A inizio maggio la compagnia taiwanese ha pensato bene di cambiare le carte in tavola per quanto riguarda la sua gamma principale, lanciando ASUS Zenfone 6, il primo Flip Phone del brand. Trattandosi di un top di gamma, il nuovo arrivato presenta una scheda tecnica che non tralascia nulla (o quasi) ed un comparto fotografico capeggiato da un sensore da 48 mega-pixel. Quanto è utile avere una fotocamera rotante (piuttosto che un modulo pop-up)? Si tratta di una soluzione ingombrante o troppo fragile? Se avete preso di mira lo Zenfone 6 ma non sapete che pesci prendere… allora date un’occhiata alla nostra recensione per le risposte che cercate.
Indice
ToggleRecensione ASUS Zenfone 6
Confezione di vendita
L’elegante cartonato nero dello smartphone presenta dimensioni compatte e racchiude una dotazione esaustiva. Aprendo la confezione di vendita troviamo al suo interno:
- ASUS Zenfone 6;
- caricatore da parete da 5V 2A – 9V 2A (con presa USA);
- cavo dati USB/USB Type-C;
- spillino per lo slot SIM;
- cover protettiva trasparente in silicone semi-rigido;
- cuffiette;
- manualistica.
Design e costruzione
Il nuovo top di gamma targato ASUS è uno smartphone imponente con i suoi 159.1 x 75.44 x 9.2 mm (per un peso di 190grammi); insomma, dimensioni generose giustificate dalla presenza di un ampio display e non solo. Il senso di “imponenza” è dato anche dal fatto che ci troviamo di fronte ad una soluzione priva di notch o fori, tutto schermo, con uno spessore ed un peso accentuati da una batteria che non va per il sottile grazie ai suoi 5000 mAh.
Il retro è realizzato in vetro Corning Gorilla Glass 6, con curvature 3D lungo i lati; il modulo fotografico è in alluminio satinato (LiquidMetal), mentre al centro della scocca trova spazio un piccolo lettored’impronte digitali. Il logo del brand svetta al centro del corpo e il design generale restituisce un aspetto elegantissimo grazie all’uso di materiali premium, al look della Dual Camera e alla scritta ASUS in blu. L’unico neo è rappresentato dal già citato lettore d’impronte, forse un po’ troppo piccolo ma comunque affidabile e rapido (attenzione, non è fulmineo ma fa il suo dovere).
Lungo il frame in alluminio troviamo alcune bande plastiche per la ricezione delle antenne; il bordo superiore include il microfono per la riduzione dei rumori, mentre all’opposto abbiamo l’ingresso mini-jack da 3.5 mm, il connettore Type-C, il microfono principale e lo speaker.
Il bordo destro ospita il bilanciere del volume ed il tasto Power, oltre che un pulsanteaggiuntivo dedicato a Google Assistant (personalizzabile, vedremo più avanti come) mentre su quello sinistro trova spazio lo slot per le SIM. Frontalmente abbiamo un mento sottile ed una capsula auricolare a filo. Lo smartphone offre un buon grip (a dispetto di dimensioni e peso) e – come già sottolineato – uno stile che ben s’addice ad un top di gamma.
Display
Il display dell’ASUS Zenfone 6 è un pannello IPS da 6.4 pollici di diagonale con risoluzione Full HD+ (2340 x 1080 pixel), con un rapporto superficie/schermo del 92%, una gamma cromatica DCI-P3 del 100%, luminosità fino a 600nits, supporto HDR10 e protezione Gorilla Glass 6. Presente all’appello anche il filo Bluelight per evitare l’affaticamento degli occhi ed uno schermo multi-touch a 10 punti utilizzabile anche con i guanti.
L’azienda fa riferimento alla sua soluzione con il nome di Display NanoEdge, sicuramente altisonante ma che lascia un pizzico di amaro in bocca. Avremmo preferito un pannello OLED per dare un’ulteriore tocco premium al dispositivo, tuttavia ciò non si traduce in una bocciatura. Il display offre colori vividi e brillanti, con tonalità fedeli ed una buona resa anche sotto la luce diretta del sole; il sensore di luminosità svolge il suo ruolo in modo reattivo, gli angoli di visuale sono buoni e nel complesso ci troviamo di fronte ad una soluzione che non teme rimpianti.
In Impostazioni, Display sarà possibile mettere mano ad alcune opzioni per personalizzare l’esperienza, ma nulla di eclatante.
Hardware e Performance
Trattandosi di uno smartphone top, il cuore del nostro ASUS Zenfone 6 è rappresentato dal chipset Snapdragon 855, octa-core targato Qualcomm realizzato con processo a 7 nm e con una frequenza massima di 2.84 GHz. Il modello che abbiamo testato è dotato di 6 GB di RAM LPDDR4X e 64 GB di storage UFS 2.1.
Ovviamente parlare di performance è quasi sprecato: a bordo troviamo uno dei SoC più potenti in circolazione e nonostante l’uscita dello Snap 855+ (una variante potenziata in termini di frequenza di clock e prestazioni della GPU), il suo predecessore risulta scattante come sempre. La navigazione nelle schermate delle interfacce è rapida, l’apertura delle app in background fulminea; si respira un pizzico di “lentezza” (termine quanto mai inopportuno, trattandosi di una manciata di secondi) con le app da aprire per la prima volta dopo un riavvio, ma nulla di compromettente. Il comparto hardware è in perfetta forma, ma non ci saremmo aspettati nulla di meno.
Qualsiasi considerazione sulla GPU Adreno 640 è superflua: si tratta di una soluzione in grado di far girare in modo egregio qualsiasi titolo in circolare, dal più leggero a quello più esigente. Un dettaglio per quanto riguarda le fasi di gaming: nel corso di sessioni prolungate è impossibile non notare un aumento delle temperature. Niente paura, si tratta di una sensazione percettibile ma che non va ad intaccare l’esperienza di gioco.
Recensione ASUS Zenfone 6 – Benchmark
Software
Il Flip Phone ASUS Zenfone 6 arriva con l’interfaccia ZenUI 6, basata su Android 9 Pie e con patch di sicurezza aggiornate ad agosto 2019. L’UI della compagnia asiatica, in combinazione con l’hardware di cui sopra, permette di godere di un’esperienza fluida e completa, essenziale e priva di fronzoli ma comunque ricca di funzionalità.
Abbiamo le Twin App per clonare le app su cui vorrete utilizzare due account differenti; la modalità GameGenie vi accompagna durante il gioco, permettendovi di streammare dal vivo su YouTube e Twitch o semplicemente di giocare senza essere disturbati disattivando chiamate e notifiche in primo piano. Tramite la funzione SOS sarà possibile inviare automaticamente una chiamata SOS e un SMS in caso di emergenza; OptiFlex permette di accelerare l’avvio dell app, ridurre i ricaricamenti e consumare di meno in standby mentre non mancheranno le Gesturepiù disparate (come il doppio tocco per accendere o spegnere il display) o i controlli tramite lo swipe sul lettore d’impronte.
Ovviamente potrete selezionare una classica barra di navigazione oppure utilizzare le Gesture Full Screen. Carinissima la possibilità di effettuare screenshot con uno swipe prolungato nell’angolo in basso a sinistra, ovvero la Gesture per la Gestione Attività.
In Impostazioni, Impostazioni Avanzate, Tasto Smart sarete in grado di personalizzare il pulsante fisico dedicato a Google Assistant. Se non avete bisogno dell’assistente potrete reimpostarlo per richiamare altre funzionalità (con un click, un doppio click o una pressione prolungata, quindi tre feature diverse).
Concludiamo segnalando la presenza del Registra Schermo, del Registratore durante le chiamate e del Digital Wellbeing.
Recensione ASUS Zenfone 6 – Qualità fotografica e Flip Camera
L’ultimo top di gamma di ASUS monta l’onnipresente sensore da 48mega-pixel Sony IMX586 con apertura f/1.79, accompagnato da un modulo grandangolare da 13 mega-pixel. Com’è ormai risaputo, il sensore Sony è dotato di tecnologia Quad Bayer, ossia è in grado di scattare immagini “fondendo” 4 pixel in 1 e ottenendo immagini da 12 mega-pixel. Si tratta della soluzione del momento, in grado di restituire scatti dettagliati e caratterizzati da colori fedeli ed una buona gestione delle luci. Presente all’appello il supporto AI per il riconoscimento delle scene (16 differenti), l’HDR+ Auto, la modalità Super Night e Ritratto, la possibilità di effettuare scatti Pro sfruttando i 48 mega-pixel. Abbiamo un autofocuslaser ed il PDAF, più un flash Dual LED. Insomma un modulo di tutto rispetto, completo ed in grado di offrire scatti davvero niente male.
Particolarmente utile la FlipCamera: potremo cambiare manualmente la sua posizione ed inclinarla di 90° (e non solo) quando necessario, in modo da poter scegliere l’angolo di scatto; pollici in su per la modalità Panorama, in cui la fotocamera si occuperà in totale autonomia di “catturare” il paesaggio (voi dovrete solo rimanere immobili). Presente all’appello la funzionalità Motion Tracking per i video: la fotocamera metterà a fuoco il soggetto e lo seguirà automaticamente. L’EIS fa il suo lavoro per ridurre al minimo le micro-vibrazioni; il device è in grado di girare dei buoni video in 4K a 60 fps.
Un plauso alla modalità Ritratto: grazie all’apporto del software è in grado di restituire scatti con effetto bokeh davvero ottimi (salvo qualche piccola sbavatura). Di giorno non abbiamo notato particolari imperfezioni e le immagini risultano sempre gradevoli; lo stesso non si può dire con il calare delle tenebre (o con illuminazione artificiale), dove il sensore comincia a perdere colpi. Nulla di troppo preoccupante anche se ci saremmo aspettati qualcosina di più dalla modalità notturna.
Tuttavia il fatto di poter scattare selfie con il modulo Sony IMX586 – con tanto di SuperNight, come si evince anche dai sample in alto, fa dimenticare qualsiasi pecca. Gli autoscatti sono perfetti per un uso social, con dettagli definiti ed una qualità che solo un modulo di fascia alta come questo è in grado di restituire. Le pecche in notturna si ripresentano anche con i selfie, ma anche in questo caso il gioco vale la candela.
Batteria
A proposito delle dimensioni, peso e spessore, abbiamo già sottolineato che ASUS Zenfone 6 non bada a spese in termini di batteria. A bordo troviamo una capiente unità da 5000mAh, in grado di arrivare senza il minimo problema a fine giornata ed oltre; abbiamo raggiunto le 8 ore e 20 minuti di display acceso con un utilizzo medio, mentre nelle situazioni più intense abbiamo oscillato tra le le 5 ore e 40 minuti e le 7 ore di schermo attivo.
Il caricatore in dotazione permette di sfruttare solo la ricarica Quick Charge 3.0 da 18W ed è in grado di caricare la batteria in poco più di 2 ore. Vi ricordiamo comunque che lo smartphone presenta il supporto alla ricarica Quick Charge 4.0, ma per usufruirne sarà necessario acquistare un caricabatterie ad hoc.
Connettività e audio
Il dispositivo monta uno slot Dual SIM LTE, il quale presenta anche un terzo spazio dedicato alla microSD (fino a 1 TB): quindi se avrete bisogno di espandere la memoria non dovrete sacrificare una schedina telefonica come avviene invece con gli slot ibridi. Buono l’audio in chiamata (così come la qualità), un po’ meno la ricezione. Lo smartphone risulta leggermente lento nello switch tra le reti, ma comunque nulla di preoccupante o in grado di inficiare sull’esperienza utente.
Il resto del pacchetto connettività si affida ad un modulo Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac DualBand; presente il Bluetooth 5.0 con supporto aptX e aptX HD. Immancabile poi l’NFC, indispensabile per chi cerca uno smartphone completo sotto ogni aspetto. La navigazione tramite GPS/Glonass/BDS/Galileo è stata un’esperienza priva di intoppi; sottolineiamo la presenza del Dual Frequency GPS, con il supporto alle bande L1 + L5.
Concludiamo con la parte audio, affidata ad uno speaker a cinque magneti con amplificatore smart NXP TFA9874 ed una seconda soluzione integrata nella capsula auricolare. Abbiamo quindi un dispositivo con doppio altoparlante; presente anche il supporto Hi-Res Audio e DTS: 7.1. Buono l’audio in cuffia, sia con auricolari cablati che wireless; anche l’audio tramite i doppi speaker regala qualche soddisfazione, con un volume più che soddisfacente (anche se non manca qualche leggera distorsione).
Recensione ASUS Zenfone 6 – Conclusioni e prezzo
É arriva il momento di concludere la nostra recensione del nuovo ASUS Zenfone 6, uno smartphone che – lo diciamo subito – ci ha strappato un sorriso di gioia più di una volta. Lo scetticismo verso la Flip Camera era alle stelle prima di mettere le mani sul device, inutile negarlo. Quali benefici potrebbe avere un modulo in movimento? E questi sono tali da giustificare la presenza di un soluzione così “stramba”?
Abbiamo provato la sua fotocamera nei modi più vari, anche come catapulta (senza troppo successo…) o per il sollevamento di piccoli pesi. Ci abbiamo riso su come dei bimbi alle prese con un nuovo giocattolo – in fondo è sempre importante non prendersi troppo sul serio – e lo scetticismo ha cominciato lentamente a diradarsi.
Il top di gamma di ASUS regala soddisfazioni a tutto tondo ed è sicuramente in grado di rimpinzare le aspettative di un’utenza vasta. L’autonomia è ottima, il design elegante e la qualità costruttiva e dei materiali si percepisce già dal primo impatto. La Flip Camera con il Sony IMX586 permette di ottenere delle buone immagini e pensare di utilizzare il medesimo modulo per i selfie… beh, è fantastico! Il display tutto schermo è una gioia per gli occhi grazie all’assenza di qualsivoglia notch o foro. L’hardware a bordo offre prestazioni elevate e anche il software di ASUS ha fatto passi in avanti, diventando sempre più ricco e – al contempo – essenziale.
L’unica nota stonata potrebbe essere rappresentata dal prezzo di vendita: quasi 500€ non sono pochi, ma comunque è bene tenere a mente che a questa cifra stiamo portando a casa un flagship senza troppi compromessi e con un’estetica “nuova” (e perché no, divertente). Siete rimasti stregati dallo Zenfone 6? Allora vi lasciamo con un Coupon dedicato alla versione da 6/64 GB presente sullo store GearBest (che ringraziamo per l’invio del sample).
ASUS Zenfone 6 - BANDA 20 - Global Version 6/64 GB
ASUS Zenfone 6 - BANDA 20 - Global Version 6/128 GB
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