La nota azienda cinese No.1 esce sul mercato con un nuovo smartwatch, il G6. Rispetto alle passate edizioni fa un passo indietro per quanto riguarda l’hardware, non montando su questa versione nessuno slot per l’inserimento di una SIM. Dalla sua ha, però, il prezzo che rimane molto competitivo. Come funziona nel complesso questo dispositivo low-cost? Lo andiamo subito a scoprire all’interno della nostra recensione completa!
No.1 G6 – Box di vendita
La confezione nella quale viene venduto il G6 è abbastanza minimale, presentando all’esterno, oltre il logo dell’azienda, anche alcune informazioni relative al prodotto ed alle sue caratteristiche. Aprendo la scatolina troviamo:
- Il No.1 G6;
- un cavo USB – micro USB;
- un manuale di istruzioni rapide in lingua cinese e inglese.
No.1 G6 – Design e Materiali
La nostra versione, quella Sport Silver, è dotata di una cassa in acciaio inossidabile, abbinata ad un cinturino nero e grigio in TPU morbido. In generale la costruzione è buona, soprattutto quella della cassa, che sembra ben realizzata.
Il cinturino è davvero poco adatto per un utilizzo votato allo sport, in quanto non permette un’ottimale traspirazione della pelle, pur risultando solido e piacevole al tatto.
Tralasciamo per un attimo il pannello frontale ed esaminiamo l’estetica di questo wearable. Sul lato destro sono presenti due tasti fisici che permettono di accendere il dispositivo, bloccarlo e tornare indietro tra i vari menù. Uno dei due, a onor del vero, poteva essere eliminato in quanto per tornare alle pagine precedenti è possibile effettuare un semplice swipe verso sinistra.
Nella parte sinistra si nota la presenza di un microfono e del vano per la ricarica tramite micro USB. Questo vano è protetto da uno sportellino in gomma, che una volta reinserito tende a sporgere leggermente.
I sensori di cui è dotato il G6 sono tutti posizionati posteriormente dove, oltre allo speaker, troviamo il sensore per il rilevamento del battito cardiaco. Sempre qui è situata la batteria da 380 mAh, che garantisce un’autonomia di poco sotto la sufficienza. Di questo, però, parleremo più avanti.
No.1 G6 – Display
Abbiamo messo da parte il discorso relativo al pannello frontale, per poterne parlare meglio in questo paragrafo. L’unità circolare di cui è dotato il G6 è da 1.2 pollici di diagonale, con una risoluzione 240 x 240 pixel. Il touch capacitivo si comporta abbastanza bene in ogni situazione, risultando a tratti un po’ impreciso. I colori dello schermo sono vividi e ben visibili sotto la luce del sole, avendo cura di settare prima la luminosità massima.
No.1 G6 – Funzionamento
Il No.1 G6 è dotato di una sensoristica standard, comprendendo pedometro e rilevatore del battito cardiaco, che promette di essere più preciso rispetto a quello della versione precedente, deludendo un po’ le attese. La rilevazione risulta, infatti, abbastanza veloce ma approssimativa e poco veritiera in quanto, anche a distanza di pochi minuti tra una sessione e l’altra, i dati possono variare sensibilmente. Anche il pedometro non è così affidabile come avrei sperato: sovrastima i passi e, spesso, durante il corso della giornata tende ad interrompersi autonomamente, costringendoci a riattivarlo.
In generale, il sistema che muove le funzioni sullo smartwatch è buono ed compatibile anche con iOS. I menù si sfogliano in maniera fluida e senza impuntamenti, merito anche del processore installato al suo interno, un MediaTek 2502, già presente anche in altre versioni degli smartwatch targati No.1.
Oltre ad altre funzioni, quali il monitoraggio del sonno ed il rilevatore di sedentarietà, questo G6 permette una modesta personalizzazione dell’interfaccia. I quadranti possono essere modificati scegliendo tra una lista breve di soluzioni, non tutte accattivanti. I temi sono solamente due.
Punto di forza è rappresentato dal menù dei movimenti, che permette di scegliere tra varie funzioni intelligenti quale, per esempio, la riattivazione dello schermo con una rotazione del polso verso di noi.
Vi sono anche due interessanti funzioni legate alla comunicazione in remoto con lo smartphone. La prima ci permette di avviare, direttamente dal wearable, la musica presente sul nostro telefono, in una playlist o da Spotify. La seconda permette, invece, di scattare una fotografia cliccando su “bt Camera“, che aprirà automaticamente l’app sullo smartphone, permettendoci di acquisire l’immagine cliccando su “acquisisci” sullo smartwatch.
In relazione alla prima funzione, quella della musica, è necessario lamentare un malfunzionamento dovuto al tasto centrale che dovrebbe avviare e stoppare i brani. L’avvio è operativo ma, cliccando nuovamente su di esso, non si avrà alcuna risposta, impedendoci di interrompere la riproduzione.
La prima configurazione richiederà di scaricare sul proprio smartphone l’applicazione “Fundo Wear“, all’interno della quale saranno esplicati tutti i dati raccolti giornalmente dallo smartwatch ad eccezione del sonno, visibile solo sul G6.
In ultima istanza, ricordo come siano presenti, tra le altre, applicazioni come il cronometro, la sveglia, il calendario e il menù delle impostazioni, dal quale è possibile modificare i parametri principali.
No.1 G6 – Connettività
Lo smartwatch permette una connessione tramite Bluetooth 4.0, che ci ha convinto a metà. Per quanto riguarda la copertura, infatti, non siamo rimasti soddisfatti, in quanto è risultata essere davvero troppo limitata. Il segnale viene perso anche all’interno della stanza stessa, senza che vi siano ostacoli che possano inficiarne l’efficienza.
Il lato notifiche ci ha, invece, ben impressionato per la precisione e la velocità che ha offerto. Unica criticità riguarda il fatto che il sistema tende a replicare più volte la stessa notifica, intasando il menù sullo smartwatch e creando confusione nell’utente. Ai messaggi è possibile rispondere con brevi testi preimpostati ma alle eventuali mail, WhatsApp o Telegram non sarà possibile rispondere, potendoli solo visualizzare e leggerne il contenuto.
Sempre avendo lo smartphone con sé, tramite connessione Bluetooth, sarà possibile rispondere alle chiamate ed avviarle dallo smartwatch stesso. Il tutto avviene velocemente ma la qualità della chiamata non sarà delle migliori: non tanto per noi, che sentiremo abbastanza bene, quanto per il nostro interlocutore, che lamenterà un forte fruscio di fondo.
No.1 G6 – Autonomia
Con tutti i sensori attivi e Bluetooth sempre collegato allo smartphone, è possibile coprire le 18-20 ore di utilizzo. Solo con un utilizzo più blando è possibile arrivare ad un giorno intero. Presente, poi, anche una funzione di risparmio energetico che non fa altro che abbassare la luminosità del display, influendo poco sull’autonomia.
La ricarica avviene in circa un’ora, in media, collegando lo smartwatch al PC.
No.1 G6 – Conclusioni
Siamo giunti al termine di questa recensione. Traendo le conclusioni, ricordiamo che è possibile trovare questo No.1 G6 su GearBest in flash sale a 25,35 euro.
Per questa cifra, rimane uno dei migliori nell’ambito degli smartwatch low-cost, pur presentando alcuni difetti che nell’utilizzo quotidiano potrebbero pesare.
Se state cercando un dispositivo che, senza troppe pretese, vi notifichi tutto ciò che arriva sul vostro smartphone e che non abbia mai impuntamenti o criticità nel sistema, forse sarebbe il caso di prenderlo in considerazione.