Visto il quantitativo di prodotti che, con cadenza quasi giornaliera, Xiaomi produce, non potevano di certo mancare i tablet all’appello. Ed ecco, quindi, che arriva sul mercato lo Xiaomi Mi Pad 4, il successore di un Mi Pad 3 che ha sì convinto ma con riserva, principalmente per via della dotazione targata MediaTek. In questo caso, però, la storia è tutt’altra, visto che a bordo troviamo il più apprezzato Snapdragon 660. Scopritene tutti i dettagli nella nostra recensione.
Recensione Xiaomi Mi Pad 4
Unboxing
All’interno della confezione troviamo la seguente dotazione:
- Xiaomi Mi Pad 4;
- caricatore asiatico 5V 2A;
- cavo USB / USB Type-C;
- spilletta per lo slot microSD;
- manualistica.
Design e qualità costruttiva
Lo Xiaomi Mi Pad 4 si presenta con un’estetica gradevole, sobria ma ben realizzata. La scocca in metallo, in questo caso in colorazione Black, è solida e restituisce una sensazione di solidità non indifferente. L’unico inserto in plastica è la banda posteriore in alto, per la trasmissione delle antenne. Più in generale, il look restituito è al passo coi tempi, con una riduzione delle cornici che ha permesso di risparmiare più di 1 cm in altezza.
Sul frame destro troviamo tasto Power e bilancere del volume, mentre sulla sinistra lo slot microSD. Superiormente c’è l’ingresso mini-jack ed il secondo microfono, mentre sul profilo inferiore i due speaker ed il microfono principale. Il LED di notifica è accanto alla selfie camera, per quanto sia un po’ piccolo.
Siamo di fronte ad una soluzione compatta, con dimensioni di 200.2 x 120.3 x 7.9 mm per un peso di 342 g. Questo ne permette un’ottima trasportabilità, visto l’ingombro ridotto, oltre che un’ergonomia ad una mano facilitata. Tuttavia, viene da chiedersi se, con smartphone sempre più prossimi ai 7 pollici, sarebbe stato più utile offrire una diagonale più ampia.
Display
A fronte di dimensioni più contenute, il display ha nuovamente una diagonale da 8 pollici ed una risoluzione Full HD (1920 x 1200 pixel) con densità di 283 PPI. Il dettaglio non è certamente elevato, visto che Mi Pad 3 vantava una densità maggiore (324 PPI), ma comunque adeguato al suo utilizzo e all’autonomia. E il form factor in 16:10, anziché in 4:3, rende il tutto più slanciato. Il vetro frontale è di tipo flat, senza curvature 2.5D, ed ha un trattamento oleofobico sufficiente ma nulla più.
Oltre ad avere una discreta laminazione, il pannello ha tecnologia IPS, garantendo angoli di visuale molto buoni. Più in generale la resa cromatica è molto piacevole, con colori vivaci ed un buon contrasto. In quanto a luminosità si poteva fare qualcosa in più per la leggibilità all’aperto, mentre il touch screen ha il supporto a 10 tocchi.
Lato software è possibile tarare il contrasto ed il punto di bianco, di default leggermente tendente al giallo, oltre a poter regolare la grandezza del font ed attivare la modalità Notturna per filtrare le luci blu. Presente anche il double tap to wake.
Hardware e prestazioni
La dotazione hardware dello Xiaomi Mi Pad 4 è probabilmente il suo punto di forza principale. Infatti, al suo interno trova spazio lo Snapdragon 660 di Qualcomm, una soluzione di fascia medio/alta che abbiamo avuto modo di apprezzare proprio su Mi Note 3 e, più recentemente, su Mi A2. Il chipset a 14 nm include una CPU octa-core Kryo 260 a 2.2 GHz.
A garantire le prestazioni ci sono poi 4 GB di RAM LPDDR4X-1866 dual channel e 64 GB (49.6 GB effettivi a disposizione) di memoria eMMC 5.1 espandibile tramite microSD fino a 256 GB. Tale configurazione garantisce un utilizzo soddisfacente in tutti i contesti, per quanto trovo che il software limiti la fluidità generale. Per carità, non ho mai avuto problemi per quanto riguarda bug o strani errori, anzi. Ma anche solo utilizzando Nova Launcher un occhio esperto nota come il frame rate durante lo scrolling dell’interfaccia sia più fluido.
Da segnalare, poi, che questo tablet si ferma alla certificazione Widevine L3. Ciò significa che lo streaming su piattaforme come Netflix ed Amazon Prime Video si ferma al 480p. Vedremo se con l’aggiornamento alla ROM Global il supporto passerà o meno al livello L1, con il quale poter fare lo streaming in HD. Nessun problema, invece, nella riproduzione di video di vario tipo, fra cui mp4, mkv e 4K.
Parlando di gaming, la parte grafica è gestita dalla GPU Adreno 512 a 650 MHz. Non si tratta della scheda grafica più potente del settore ma è comunque in grado di supportare tranquillamente giochi come PUBG a 30 fps con dettagli alti, seppur non si riescano ad ottenere i 60 fps anche con le impostazioni al ribasso. Nessun problema, ovviamente, con gli altri giochi meno spinti in quanto a risorse richieste. Da tenere in considerazione, comunque, che con gli stress test la CPU va abbastanza velocemente in thermal throttling, seppur le temperature della scocca non siano mai particolarmente elevate.
Benchmark
Software
Basato su Android 8.1 Oreo con patch di sicurezza di giugno, il Mi Pad 4 ha come interfaccia la MIUI 9.6.7.0 China Stable. Per quanto su smartphone trovi che sia una delle migliori UI, su tablet l’ho trovata limitata. Oltre ad una fluidità non elevatissima (ma non fastidiosa, chiariamoci), non c’è il drawer ma soprattutto non è possibile gestire la griglia delle app nella home, dovendoci accontentare della 4×6. Mentre la dock può contenere fino a 6 icone in orizzontale: perché non permetterlo anche nella schermata, quindi?
Proseguendo, gli widget possono essere inseriti esclusivamente nella schermata alla sinistra dalla home. Nelle altre pagine, invece, possiamo mettere soltanto shortcuts per i quick settings. C’è la Gaming Mode, per limitare la connettività delle app in background durante le sessioni di gaming, e c’è la Quick Ball per facilitare l’utilizzo ad una mano.
A tal proposito, al contrario del Mi Pad 3, qua è possibile scegliere fra i tasti a schermo e le gestures full screen. Queste ultime sono particolarmente utili se si impugna il tablet a due mani, mentre ad una mano risulta un po’ difficoltoso. Questo perché lo swipe dal bordo laterale per usare il tasto Back non si attiva lungo tutto il bordo ma più o meno poco sopra la metà del bordo.
A parole è un po’ difficile spiegarlo, vi consiglio di vedere il video. Certo, non è nulla di penalizzante, però sono piccoli dettagli che nell’insieme possono fare la differenza. D’altronde Mi Pad 4 viene sponsorizzato dalla società proprio per essere un tablet “one-handed“. E mancano anche features come il Second Space e il Dual App, così come la modalità ad una mano vera e propria.
Qualità foto/video e Face Unlock
Il comparto fotografico comprende un sensore posteriore da 13 mega-pixel con apertura f/2.0, mentre frontalmente abbiamo un sensore da 5 mega-pixel, anch’esso con apertura f/2.0. In generale gli scatti sono abbastanza buoni di giorno, per quanto al calo della luminosità si noti come la qualità cala e non sia difficile ottenere scatti un po’ mossi. Questo per via del software, non propriamente curato in quanto ad interfaccia e gestione degli scatti. C’è anche l’Auto HDR, ma il suo intervento non è sempre repentino, anzi. I video possono essere registrati in Full HD a 30 fps, con buoni colori ma dettagli e stabilizzazione non entusiasmanti.
Vista l’assenza di lettore d’impronte, lo sblocco può essere gestito tramite Face Unlock. Tuttavia, ho trovato questo metodo più fastidioso che utile, vista la scarsa precisione di sblocco. Anche in questo caso forse un aggiornamento potrebbe migliorare le cose, visto che sugli smartphone Xiaomi non ho riscontrato questo problema.
Connettività e qualità audio
Questa variante del tablet ha dalla sua la connettività Wi-Fi ac Dual Band con buone velocità sotto entrambe le bande, oltre che Bluetooth 5.0. C’è anche una variante aggiuntiva con supporto LTE e GPS. Inferiormente c’è la porta USB Type-C 2.0, quindi non compatibile con monitor esterni, e passare un file da 1 GB da PC impiega circa 27 secondi. Assenti la Radio FM ed il non indispensabile ma utile sensore IR, visto che stiamo parlando di un prodotto “da divano”.
Un discreto upgrade dal Mi Pad 3 è nel comparto audio: niente più anacronistiche casse sul retro, bensì un doppio speaker stereo sul frame inferiore. Un passo in avanti non indifferente, anche se avrei preferito che gli speaker fossero sui lati opposti anziché sullo stesso. Sia per amplificare l’effetto stereo che per evitare di tapparne uno impugnando il tablet orizzontalmente. L’audio fornito dalle casse ha un volume piuttosto alto ed una qualità delle frequenze riprodotte nella media.
E come da tradizione Xiaomi, l’ingresso mini-jack ci permette di usare cuffie cablate con un volume elevato, anche con cuffie ad alta impedenza, e con una discreta qualità sonora. Non manca l’equalizzatore nelle impostazioni, con cui regolarsi la forma delle frequenze.
Autonomia
Concludiamo con l’altro aspetto positivo dello Xiaomi Mi Pad 4, anch’esso da imputare al reparto tecnico. L’autonomia è fornita da una batteria da 6000mAh, leggermente diminuita rispetto ai 6600 mAh del Mi Pad 3. Ma grazie allo Snap 660 e ad un software sempre più ottimizzato in termini di consumi, ecco che in questi giorni ho sempre concluso la giornata utilizzandolo costantemente con una media di circa 5 oredi schermo attivo.
Ciò significa che con un utilizzo più normalizzato (cioè utilizzandolo prettamente fra le mura domestiche), si possono senza problema superare le 6 ore di display. Per quanto riguarda i miei test di utilizzo, con luminosità del display settata quasi al massimo, essi comprendono 1 ora di PUBG, 20 minuti di Asphalt 8, 45 minuti di YouTube in Full HD, 2 mail in push ed utilizzo generico fra navigazione con Chrome ed i vari social. Peccato per la ricarica soltanto a 5V 2A che impiega 1 ora per raggiungere il 40%, 2 ore per il 70% e ben 3 ore e 15 minuti per il 100%.
Conclusioni e prezzo
Lo Xiaomi Mi Pad 4 è la naturale evoluzione del suo predecessore. Gli aspetti positivi sono stati mantenuti e sono state apportate le migliorie necessarie, pur rimanendo nella stessa fascia di prezzo, se non inferiore. Come avrete capito, le “pecche” che vi ho illustrato non sono veri e propri difetti, quanto degli aspetti che potevano essere migliorati più o meno facilmente.
Se siete alla ricerca di un tablet compatto per utilizzo casalingo (e non), questa è una delle migliori scelte, sia per qualità generale che per dotazione hardware, dato che è pressoché impossibile trovare alternative con chipset Qualcomm. Lo potete trovare in vendita su Honorbuy ad un prezzo attorno ai 245€, con spedizione dall’Italia, assistenza e garanzia per 24 mesi.
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