La tassa dedicata ai Beni e Servizi è un’imposta sui consumi utilizzata in India ed entrata in vigore nel 2017. Ebbene, a partire dal 1° Aprile, la tassa GST dedicata agli smartphone è salita dal 12% al 18% e già nelle settimane precedenti la polemica non è mancata. Secondo i vari produttori – tra cui Xiaomi, tramite Manu Kumar – questa mossa annienterà l’industria del settore e hanno chiesto a gran voce di riconsiderare la cosa. L’imposta maggiorata, insieme alle limitazioni dovute all’emergenza Coronavirus e alla perdita di punti della rupia rispetto al dollaro, saranno di certo una batosta.
Nonostante le raccomandazioni, quest’oggi la GST è entrata in vigore e vari brand hanno annunciato (per forza di cose) un aumento dei prezzi per gli smartphone. Tra questi ovviamente Xiaomi, la quale continuerà comunque a seguire la politica del 5% dei profitti. Insieme alla casa cinese si sono unite le connazionali OPPO e Vivo: entrambi i brand hanno aggiornato i rispettivi listini e si registra un aumento di circa 2.000 rupie (pari a 24€ al cambio attuale). Nel caso di Apple – anch’essa unita sul fronte degli aumenti – si registrano prezzi lievemente superiori di circa 4.000 rupie (48€ al cambio).
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