic 5G
Il RedMagic 5G è animato da un Qualcomm Snapdragon 865 octa core da 2.84 GHz, affiancato da una GPU Adreno 680, 8 o 12 GB di memoria RAM di tipo LPDDR5, 128 o 256 GB di memoria interna di tipo UFS 3.0 che, come al solito, non è espandibile. Integra un modulo per la connessione alle reti 5G ed un modulo WiFi6, un’accoppiata ottima in termini di ping in game, oltre che un chip NFC, il Bluetooth 5.1, una porta USB-C 3.1 (che permette il collegamento alla TV) e l’ingresso per il jack audio da 3.5mm, altra chicca soprattutto in termini di lag audio nel corso dei giochi.
Manca il set di speaker stereofonici “tradizionale”, ma l’audio può essere comunque ancora definito stereo grazie all’ottima capsula auricolare. Resto perplesso sul motorino della vibrazione, ma mi spiego meglio: ho avuto modo di provare due sample di questo device, uno dei quali aveva una vibrazione fantastica che garantiva un ottimo feedback aptico, quello con il quale ho realizzato questa recensione però, ha una vibrazione quasi improponibile: disattivata immediatamente. Ora, data la mia positività innata tendo a sperare che il modello che è attualmente in mio possesso possa avere dei problemi ma, chissà, forse sono solo stato fortunato con il primo sample che ho provato?
Un altro tocco di classe sono i trigger hardware posizionati sul bordo destro che, certo, sono touch e quindi potrebbero risultare scomodi per alcune persone, ma che hanno una frequenza di campionamento del tocco di addirittura 300 Hz, il che li rende velocissimi. Sarebbe però stato interessante vederli integrati meglio nel sistema operativo, così su due piedi mi viene in mente la possibilità di permettere all’utente di scattare fotografie utilizzando il trigger destro, ma in realtà le implementazioni che quelli di RedMagic avrebbero potuto fare sono numerose. Peccato però, che non ci hanno proprio pensato.
Buono il raffreddamento, che include una ventola in grado di spostare il 30% di aria in più rispetto alla generazione precedente, ed un sistema di raffreddamento a liquido che copre una porzione di hardware molto più ampia. La scocca posteriore è in vetro, il che ottimizza ancora di più la dissipazione, ma il sistema di gestione della ventola di default è forse troppo “sensibile”: mi è capitato di sentirla accesa anche la prima volta che ho effettuato un test con GeekBench.
E proprio per quanto riguarda i numeri, testando l’hardware con GeekBench, AndroBench e 3D Mark, ho avuto la conferma – come se ancora ne avessi bisogno – che le prestazioni del gaming phone prodotto dal brand di Nubia sono alcune volte superiori anche ai più blasonati top di gamma. Per quanto riguarda i numeri, vi lascio alla galleria con tutti gli screen dei benchmark che ho realizzato (la trovate appena sotto). Sono pigro, e non ho voglia di riscriverli tutti.
L’unico dubbio però, l’ho avuto sulla reale efficacia del sistema di raffreddamento, o quantomeno sulla sua gestione: dopo aver eseguito i primi tre test su GeekBench, ho iniziato a sentire la ventola lavorare con una velocità più marcata, il che mi ha spinto ad eseguire altri tre test dopo una breve sessione di gioco a CoD Mobile. con un risultato che mi ha lasciato perplesso. Più andavo avanti nei test, minore era il risultato del benchmark, segno che la dissipazione del calore non era sufficiente a far proseguire al sistema di lavorare al massimo delle prestazioni possibili.
Buono l’audio in capsula e buona la ricezione della rete cellulare anche se, aimè, non ho avuto modo di testare la connessione alla rete 5G.
Infine, tramite il connettore posizionato sul bordo sinistro del dispositivo, è possibile connettere una serie di accessori che per alcuni giocatori potrebbero portare dei reali giovamenti, come il Magic Adapter, cioè un dock che non solo aggiunge allo smartphone un ulteriore ingresso USB-C per ricaricare lo smartphone ed un ingresso del jack da 3.5 mm, ma perfezione la connettività del dispositivo grazie ad una porta Ethernet da 100 MB.
Batteria
La batteria è una 4500 mAh. E sì, lo so, è più piccola del 10% rispetto a quella del RedMagic 3S. Ma nel RedMagic 5G lo Snap 865 ottimizza i consumi del sistema in maniera tale da non far sentire la differenza. Purtroppo non posso allegare alcuno screenshot relativo al grafico del consumo della batteria, perché il (superficiale) software di RedMagic non include questa sezione nelle impostazioni.
E adesso arriviamo ad un particolare che appena ho ricevuto il sample ho subito voluto testare: con lo schermo a 144 Hz, l’autonomia diminuisce? No, stranamente non lo fa. Nonostante abbia letto alcune prove online che dicono il contrario, nei miei test sono riuscito ad arrivare a circa 5 ore di gioco e a circa 12 ore di riproduzione di video in streaming, e questi risultati li ho ottenuti sia a 60 Hz che a 144 Hz. Strano ma vero.
La batteria supporta la ricarica rapida fino a 55 W, ma la beffa sta nel caricabatterie incluso nella confezione che è solo da 18 W. Il che permette una ricarica dallo 0% al 50% in circa 40 minuti: per arrivare ad una carica completa bisognerà aspettare 90 minuti.
Display RedMagic 5G
Che i 144 Hz del display nel RedMagic 5G siano un valore aggiunto è poco ma sicuro. Ma vale la pena ricordare che non tutti i giochi supportano questo alto refresh rate e che sarebbe da sciocchi confondere i frames per secondo con la frequenza di aggiornamento del pannello. Certo, molti dei titoli più giocati sono in grado di supportare al meglio i 90 e i 120 Hz, ma non tutti arrivano a 144 Hz. Il pannello è un Full HD+ AMOLED che sicuramente renderà giustizia non solo ai giochi, ma anche ai contenuti multimediali che verranno riprodotti sul dispositivo.
Colori, neri e bilanciamento del bianco sono decisamente ben calibrati e nonostante, forse, la risoluzione di 1080 x 2340 pixel per alcuni potrebbe stare un po’ stretta, il RedMagic 5G è dotato di un riconoscimento del tocco a 240 Hz, ottimo soprattutto in fase di gioco, e supporta il DC dimming che migliora la visibilità e diminuisce l’affaticamento degli occhi a luminosità molto basse. In condizioni di luce diretta la visibilità dello schermo è ottimale, ed è supportata anche la modalità always-on display nella quale, purtroppo, viene visualizzato solo l’orario e non le notifiche in arrivo.
Fotocamera
Partiamo subito da un presupposto: uno smartphone da gaming non è un dispositivo con il quale io fotograferei le mie vacanze estive. Il RedMagic 5G è dotato di un sistema posteriore a tripla fotocamera. Il sensore principale è un Sony IMX686 da 64 megapixel con un’ottica ƒ/1.8, affiancato da un sensore da 8 megapixel grandangolare ƒ/2.0 e un sensore aggiuntivo da 2 megapixel per le macro.
Di giorno la resa delle immagini si è rivelata decisamente sopra ogni mia aspettativa, i dettagli sono molti e la profondità di campo è buona, ma ciò che non mi è proprio piaciuto è l’aggressività dell’intelligenza artificiale che spesso è troppo aggressiva e sfalsa troppo i colori, soprattutto nell’anteprima di scatto.
Nel complesso insomma si tratta di un buon hardware fotografico, anche se è limitato moltissimo dal software che gestisce la fotocamera: definirlo scarso è dire poco. Le idee agli sviluppatori di RedMagic non sono mancate, è presente una sezione con moltissimi effetti dedicati e la modalità notte aiuta a migliorare gli scatti in ambienti poco luminosi anche se continuano ad esserci problemi con la messa a fuoco soprattutto in ambienti scuri, ma rimane il solito software di Nubia e, soprattutto, continua ad essere impossibile utilizzare la lente grandangolare se non nella modalità pro. Una cosa assurda.
Anche per quanto riguarda i video le aspettative sono state superate. Il RedMagic 5G è in grado di registrare ad una risoluzione massima di 8K (ma solo a 15 fps) e quelli di Nubia hanno fatto grandi passi in avanti anche per le modalità 4K a 60 fps, dove la stabilizzazione porterà a risultati decisamente notevoli anche se ho notato che, soprattuto quella elettronica, influisce sulla qualità del video registrato: disattivandola, qualitativamente il filmato migliora moltissimo.
La fotocamera frontale, invece, è una 8 megapixel ƒ/2.0 decisamente sotto tono, che permette la registrazione di video in FullHD e lo scatto di selfie che a mio parere riescono ad essere sufficienti solo in condizioni di buona luminosità, altrimenti lasciate proprio perdere.
Software
E fin qui, il RedMagic 5G potrebbe sembrare uno smartphone quasi perfetto. Peccato che poi il fulcro dell’esperienza utente dipende chiaramente dal software, che è ancora una volta il punto debole degli smartphone dell’azienda. E, ok, facciamo finta che non conta che alcune voci delle impostazioni e dei menu sono solo in inglese, ma è proprio nell’ottimizzazione dell’interfaccia grafica che la RedMagic UI 3.0 con cui è personalizzato Android 10 che inizia a fare acqua da tutte le parti e pecca decisamente nella cura dei dettagli, con icone troppo ingombranti e dal dubbio aspetto. Peccato. Ma bisogna apprezzare comunque la strada che pare abbia intrapreso l’azienda: forse, fra 3 o 4 anni, avremo una GUI come si deve.
È ancora presente la modalità gaming che si attiva con un interruttore fisico rosso (molto bello) e che permetterà la programmazione delle macro per i propri giochi e la gestione completa della potenza dello smartphone, del sistema di raffreddamento, del display e dei trigger hardware. Ora tra i menu si può navigare con le gesture, è presente la modalità ad una mano ed è possibile registrare lo schermo (ma con una risoluzione massima di 720p).
Ma la cosa che più mi ha fatto saltare i nervi, è che non si può cambiare il launcher predefinito. Parliamoci chiaro, è una delle caratteristiche che rendono Android così diverso da iOS.
Prezzo RedMagic 5G in Italia
Il RedMagic 5G è uno degli smartphone con Snapdragon 865 più economici in circolazione. Venduto al prezzo di lancio di 579 euro, è una prova di quanto gli ingegneri di RedMagic (o di Nubia che dir si voglia) abbiano ascoltato i propri utenti e – a differenza della generazione precedente – abbiano ben pensato di produrre il nuovo modello con l’ultimo processore di Qualcomm in circolazione. Per la variante con 12 GB di memoria RAM e 256 GB di memoria interna, si sale a 649 euro: un prezzo decisamente aggressivo rispetto al resto del mercato.
Insomma, in conclusione c’è poco da dire sul RedMagic 5G. Si tratta di uno dei migliori smartphone da gaming economici, certo la fotocamera e il software hanno ancora un margine di miglioramento decisamente ampio, ma va anche detto che non si tratta di caratteristiche principali per cui un appassionato decide di acquistare un dispositivo pensato per il gioco. Se solo quelli di RedMagic facessero più attenzione ai dettagli ed avessero inserito almeno un paio di cuffiette con il cavo e l’alimentatore da 55w, avrebbero potuto davvero mettere in commercio un vero e proprio best-buy.
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