Non è semplice giudicare l’operato di un’azienda in questo periodo difficile. Molti brand, infatti, stanno cercando di sopravvivere ad una situazione surreale, posticipando l’arrivo dei propri prodotti sul mercato o, in alternativa, lanciando i nuovi smartphone in streaming. Se diamo un’occhiata alle aziende che sono uscite sul mercato con telefoni inediti, troviamo sicuramente OPPO. Nelle scorse settimane, infatti, sono stati annunciati Find X2 Neo e Find X2 Lite. Si tratta di due soluzioni nuove nella famiglia Find X2, che fino a poco tempo fa contava solo sulla variante Pro. Ad oggi, invece, molti più utenti potranno avvicinarsi a questi device, spendendo qualcosa in meno ma ottenendo comunque performance di tutto rispetto. Vale lo stesso discorso, però, anche per Find X2 Lite? Sarà riuscito a convincerci questo smartphone? Scopritelo all’interno della nostra recensione completa.
Recensione OPPO Find X2 Lite
Indice
Unboxing
Non tutti, forse, avranno avuto modo di leggere la recensione testuale relativa a Find X2 Neo. Anche in questo caso, infatti, abbiamo una confezione di vendita praticamente identica, con la stessa finitura, gli stessi colori e la stessa dotazione. Al suo interno, quindi, troviamo:
- OPPO Find X2 Lite;
- cavo USB/USB Type-C;
- alimentatore da parete, con presa europea;
- pellicola in plastica pre-applicata sul vetro frontale;
- spilletta per la rimozione dello slot SIM;
- cover morbida trasparente in TPU;
- auricolari non in-ear con USB Type-C;
- manuale utente;
Design & Materiali
Osservando da vicino questo dispositivo, troviamo una qualità costruttiva davvero ottima. Non è semplice, però, non metterlo a paragone fin da subito con Find X2 Neo. Cercherò di farlo il meno possibile ma, in questo caso, è evidente come la cura nella realizzazione dei dettagli sia leggermente inferiore. A partire proprio dal vetro frontale che, in questo caso, non combacia direttamente con la scocca in alluminio, ma viene intervallato da un sottile strato in plastica che percorre tutta la superficie del device. Malgrado questo, comunque, non è in dubbio l’impegno dell’azienda nell’assemblare tutte le diverse parti, restituendo al cliente un prodotto solido e senza il minimo scricchiolio.
A livello di dimensioni, poi, siamo di fronte ad un telefono che misura 160,3 x 74,3 x 7,96 mm, con un peso di 180 grammi. Non si tratta, quindi, di una delle unità più maneggevoli presenti sul mercato, nonostante il peso sia comunque ben distribuito. Nell’utilizzo quotidiano, anche senza custodia, non ho mai avuto alcun problema, sebbene la superficie in vetro posta sul retro sia molto scivolosa. Questa, inoltre, trattiene anche molte impronte, sporcandosi davvero troppo facilmente. Ad interrompere, comunque, la colorazione a gradiente della parte posteriore, troviamo una quad-camera che sporge solo leggermente rispetto al profilo del device. Ho apprezzato, poi, la leggera curvatura presente ai lati che, di fatto, ne facilita la presa.
Non mancano, ovviamente, il tasto di accensione/spegnimento posto sulla destra, così come i due tasti del bilanciere del volume posizionati sul lato opposto. A sinistra, inoltre, trova spazio anche lo slot per la singola nano SIM. Dando un’occhiata in basso, invece, abbiamo il jack audio da 3,5mm, il microfono principale, l’ingresso USB Type-C e lo speaker di sistema. Sulla frame alto, invece, risiede il solo microfono secondario, per la soppressione dei rumori ambientali.
Display
Dando un’occhiata al mercato di un paio di anni fa, sarebbe stato impossibile prevedere la presenza di certi tipi di pannelli in una fascia di prezzo così bassa. Su questo Find X2 Lite, invece, troviamo un display AMOLED da 6,4″ con risoluzione FHD+ (2.400 x 1.080 pixel) con 408 PPI, screen-to-body-ratio del 90,8% ed una luminosità massima pari a 430 nit. Vediamo come sulla parte superiore del display, poi, sia presente anche un classico notch a goccia, dalle dimensioni neanche troppo contenute.
Non è stato fatto quasi nulla per cercare di ridurre al minimo le cornici attorno al display. Troviamo, quindi, un mento inferiore abbastanza pronunciato ed una tacca superiore degna di nota. Mi sarei aspettato un maggior lavoro di ottimizzazione in questo senso ma, nonostante questo, la qualità del pannello è ottima. Non gli si può rimproverare quasi nulla, infatti, sotto questo aspetto, perchè i colori sono comunque ben calibrati e sufficientemente ricchi di contrasto. Nel caso in cui tale configurazione non sia di vostro gradimento, però, potreste affidarvi ad una serie di impostazioni davvero precisa e puntuale, tarando alla perfezione la tonalità del pannello a vostro piacere. Non mancano, poi, alcune voci legate alla protezione della vista, come la Protezione Oculare che modifica vari parametri del display in base alle diverse condizioni di luce esterne.
Dando un’occhiata al pannello sotto la luce diretta del sole non si notano particolari sbavature, riuscendo sempre a leggere in maniera discreta i contenuti a schermo. Questo anche grazie ad un trattamento oleofobico sufficiente, che permette di non lasciare troppe impronte sul display durante l’utilizzo quotidiano dello smartphone. Da questo punto di vista, quindi, devo menzionare anche il sensore di luminosità che, come su Find X2 Neo si è dimostrato molto più veloce e reattivo nel passaggio da una bassa luminosità ad una più elevata luminosità. Quando si torna al buio, infatti, il sistema impiega qualche istante in più ricalibrare il display.
Certamente una delle parti che più mi ha soddisfatto di questo telefono è il touchscreen. Anche durante le fasi di scrittura più concitate, infatti, non ho avuto nessun problema, perdendo raramente qualche tocco. Nella navigazione web, così come all’interno dell’interfaccia e delle singole applicazioni, non ho nessuna criticità o rallentamento da riportare. Vi ricordo, comunque, che qui troviamo un classico refresh rate a 60Hz ed una normale frequenza di campionamento, che quindi non contribuiscono a rendere più fluida l’interfaccia e la navigazione all’interno delle varie app.
Sistemi di Sblocco
Con Find X2 Lite potremo sbloccare lo smartphone in due modi: tramite sensore biometrico e Face Unlock.
Analizzando il sensore per le impronte digitali, questo è stato posto sotto il display. Si tratta di una decisione non troppo comune in questa fascia di prezzo ma, sicuramente, molto apprezzata. Questa componente, infatti, restituisce una buona qualità sotto tutti i punti di vista, con un riconoscimento dell’impronta preciso e reattivo.
Non farei troppo affidamento, invece, sul Face Unlock, sempre per il solito problema. Durante le ore diurne, infatti, questo sistema funziona molto bene, riconoscendo il volto molto velocemente, mentre di sera la situazione cambia in maniera vistosa. Con le ore più buie, infatti, la selfie camera non riesce più a distinguere il nostro volto, rallentando le fasi di sblocco e costringendoci ad utilizzare comunque il sensore per le impronte digitali. Motivo per cui, dopo qualche ora, ho iniziato ad utilizzare solo quest’ultimo metodo.
Hardware & Performance
Con questo smartphone OPPO sancisce il proprio matrimonio con un SoC in particolare, ovvero lo Snapdragon 765G. Anche su questo dispositivo, infatti, troviamo tale chipset, che presenta una configurazione 1 x Cortex A-76 a 2,4GHz + 1 x Cortex-A76 a 2,2GHz + 6 x Cortex-A55 a 1,8 GHz. Si tratta, quindi, di una CPU octa-core realizzata con processo produttivo a 7nm, coadiuvata dalla presenza di una GPU Adreno 620. Dando un’occhiata alle memorie, invece, troviamo ben 8GB di RAM LPDDR4X e 128GB di storage interno (UFS 2.1).
Non sappiamo bene perché l’azienda abbia deciso di definire “Lite” uno smartphone di questo tipo. A conti fatti le performance non sono assolutamente così inferiori a quelle mostrate da Find X2 Neo, sebbene si noti qualche indecisione in più su qualche animazione. Anche nell’apertura delle applicazioni, poi, devo annotare un leggero ritardo rispetto al suo fratello maggiore, ma si tratta di una differenza che non pesa assolutamente nell’utilizzo quotidiano. Non so se, in questo caso, pesi una RAM leggermente meno ampia, che comunque riesce a mantenere in memoria un buon numero di applicazioni per diverse ore. Dando un giudizio solo su questo prodotto, senza alcun confronto, devo dire di essere rimasto comunque abbastanza soddisfatto. Forse rappresenta uno dei migliori device in questa fascia di prezzo, soprattutto se consideriamo il tema dell’affidabilità. Non ho mai assistito ad alcun crash delle applicazioni o blocco improvviso del telefono, neanche dopo diverse ore di utilizzo continuo.
Qui non troviamo alcun sistema di raffreddamento a liquido, dunque le temperature sono leggermente più alte quando si stressa particolarmente il chpset. Dopo qualche decina di minuti su Call of Duty Mobile ho notato, infatti, un tepore piuttosto sostenuto sulla socca posteriore, nella parte alta, punto che solitamente ospita la scheda madre. Nonostante questo, a livello superficiale, il calore non raggiunge mai valori preoccupanti. Durante le fasi di gioco, poi, tutto gira in maniera piuttosto fluida, mostrando un frame-rate stabile.
Benchmark
Software
Da qualche tempo a questa parte, con l’uscita di diversi prodotti targati OPPO, abbiamo avuto la possibilità di provare tanti dispositivi diversi del brand. Nessuno di questi, però, ha presentato particolari problemi legati al software, soprattutto dopo l’arrivo della ColorOS 7. Si tratta, infatti, di una delle personalizzazioni, basate su Android 10, migliori in commercio. Vi ricordo, poi, come su tale smartphone siano presenti anche le patch di sicurezza risalenti al 5 aprile 2020.
A costo di risultare ripetitivo, continuo a ribadire la solidità di questa ColorOS, soprattutto nella sua nuova veste. Con l’arrivo dell’edizione numero 7, infatti, l’azienda ha completamente stravolto il tema grafico di tale software, dirigendosi sempre più verso uno stile simile a quello espresso dai Google Pixel. Nonostante questo, però, mantiene fede a quasi tutte le rivisitazioni di Android presenti sul mercato, offrendo un livello di personalizzazione davvero elevato. Al momento, infatti, è possibile modificare le icone di tutte le applicazioni, impostare la modalità scura di default, gestire i vari accessi dello smartphone, clonare diverse app e tanto altro. Da apprezzare, poi, anche la presenza di tante app di sistema, già pronte all’uso, che a livello grafico sono molto curate e presentano tutto quello di cui l’utente ha bisogno nella fase iniziale, quando magari non vengono utilizzati tutti i servizi di Google presenti nel Play Store.
Avrete modo di sfruttare anche diverse gesture, non solo a schermo attivo come quelle che sostituiscono la barra di navigazione, ma anche quelle a display spento. Con un doppio tap sul vetro frontale, ad esempio, potremo risvegliare molto facilmente lo schermo. Oppure, alzando lo smartphone da terra quando questo è in standby, si attiva automaticamente il display nella pagina del blocco schermo, permettendoci di guardare le ultime notifiche. Grazie alla ColorOS 7, poi, avrete a disposizione anche l’always on display, che sarà possibile personalizzare in diversi modi, decidendo che cosa mostrare a schermo.
Con uno swipe verso destra, dalla home, sarà possibile accedere all’Assistente Intelligente, che mette a disposizione alcuni toggle rapidi che possono tornare utili in alcuni momenti. Non è opinione comune, forse, ma preferisco avere Google News a lato, perché in fin dei conti non ho quasi mai utilizzato le opzioni presenti qui.
Fotocamera
Osservando bene la parte posteriore di questo telefono notiamo la presenza di una quad-camera. Questa è caratterizzata dalla presenza di un sensore principale da 48MP con apertura f/1.7 (1/2.0′, 0.8um), coadiuvata dalla presenza di una camera grandangolare da 8MP e apertura f/2.2 (1/4.0′, 1.12 um), un obiettivo monocromatico da 2MP con apertura f/2.4 (1/5.0′, 1.75um) ed un’ultima lente da 2MP con apertura f/2.4 (1/5.0′, 1.75um) sfruttata principalmente per il calcolo della profondità di campo.
Non siamo di fronte ad uno dei migliori camera phone in questa fascia di prezzo. Dispiace dover ammettere che la qualità di tale comparto rasenta solo la sufficienza, soprattutto a causa delle pessime performance restituite nelle ore notturne. Di giorno, infatti, lo smartphone si comporta piuttosto bene, bilanciando bene i bianchi ed offrendo colori abbastanza vicini alla realtà. Sono rimasto deluso, però, dalla cura dei dettagli. Andando ad osservare bene l’immagine, infatti, si nota come i colori stessi siano leggermente impastati e non vi sia una definizione al top. Vale lo stesso discorso, poi, anche per la lente grandangolare che, di fatto, restituisce foto degne di nota solo sotto la luce del sole.
Come detto, le ore più buie della notte mettono in crisi questa quad-camera. Sembra quasi che il sensore principale catturi pochissima luce, ergo le immagini sono sempre molto scure. Non che la situazione, poi, migliori più di tanto con la Ultra Night Mode, che di fatto aumenta leggermente l’esposizione pur mostrando un rumore digitale davvero eccessivo. Ci sono smartphone che, a questo prezzo, fanno molto meglio di così (vedi Realme X2 Pro), dunque non posso promuovere tale dispositivo sotto questo aspetto. Non consiglio, infine, l’utilizzo della camera grandangolare, o dello zoom, durante le ore notturne. Come possiamo vedere dalla immagini qui sotto, inoltre, la modalità notte non funziona con la camera Grandangolare.
All’interno del notch a goccia trova spazio un sensore da 32MP con apertura f/2.0. Da questo punto di vista non posso che certificare una buona qualità in quasi ogni situazione, soffrendo leggermente di notte, soprattutto con l’effetto bokeh attivo. Qui, comunque, sarà possibile ottenere foto tranquillamente pubblicabili sui social senza troppi problemi.
Video
Montando lo stesso processore di Find X2 Neo, anche in questo caso sarà possibile registrare in 4k a 30fps e in 1080p a 60fps, contando anche sulla tecnologia EIS. Non ho riscontrato molte differenze rispetto alla qualità mostrata dal modello precedentemente citato, dunque anche su Find X2 Lite ho potuto apprezzare particolarmente la messa a fuoco automatica. A livello di stabilizzazione siamo, poi, su un buon livello, soprattutto grazie alla modalità Ultra Steady Video 2.0. Questa, però, risulta veramente efficace quando si corre o, comunque, ci si appresta ad intraprendere un’attività sportiva abbastanza movimentata.
A livello qualitativo, rispetto a quanto detto precedentemente sulla fotocamera, non troviamo particolari differenze. Variando gli scenari, dunque passando da zone con bassa luminosità a zone fortemente illuminate, il sensore principale si adatta abbastanza velocemente.
Connettività
Andando a sbirciare all’interno delle caratteristiche tecniche di questo smartphone troviamo praticamente tutto il necessario in termini di connettività. Oltre ad essere presente, dunque, il Wi-Fi Dual Band, qui abbiamo anche la rete 5G. Non avendola provata a dovere, però, vi posso parlare solo dei risultati ottenuti con il 4G+ di Fastweb, che mi ha saputo supportare sempre, anche in casa. Sotto questo aspetto, infatti, vi posso assicurare che non avrete problemi in città, navigando spesso alla massima potenza. Vi ricordo, comunque, che in merito al 5G di cui parlavamo poco fa, abbiamo il supporto alle reti SA e NSA.
Non mancano, ovviamente, il Bluetooth 5.1, GPS/A-GPS/Glonass/GALILEO/QZSS, la tecnologia OTG e l’NFC. Vorrei potervi dare dei feedback più precisi in merito alla qualità della navigazione su strada, ma in periodo di quarantena non è semplicissimo testare alcuni aspetti. Confidiamo di muoverci di più nelle prossime settimane, quindi potrebbero anche arrivare aggiornamenti in merito. Per quanto riguarda il Bluetooth, invece, sono sempre rimasto connesso con alcuni smartwatch in prova, senza alcun problema.
Audio & Chiamate
Su questo dispositivo troviamo un unico speaker, posto in basso. Non deve stupire, dunque, una qualità non al livello di altri prodotti concorrenti. Al di là di tutto, però, non ci sono praticamente distorsioni, anche al massimo volume, sebbene vi sia una quasi totale assenza di bassi. Questo aspetto, dunque, tende a rendere meno corposo il suono. Find X2 Lite, però, monta anche un jack audio da 3,5mm, che quindi vi permetterà di sfruttare le vostre cuffie preferite senza alcun ostacolo. Anche in confezione sono presenti un paio di auricolari, tra l’altro, la cui qualità è solo discreta.
Come è facile intuire, la capsula auricolare qui è stata sfruttata solo per veicolare le chiamate vocali. Da questo punto di vista, quindi, la qualità è in linea con le aspettative, potendo offrire conversazioni chiare e pulite, senza interferenze. Non ho mai avvertito alcun rumore metallico in chiamata, così come i vari interlocutori a cui mi sono rivolto. Vi ricordo, comunque, che su tale smartphone non è possibile aggiungere diverse SIM, in quanto lo slot permette l’interimento di una sola nano SIM.
Autonomia
Non c’è molto da dire all’interno questo paragrafo. Come sulla variante Neo, infatti, abbiamo una batteria da 4.025 mAh che riesce ad ottenere ottime performance nelle’utilizzo quotidiano. Con il mio utilizzo, dunque, fatto di un misto di Wi-Fi e rete LTE, con tante ore sui social, YouTube, tutte le applicazioni di messaggistica come Telegram e Whatsapp, app per il lavoro come Trello, diverse decine di minuti di gaming, ho sempre totalizzato almeno più di 6 ore e 30 minuti di schermo attivo, su una base di più di 16 ore di utilizzo continuo.
Nelle immagini che vi lasciamo qui sotto potreste trovare un’incongruenza con quello che vi ho appena raccontato, semplicemente perché è ancora presente un bug nelle impostazioni della batteria, che segna i giorni al posto delle ore.
Ci vogliono circa 45-50 minuti, per passare dal 10% al 100%, grazie alla ricarica rapida VOOC 4.0.
Prezzo & Conclusioni
Con OPPO Find X2 Lite andrete a spendere, di listino, 499 euro. Cosa ne penso a riguardo? Non sarebbe giusto parlarne in maniera approfondita qui, in questa recensione. Voglio però esprimere il mio dissenso in merito alla scelta del brand di dare vita a questo dispositivo. Tra la versione Lite e Neo ci sono 200 euro di differenza. Dunque, partendo da questo presupposto, non capisco perché si sia deciso di creare due smartphone così distinti, ma in fondo così uguali. Avrei preferito molto di più trovare sul mercato un Find X2 Neo a 599 euro, una vera alternativa economica a Find X2 Pro. Dunque, nonostante la differenza di prezzo, abbastanza considerevole, io punterei tutto sul fratello maggiore.
Nonostante questo, comunque, siamo di fronte ad un buon dispositivo, che non ha quasi nessun grosso difetto. A questa cifra, però, mostra un design ormai abbastanza superato e deve fare i conti con una concorrenza, anche fra i dispositivi più “vecchi”, davvero agguerrita. Con OnePlus 7T e Huawei P30 Pro in agguato, c’è davvero poco da stare tranquilli.