A distanza di un mese dall’uscita di Huawei P40 Pro e di tutta la serie P40 in generale, torniamo a parlare del suo comparto fotografico. Infatti, pochi giorni fa si è tenuto un webinar con la divisione internazionale di Huawei in cui sono stati analizzati più nel dettaglio i sensori e le loro nuove tecnologie. Cosa cambia rispetto ai modelli precedenti e quali sono i vantaggi rispetto ai competitors? Mettetevi comodi e vediamoli insieme.
Huawei P40 Pro: i sensori più grandi sul mercato
Eh già, avete letto proprio bene perché il Huawei P40 Pro (e Pro+) possiede il sensore primario più grande visto fino ad ora sul mercato grazie alle sue dimensioni da 1/1.28″, un ottimo upgrade rispetto al Huawei P30 Pro (e Mate 30 Pro) che vedeva un sensore da 1/1.7″. Inoltre, riesce a battere anche la concorrenza visto che il Samsung Galaxy S20 Ultra è da 1/1.33″ ed iPhone 11 Pro è da 1/2.55″.
Tutto ciò ha portato ovviamente ad un aumento dello spessore dello smartphone, anche se se non è poi stato così sostanzioso visto che parliamo di appena 1 millimetro.
Tuttavia, non finisce qui, perché allo stesso modo anche il sensore grandangolare è attualmente il più grande, ovvero 1/1.54″ contro i 1/1.34″ e 1/1.27″ di iPhone 11 Pro e Huawei P30 Pro.
Questo cambiamento è stato accompagnato all’aumento dei mega-pixel, in quanto il sensore primario è da 50 mega-pixel con apertura f/1.9, l’ultra wide-angle è da 40 MP f/1.8, mentre il teleobiettivo ha mantenuto la sua identità da 8 mega-pixel f/3.4 con stabilizzatore ottico e zoom ottico 5x, mentre il P40 Pro+ ha un’apertura f/4.4 e si spinge fino ad uno zoom ottico 10x.
Oltre a questi 3 sensori principali troviamo anche un sensore ToF per migliorare il bokeh ed il nuovo sistema di autofocus Octa PDAF, senza dimenticarci che può fungere anche da macro per scattare da soli 2.5 centimetri di distanza.
Ma quindi come facciamo ad avere un sensore così grande ed una risoluzione del genere con uno spessore di soli 9 millimetri? Attraverso il pixel binning.
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Il pixel binning sulla serie P40
Prima di introdurre questo aspetto è bene dire che dalla serie precedente, Huawei adotta una matrice RYYB anziché RGGB, la quale va a sostituire il giallo al verde riuscendo così a catturare il 40% in più di luce.
Tornando al pixel binning, buonissima parte degli smartphone di ultima generazione sfruttano questa tecnica, la quale va ad combinare i dati di quattro pixel in uno solo.
Teoricamente però, Huawei ne combina ben 16 pixel in 1 con la sua Pixel Fusion Technology che porta la dimensione dei pixel a 4.48 µm. Cercherò di non essere troppo tecnico, ma sappiate che il vantaggio è ottenere scatti ad una risoluzione molto alta di giorno (si sfrutta la risoluzione piena) e scatti più luminosi e con meno rumore di sera (si sfruttano i 12.5 mega-pixel).
Il software e l’intelligenza artificiale ci mettono lo zampino
Se l’hardware gioca un ruolo importante, il software ne gioca uno fondamentale perché, come dice una celebre frase, “la potenza è nulla senza il controllo”.
Infatti, oltre a trovare la funzione AI Golden Snap che ci permetterà di migliorare le foto, rimuovendo riflessi fastidiosi e catturando i migliori frame per espressioni facciali e azioni sportive, abbiamo l’introduzione dell’XD Fusion Engine attraverso la quale avremo delle immagini elaborate con grande minuzia ad una velocità maggiore rispetto al passato.
Questa tecnologia sfrutta la potenza dell’ISP del nuovo Kirin 990 e della NPU per ottimizzare le fotografie attraverso i vari algoritmi di miglioramento dell’immagine. Più nel dettaglio utilizzerà più fotogrammi da più sensori contemporaneamente, sfrutterà l’analisi semantica per calcolare ed identificare i corpi, i volti, i panorami, gli sfondi e tanto altro ancora. Successivamente andrà ad isolarli e ad effettuare dei miglioramenti mirati per restituire uno scatto perfetto.
Huawei P40 Pro: la migliore fotocamera su smartphone?
Il risultato di questo insieme di fattori garantisce delle fotografie di alto livello, per alcuni tratti vicine a quelle di alcune reflex (non le top di gamma, ovviamente). Ad oggi questo comparto è sicuramente uno dei migliori sulla piazza, se non il migliore.
Sono diversi anni che Huawei garantisce una qualità sorprendente e per il futuro ci aspettiamo qualcosa di ancor più innovativo che ci faccia finalmente mettere le reflex nel cassetto (per scopi amatoriali, non professionali).