Da quando i telefoni sono in grado di fare foto di buona qualità, il fenomeno del sexting ha visto un’impennata considerevole. Sono diversi gli studi secondo cui quasi il 50% dell’utenza almeno una volta ha inviato un foto o un video delle proprie nudità. Lo evidenza un sondaggio di Cosmo, secondo cui l’89% delle millenials si sono scattate una foto in topless. Se ciò sia un bene o un male non sta a noi dirlo, per quanto personalmente propenda per una libertà di spirito che abbracci anche la propria sessualità. Certo è che inviare un file osé mette a repentaglio la propria privacy, dato che potrebbe finire nelle mani di estranei.
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In Giappone c’è un telefono in grado di capire se vi state fotografando nudi
Storicamente in Giappone aleggia un forte senso del pudore, a tratti anche esagerato, come dimostrano le celebri censure “pixellose” dei film hot nipponici. Ecco perché una compagnia giapponese ha pensato di dare un freno a questo fenomeno lanciando il Tone e20. No, non si tratta di un vero dissuasore in carne ed ossa, bensì di uno smartphone sì low-cost, ma dal software “intelligente”. Apparentemente un telefono low-cost come tanti, per 180$, integra un display da 6.26″ HD+, CPU octa-core a 2.0 GHz, 64 GB di storage, tripla fotocamera da 13 MP ed una batteria da 3900 mAh. Ma quello che si cela dietro al firmware basato su Android 9 Pie, potrebbe lasciarvi di stucco.
Siete in bagno, vi siete appena fatti la doccia, vi guardate allo specchio e un’idea vi passa per la mente. Decidete di impugnare il telefono e scattarvi una foto piccante da inviare alla vostra metà. Una volta scelta la posa più adatta, provate a scattare ma un messaggio vi interrompe: “No, questa potrebbe non essere una buona idea“. Sì, avete capito bene: il Tone e20 è munito di un software AI in grado di capire se vi state fotografando nudi. Nel caso venga intercettata questa volontà, la foto non può essere salvata nella memoria del telefono.
Il perché? Impedire ai più giovani di mettere in giro online foto di cui potrebbero pentirsi più in là col tempo. Al punto da integrare una feature che permette di collegare il telefono con quello di un adulto ed inviare un alert nel caso si provi a scattare questo tipo di foto. Una pratica piuttosto discutibile, specialmente in occidente, dove la sessualità è vissuta in maniera meno introversa.
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