Devo dirlo, questa Zeblaze Zeband mi aveva creato più di qualche aspettativa. A partire dai primi render ma, soprattutto, delle prime foto reali, ho pensato che finalmente qualche altro produttore cinese avrebbe potuto realizzare una smartband in grado di contendere il trono alla Xiaomi Mi Band 2. Purtroppo, però, diversi aspetti mi hanno fatto ricredere.
Veniamo, dunque, alla recensione completa della Zeblaze Zeband.
Zeblaze Zeband – Unboxing
La confezione di vendita non si discosta da quelle che siamo abituati a vedere per questo tipo di prodotti. Realizzata in cartone riciclato, presenta una finestra in plastica trasparente dalla quale è visibile la smartband, parzialmente coperta dal codice a barre, incollato (poco opportunamente) proprio qui.
Per il resto, sono poche le informazioni presenti sulla scatola. Compare il logo del produttore, in colorazione argentata, e nulla più. All’interno del box troviamo:
- La Zeblaze Zeband;
- il caricabatterie con PIN magnetici a pinza;
- il libretto di istruzioni in inglese.
Zeblaze Zeband – Design
Per quanto riguarda il design, la smartband si discosta da quanto proposto dalla Mi Band 2, presentando delle linee piùspigolose, con un corpo in alluminio aeronautico e cinturino zigrinato, realizzato in un materiale gommoso (molto morbido) fabbricato in collaborazione con il colosso farmaceutico tedesco Bayer, in modo da garantirne l’anallergicità.
Devo essere sincero, al tatto nonostante la morbidezza possa apparire un pregio, per quanto riguarda l’indossabilità, dall’altro lato dona alla smartband una sensazione di poca resistenza. In più, il sistema di chiusura è realizzato con due bottoncini metallici che non donano alla band una grande stabilità e si correrà spesso il rischio di perderla. Forse una fibbia avrebbe fatto comodo.
Molto intelligente, invece, il sistema di bloccaggio del cinturino al corpo centrale, con un comodo meccanismo a scatto realizzato in metallo che, nonostante per la ricarica non sia necessario sganciare il cinturino, permette di effettuare l’operazione senza il rischio di danneggiarlo, cosa che, invece, avviene abbastanza facilmente con la Mi Band.
D’altro canto, però, la mancanza (almeno per ora) di cinturini di ricambio acquistabili in rete, rende questo sistema piuttosto inutile.
Arrivando a parlare del corpo centrale, invece, questo, come dicevamo, presenta una scocca in alluminio, ricoperto da un vetro curvo ai lati e con, al centro, un display OLED da 0,94 pollici con risoluzione di 160 x 68 pixel e un unico tasto a sfioramento, posto in basso e evidenziato da un cerchio disegnato. Questo permette di controllare tutte le funzioni della band attraverso tocchi brevi o prolungati.
Nella parte inferiore della band sono presenti il sensore dei battiti cardiaci e i PIN metallici per la ricarica.
Zeblaze Zeband – Funzionamento
Per quanto riguarda il funzionamento stand-alone di questa Zeblaze Zeband, il sistema è piuttosto semplice: con un tocco breve si passerà da una schermata all’altra mentre, con uno più prolungato, si attiveranno le funzioni previste in quella determinata schermata (se presenti).
Le schermate visualizzabili sono 9, sempre caratterizzate da un’immagine esemplificativa, nello specifico:
- quella dell’orologio, con la data in lingua e formato inglese;
- quella del battito cardiaco che mostra l’ultima rilevazione effettuata e, con una pressione prolungata, è possibile far partire una nuova lettura. Nel caso in cui venga impostata dall’applicazione la rilevazione continua, poi, cambierà anche il simbolo mostrato sul display;
- la pagina del contapassi;
- quella della modalità nuoto, attivabile con una pressione prolungata;
- quella della distanza percorsa;
- quella delle calorie bruciate;
- la pagina per selezionare l’attivazione dello schermo attraverso la rotazione del polso;
- la pagina con le informazioni sulla batteria, il modello, la versione del firmware, la connessione Bluetooth;
- la pagina delle impostazioni, dalla quale si potrà spegnere la smartband ed effettuare il reset.
Per poter sfruttare tutte le funzioni della band, però, sarà necessario scaricare l’applicazioneHPlus Watch ed associare la Zeblaze Zeband. Con questa applicazione, aggiornatasi più volte durante il periodo di prova, sarà possibile consultare i passi percorsi, i dati del sonno, la frequenza cardiaca, selezionare la modalità di rilevazione continua della frequenza, settare la sveglia e le applicazioni da cui ricevere le notifiche, nonché impostare le informazioni personali per il calcolo delle calorie bruciate.
Grazie ad uno degli ultimi aggiornamenti, poi, è possibile consultare i dati raccolti anche nei giorni, nei mesi e negli annipassati. Almeno in teoria, poi, da questa applicazione sarebbe possibile aggiornare il firmware della smartband.
Zeblaze Zeband – Connettività
La Zeblaze Zeband è dotata di connettività Bluetooth 4.0, tramite la quale è possibile associare la band allo smartphone usando l’applicazione non proprietaria HPlus Watch, disponibile sia per Android (dalla versione 4.3 in poi) che iOS (dalla versione 8.0).
Ho avuto modo di provare la smartband con Android, sia in versione 6.0 che 7.0 e con svariate versioni dell’applicazione. Nei primi tempi erano continue le disconnessioni, con tanto di fastidiose vibrazioni e reset delle impostazioni, in quanto è come se il pairing con Android andasse in conflitto con la smartband stessa. Con l’andare degli aggiornamenti questo problema è scomparso, lasciando, però, il posto a problemi di mancate notifiche di messaggi, chiamate e applicazioni.
Quando, poi, si prova a controllare la presenza di nuovo firmware, si presenta un messaggio di errore e non è chiaro se questo sia frutto di un problema software o, semplicemente, della mancata presenza di aggiornamenti.
Altra particolarità consiste nel fatto che, quando le notifiche arrivavano regolarmente, era possibile visualizzare il numero o il nome del chiamante, il testo dei messaggi di WhatsApp ma, in caso di SMS o altre applicazioni come ad esempio Telegram, non veniva riportato che il nome (o il numero) del mittente.
Zeblaze Zeband – Autonomia
La Zeblaze Zeband è dotata di una batteria da 90 mAh che, secondo quanto dichiarato dall’azienda produttrice, dovrebbe garantire un’autonomia di circa 15 giorni. Alla prova dei fatti, l’autonomia reale si è rivelata inferiore alla settimana con un uso normale e di 5 giorni scarsi con tutte le notifiche attivate e la modalità di lettura continua del battito cardiaco. Le continue disconnessioni, che portano alla riattivazione della modalità di accensione automatica dello schermo con la rotazione del polso, poi, sicuramente non hanno aiutato.
Zeblaze Zeband – Considerazioni
Devo dire che, dopo un primo periodo di entusiasmo per la qualità costruttiva ed il design della band, ho imparato presto a vederne i limiti, sia hardware che, soprattutto, software.
Per quanto riguarda il primo aspetto, di sicuro si può dire che lo schermonon è particolarmente luminoso, cosa che lo rende non particolarmente visibile sotto la luce diretta del sole e, in più, l’impermeabilità, se pur presente, deve essere intesa unicamente dal punto di vista protettivo perché, a contatto con l’acqua, risulta impossibile attivare i comandi, cosa che rende assolutamente inutile la modalità per il nuoto. Se a questo aggiungiamo che il cinturinosi sgancia troppo facilmente, possiamo dire che anche per le attività sportive in generale risulta alto il rischio di smarrire la smartband.
Innumerevoli, invece, i problemi software. Tralasciando, infatti, il fatto che l’interfaccia grafica appaia datata e la traduzione italiana sia più che sommaria, risulta fastidiosissima la notifica persistente che indica “sfondo corsa”, traduzione più che libera di “working in background”. I continui aggiornamenti del software, se da una parte risolvono i problemi, dall’altra ne portano sempre di nuovi, passando dalle improvvise disconnessioni alla totale assenza di notifiche. D’altro canto, invece, dopo un mese di utilizzo, mi sono quasi rassegnato al pensiero che non saranno mai rilasciati aggiornamenti firmware, in grado di limare la lettura dei passi (sicuramente sovrastimati) o migliorare l’interpretazione dei dati per il sonno.
La lettura dei battiti cardiaci non appare, come spesso accade con le smartband, particolarmente precisa ma, su questo aspetto, devo dire che l’ho trovata sicuramente più verosimile rispetto a quella della Xiaomi Mi Band 2.
Zeblaze Zeband – Conclusione
Riassumendo, credo che una buona qualità costruttiva, un design interessante e delle discrete potenzialità hardware non valgano l’acquisto di una smartband che si trova più o meno allo stesso prezzo della Xiaomi Mi Band 2 che, come più grande vantaggio rispetto a questa Zeblaze Zeband, ha una community attivissima che arriva a fornire funzionalità anche quando non previste nativamente dall’azienda, tenendo, però, presente che quest’ultima comunque rilascia costantemente aggiornamenti, sia al software che al firmware.
Tuttavia, per coloro i quali vogliano comunque acquistarla per il bel design o nella speranza che qualche modder o l’azienda rilascino un migliore software che ne limiti, per quanto possibile, le pecche, vi indichiamo che la Zeblaze Zeband è attualmente acquistabile su GearBest in flash sale a 18,10 euro nelle colorazioni nera, blu, viola e verde.