Nonostante la fascia low-cost del mercato sia abbastanza satura, Xiaomi non demorde e decide di ripartire all’attacco con uno smartphone più particolare del solito. Infatti, all’interno della confezione dello Xiaomi Play è presente una scheda SIM con 10 GB di internet da sfruttare ogni mese per un anno! Il lato negativo è che questo è riservato ovviamente per il mercato cinese, ma non perdiamoci in ulteriori chiacchiere e scopriamo come si è comportato durante questi giorni di test!

Recensione Xiaomi Play

Unboxing

La confezione di vendita è realizzata in cartonato bianco con uno stile particolarmente giovanile. Al suo interno troviamo la seguente dotazione:

  • Xiaomi Play;
  • alimentatore da parete con presa cinese e uscita a 5V = 2A;
  • cavo per il trasferimento dati USB – Micro USB;
  • cover in silicone;
  • SIM Mi Mobile per i 10 GB di traffico mensile;
  • spillino per lo slot SIM;
  • manuale delle istruzioni.

Design e costruzione

Il design di questo Xiaomi Play risulta essere molto simile a quello che abbiamo visto ultimamente nella fascia medio-bassa. Parliamo quindi di Huawei P Smart 2019, Redmi Note 7 o ancora Huawei P20 Lite. Nonostante ciò, l’estetica è un aspetto che viene sempre curato nel dettaglio dall’azienda cinese, infatti, sembra uno smartphone più costoso rispetto al suo prezzo reale.

Xiaomi Play

La costruzione è molto solida ed i materiali utilizzati per la sua realizzazione sono di buona qualità. Posteriormente abbiamo una back cover in vetro, mentre il frame laterale è in alluminio.

Quello che salta subito all’occhio sono le sue dimensioni veramente compatte se si pensa alla grandezza media di uno smartphone. Ciò non ha permesso di escludere un ampio display sulla parte frontale. Le misure dello Xiaomi Play sono dunque di 147.76 x 71.89 x 7.8 millimetri per un peso di 150 grammi. Molto buono dunque l’utilizzo ad una mano che avviene senza alcun tipo di problema.

Xiaomi Play

Sul lato destro troviamo il bilanciere del volume ed il tasto power, a differenza di quello opposto su cui alloggia solamente lo slot dual SIM + microSD. Questo è un vantaggio non da poco rispetto ai suoi competitors perché ci consentirà di inserire due schede senza rinunciare all’espandibilità di memoria.

Posteriormente è possibile notare il sensore fingerprint assieme alla dual camera con singolo flash LED, mentre frontalmente abbiamo un notch a goccia che include la fotocamera per i selfie con affianco i sensori di luminosità e prossimità e la capsula auricolare. Il LED di notifica risiede sulla cornice inferiore.

Infine, sul lato inferiore troviamo l’ingresso Micro USB, lo speaker di sistema e il microfono principale a differenza di quello superiore in cui alloggiano l’ingresso mini-jack e il microfono utile alla riduzione dei rumori ambientali.

Display

Lo Xiaomi Play possiede un display IPS da 5.84 pollici di diagonale con risoluzione Full HD+ (2280 x 1080), rapporto 19:9 e densità di 432 PPI.

La qualità generale del pannello è molto buona, in quanto la definizione è alta e la rappresentazione cromatica è abbastanza fedele. L’unica pecca è che comparandolo con altri display questo tende lievemente verso il giallino, ma attraverso le impostazioni sarà possibile effettuare una calibrazione personalizzata per correggere il tiro.

Xiaomi Play

Sempre per quanto riguarda le personalizzazioni è presente anche la modalità notte, oltre che la possibilità di risvegliare il display con un doppio tap o alzando semplicemente il device.

Hardware e performance

Nonostante Xiaomi utilizzi spesso chipset Qualcomm, questa volta l’azienda cinese ha deciso di montare una soluzione differente. Infatti, a muovere lo Xiaomi Play ci pensa un SoC MediaTek Helio P35 (MT6765), il quale è comprensivo di un processore octa-core con a 12 nanometri con frequenza di clock massima di 2.3 GHz, affiancato da una GPU PowerVR GE8320, 4 GB di memoria RAM LPDDR4x e 64 GB di memoria interna eMMC 5.1.

Xiaomi Play

Le prestazioni riflettono esattamente la sua fascia di prezzo, infatti, l’apertura delle app non è istantanea, ma riesce ad eseguire qualsiasi comando senza lag o impuntamenti vari. Buona la gestione delle app aperte in background e anche il gaming.

Ovviamente non possiamo eseguire PUBG con dettagli al massimo, in quanto il gioco stesso ci consiglia di impostare la qualità al minimo per non pregiudicare l’esperienza di gioco, ma devo dire che la riproduzione è fluidissima e non ci sono cali di frame.

Fotocamera

Posteriormente lo Xiaomi Play presenta una dual camera da 12 + 2 mega-pixel con apertura f/2.2, singolo flash LED e stabilizzatore EIS.

Le performance non sono per nulla male se si pensa al prezzo di vendita del dispositivo. Infatti, per appartenere alla fascia low-cost realizza dei buoni scatti in condizioni di luminosità favorevole, i quali sono caratterizzati da un discreto livello di dettaglio e da un buon bokeh naturale. La rappresentazione dei colori risulta essere abbastanza fedele e, inoltre, troviamo anche l’HDR automatico che non interviene in maniera troppo aggressiva. La gestione delle luci, invece, risulta essere un po’ altalenante.

Tuttavia, di sera o con scarsa illuminazione lo smartphone non riesce a tirare fuori dal cilindro degli scatti degni di nota. Il rumore digitale aumenta sensibilmente e bisogna avere una buona mano ferma per non far venir mosse le foto.

Frontalmente abbiamo una fotocamera da 8 mega-pixel con feature AI, la quale mi ha sorpreso soprattutto per la qualità delle foto in diurna e per la precisione nella modalità ritratto. Gli scatti devo dire che sono molto buoni per la sua fascia di prezzo, i quali caratterizzati da un buonissimo livello di dettaglio, degli ottimi colori, ma una gestione delle luci a volte un po’ ballerina. Diciamo che si riflette quanto detto per la dual camera posteriore, anche perché anche qui di sera è possibile notare del rumore e una qualità generale in linea con la fascia low-cost.

I video possono essere registrati fino in Full HD a 30 fps e la qualità è sufficiente, in quanto l’autofocus non è una scheggia e la stabilizzazione solamente nella media.

Audio

L’audio in uscita dallo speaker inferiore è potente, ma tende a privilegiare maggiormente gli alti e i medi a discapito dei bassi. La situazione cambia per l’ascolto in cuffia, in cui riusciamo a godere maggiormente dell’ascolto di contenuti musicali. L’audio in capsula auricolare è discreto, così come anche quello catturato dal microfono.

Software

Eccoci arrivati ad uno dei primi veri difetti di questo Xiaomi Play, ovvero il software. Infatti, essendo la variante cinese, a bordo non abbiamo i servizi Google pre-installati e quindi nemmeno il software Global, bensì troveremo la China Stable con tutti i relativi problemi alle notifiche.

Infatti, nonostante abbia settato a dovere tutte le impostazioni e abbia lucchettato le app in background, molto spesso le notifiche non compaiono a schermo e ci accorgeremo di aver ricevuto una miriade di messaggi solamente quando andremo ad aprire l’applicazione. Questo problema è molto comune soprattutto con WhatsApp. Come se non bastasse, nonostante sia un problema diffuso in tanti modelli, anche qui le notifiche non sono visibili nella status bar. Quindi non vedrete l’iconcina del messaggio nella barra superiore nonostante di spazio ce ne sia abbastanza.

Per il resto troviamo la MIUI 10.1 Stabile (10.1.4.0) basata su Android 8.1 Oreo con patch di sicurezza aggiornate al 5 gennaio 2019. Questa UI la conosciamo ormai molto bene e le personalizzazioni sono veramente tantissime, tra cui il Second Space, l’assistente vocale Mi AI, la clonazione delle app, l’App Lock e tanto altro ancora. Sotto questo punto di vista non rimarrete certo delusi.

Speriamo tuttavia che, qualora venisse lanciata una variante Global del dispositivo, questi vari difetti vengano sistemati.

Connettività

Eccoci arrivati a parlare anche dell’altro difetto non propriamente trascurabile, ovvero la connettività, in quanto lo Xiaomi Play supporta l’LTE di Cat. 7, ma non presenta il supporto alla banda 20. Purtroppo questa mancanza si è fatta sentire e ne ha pregiudicato l’utilizzo durante i miei test.

Troviamo, inoltre, il Wi-Fi a/b/g/n/ac Dual Band, il quale non si è rivelato essere al top per ricezione, mentre sono buoni il Bluetooth 4.2, il GPS/A-GPS/GLONASS/Beidu. A bordo è presente anche la radio FM, ma è assente l’NFC.

Il sensore fingerprint posto sulla back cover risulta essere molto preciso, ma non velocissimo. Possiamo dire che circa 9 volte su 10 sblocca lo smartphone senza problemi. Come se non bastasse troviamo anche il riconoscimento facciale, il quale è gestito dall’intelligenza artificiale. In condizioni di buona luminosità questo funziona piuttosto bene, ma al buio sarà necessario utilizzare l’impronta digitale.

Autonomia

Sotto la scocca dello Xiaomi Play troviamo una batteria da 3000 mAh, la quale non riesce a restituire dei risultati strabilianti. Nonostante l’azienda cinese ci abbia sempre abituato molto bene, questa volta un po’ per colpa del software che deve gestire più operazioni in background per la ricezione delle notifiche, un po’ per un SoC differente dal solito, non riusciamo ad andare oltre le 4 ore e 15 ore di schermo attivo.

Sia chiaro, si riesce ad arrivare tranquillamente a sera con utilizzo medio, ma solitamente ho effettuato una media di circa 3 ore e 45 minuti di schermo attivo. Delle performance meno prestanti rispetto agli altri smartphone della compagnia di Lei Jun che hanno una media di 4 ore e 30 minuti.

La ricarica attraverso l’alimentatore fornito in dotazione non è rapidissima e impiega circa 2 ore e 15 minuti per passare dallo 0 al 100%.

Conclusioni

Visto che siamo arrivati alle conclusioni mi piacerebbe parlare di questo smartphone sotto due punti di vista: il nostro e quello dei cinesi. Infatti, in Cina il prezzo è di circa 139 euro e viene offerta anche la possibilità sfruttare la SIM inclusa da 10 GB al mese per un anno. In questo caso mi sento di definirla una rivoluzione, perché pur di venire incontro alle esigenze dei consumatori, i produttori si stanno impegnando ad offrire sempre di più.

Nel nostro caso la SIM è totalmente inutile, il software è cinese e manca la banda 20. Come se non bastasse su GearBest il prezzo è di circa 185 euro, troppi se si pensa che allo stesso prezzo è possibile acquistare lo Xiaomi Mi 8 Lite Global.

Ovviamente non sto bocciando totalmente questo Xiaomi Play, in quanto di qualità ne ha, ma al momento tutto ciò che dovremo fare sarà aspettare che venga rilasciata la sua variante Global con banda 20 per vedere se riuscirà ad essere veramente competitivo all’interno di questa fascia di mercato.


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