Non è la prima volta che Xiaomi ci confonde con la quantità dei modelli dei propri smartphone. Ed infatti l’arrivo dello Xiaomi Mi Note 3 ha stranito non pochi utenti, viste la somiglianza quasi totale con il Mi 6. Ma al di là delle similitudini estetiche, questo smartphone presenta differenze con il flagship di casa Xiaomi, sia in positivo che in negativo. Scopritele nella nostra recensione completa!
Recensione Xiaomi Mi Note 3: il fratello maggiore di Xiaomi Mi 6
Unboxing
Cambia il colore ma non il contenuto con la confezione dello Xiaomi Mi Note 3. Al suo interno, infatti, troviamo la seguente dotazione:
- Xiaomi Mi Note 3;
- cover protettiva morbida;
- cavo USB / USB Type-C;
- caricatore asiatico a 9V 2A;
- adattatore USB Type-C / mini-jack;
- spilletta per lo slot SIM;
- manualistica.
Design e qualità costruttiva
Togliamoci subito il sassolino dalla scarpa: questo Xiaomi Mi Note 3 è praticamente uguale a Xiaomi Mi 6. Se questo sia un pregio o un difetto sta molto nell’occhio dell’osservatore, visto che lo smartphone presenta comunque una costruzione di tutto rispetto. Anche se stiamo parlando di un dispositivo mid-range, il vetro posteriore dona sempre quel tocco di eleganza in più, pur risultando parecchio scivoloso, sia in mano che sulle superfici, ed un magnete per le impronte.
Sicuramente le dimensioni più generose non aiutano, con un ingombro di 152.6 x 73.95 x 7.6 mm. Paradossalmente, però, il peso di 163 g risulta minore di Mi 6, risultando meglio bilanciato nell’ergonomia generale. Ovviamente rimangono le cornici, argomento ormai sulla bocca di tutti, ma stiamo comunque parlando di un terminale non di fascia alta, al contrario di Mi 6.
Nessuna differenza nella disposizione degli elementi, con nuovamente presente il sensore IR nella parte superiore del frame in metallo. Ma anche qua è invece assente l’ingresso mini-jack, sostituito dal supporto audio via USB Type-C.
Lettore d’impronte e sblocco facciale
Come per Mi 6, anche il lettore d’impronte dello Xiaomi Mi Note 3 si è sempre dimostrato rapido ed affidabile. Lo sblocco del dispositivo avviene pressoché sempre, con una quasi nulla percentuale di errore. Ma ecco che qua troviamo una delle prime novità del telefono, ovvero la presenza del riconoscimento facciale. Non stiamo parlando di sistemi evoluti come lo scanner dell’iride di Samsung o il Face ID di Apple, ma lo sblocco va a buon fine. Tuttavia non ci sentiamo di mettere la mano sul fuoco per quanto riguarda la sicurezza e la possibilità di aggirare questo sistema di sblocco.
Display
Aumentano le dimensioni ed ovviamente aumenta il display, passando ai 5.5 pollici in Full HD offerti da Xiaomi Mi Note 3. Ciò va sicuramente a favore della fruizione di contenuti multimediali. La tecnologia IPS qua adottata, pur non colpendo eccessivamente per contrasto o saturazione, restituisce immagini molto vivide e calibrate. Degna di nota anche la gestione della luminosità, in grado di calibrarsi ad hoc in base alla luminosità ambientale. Il vetro a proteggere il tutto è un pannello 2.5D, il quale contribuisce ad un design complessivo molto sinuoso.
Prestazioni
Se vi steste chiedendo “Sì, ma allora che cambia a parte le dimensioni?” eccoci alla principale differenza fra i due dispositivo. Come già anticipato, Xiaomi Mi Note 3 non è un top di gamma. Al suo interno, infatti, troviamo un chipset Snapdragon 660 di Qualcomm, anziché lo Snap 835 di Mi 6. Il processore è quindi un octa-core con architettura Kryo 260 in grado di spingersi fino a 2.2 GHz.
Ma ci sono effettive differenze fra le due soluzioni? In generale non molte. Grazie alla solita ottimizzazione software made in Xiaomi, lo smartphone è sempre molto reattivo in pressoché tutti i contesti. Questo grazie anche agli stessi 6 GB di RAM LPDDR4X-1866 dual channel presenti su Mi 6. Inoltre la GPU Adreno 512 settata a 650 MHz offre un’esperienza gaming di livello, non sfigurando di fronte a competitors più blasonati e costosi.
Se vogliamo andare a vedere il pelo nell’uovo (ma neanche tanto), la differenza maggiore sta nelle memorie d’archiviazione. Qua non troviamo moduli UFS 2.1 bensì eMMC 5.1, nello specifico 64 GB in questa versione. Oltre a non essere espandibili tramite microSD, i risultati restituiti in fase di benchmark sono di fascia medio/bassa. Tutto questo non va comunque a penalizzare l’esperienza utente in modo considerevole, segnale che Xiaomi ha lavorato bene lato software.
Benchmark
Qualità foto / video
Un aspetto che non è cambiato a bordo di Xiaomi Mi Note 3 è quello legato alla dual camera. Sul retro sono sempre presenti i due sensori da 12 + 12 mega-pixel da 27 / 52 mm con apertura f/1.8-2.6. Ciò porta alla presenza di due features già viste con Mi 6, ovvero lo zoom 2x e la modalità Portrait.
E, per quanto ripetitivo possa essere, i risultati non sono differenti. In situazioni di buona luminosità saremo quasi sempre in grado di tirar fuori scatti più che discreti, bilanciati e ben definiti. Ciò è aiutato anche dalla stabilizzazione OIS, un plus non da poco in questa fascia di prezzo. Ma è quando cala la luce che saltano fuori i difetti classici di Xiaomi, con un impastamento generale delle immagini per andare a sopperire al rumore digitale. Ma si sa, la fotocamera negli Xiaomi è come il vino, con il tempo migliore, perciò ci auguriamo che l’azienda riesca a migliorare il comparto tramite aggiornamenti.
Rinnovato il sensore frontale, qua da 16 mega-pixel ed incaricato anche del riconoscimento facciale citato qualche capitolo fa. Anche in questo caso valgono le stesse considerazioni fatte per la doppia camera posteriore: ok di giorno, così così di notte. Per quanto riguarda i video, possono essere registrati fino in 4K a 30 fps e, godendo dell’OIS, risultano ben stabilizzati, anche se non eccellono in qualità generale.
Qualità audio
Lo Xiaomi Mi Note 3 ripropone un doppio speaker stereo, sfruttando la cassa inferiore e la capsula auricolare combinate assieme. Ciò va sì a donare un effetto più avvolgente in fase di ascolto, ma peccando in quanto a riproduzione del range delle frequenze, scarna di bassi, e soprattutto in un volume non all’altezza.
Da segnalare che, nel caso si faccia una chiamata in vivavoce, l’audio viene convogliato soltanto dallo speaker inferiore. Più che sufficiente, invece, l’audio tramite la capsula in fase di chiamate, così come in cuffia, seppur sia assente l’ingresso apposito.
Connettività
Ebbene sì, lo Xiaomi Mi Note 3 non supporta la banda 20. Non che sia una sorpresa, ma dopo il lancio del Mi A1 alcuni potrebbero avvertire ancora di più questa mancanza. Conseguentemente la ricezione è la classica Xiaomi: senza infamia e senza lode, a patto che non abitiate in zone completamente coperte dalla frequenza ad 800 MHz. Nello slot possiamo andare ad inserire due Nano SIM (ma non la microSD).
Un vantaggio è sicuramente la presenza del Bluetooth 5.0, seppur non ci siano funzioni dedicate come, per esempio, sui flagship Samsung. La connettività BT è ben funzionante, così come l’NFC e la navigazione satellitare tramite i sensori GPS / A-GPS / GLONASS / BeiDou.
Software
Lo Xiaomi Mi Note 3 è uno dei primi dispositivi a poter usufruire direttamente della nuova MIUI 9. Il software abbiamo già avuto modo di vederlo in varie occasioni e la sensazione restituita è la medesima. La MIUI o la si odia o la si ama e solitamente si propende per la seconda opzione. Grande spazio alla personalizzazione e all’implementazione di features e gestures, senza necessariamente andare a discapito della fluidità. Il sistema è basato su Android 7.1.1 Nougat ed integra molte ma non tutte le funzionalità introdotte da Google. La mancanza principale sono le notifiche di Nougat, mentre troviamo la modalità Split Screen ed il doppio click sul tasto del Multitasking per switchare fra le ultime due app eseguite.
Autonomia
Concludiamo parlando di autonomia, probabilmente il vero punto di forza di questo Xiaomi Mi Note 3. Al suo interno troviamo un’unità da 3500 mAh che ci ha sorpreso durante i nostri giorni di test. Anche a fronte di un display più grosso (ed energivoro) non si hanno praticamente mai problemi ad arrivare a sera, con risultati attorno alle 6 ore di display attivo con un utilizzo piuttosto sostenuto. Con il supporto al Quick Charge 3.0, si impiegano circa 90 minuti per una carica completa.
Recensione Xiaomi Mi Note 3: conclusioni
In definitiva, optare per lo Xiaomi Mi Note 3 non è una scelta estremamente facile. Vuoi per le somiglianze con Mi 6 (il quale costa anche meno attualmente), vuoi per un costo forse eccessivo per la sua categoria. È comunque certo che stiamo parlando di un prodotto decisamente affidabile, soprattutto per prestazioni e batteria. E magari potreste preferire un dispositivo con display più ampio, a costo però di considerare il fattore “saponetta”. Siamo sicuri che appena il prezzo si avvicinerà di più verso i 299 euro l’acquisto sarà più invitante.
Lo Xiaomi Mi Note 3 è disponibile all’acquisto su GearBest ad un prezzo di 377 euro. Tuttavia, la cifra è abbastanza variabile, perciò vi consigliamo di monitorare lo store.
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