Lo Xiaomi Redmi Note 3 è stato lanciato lo scorso novembre ma Xiaomi ha deciso di lanciare poco tempo dopo una nuova variante, ovvero lo Xiaomi Redmi Note 3 Pro. Quest’ultimo device è caratterizzato dal chipset Qualcomm Snapdragon 650, basato su quattro core Cortex-A53 abbinati a due core A72, risultando, dunque, sensibilmente più performante dell’Helio X10 installato sul Note 3 classico.
Nel confronto tecnico di oggi andremo a evidenziare e testare le poche differenze fra le due varianti, sottolineando i miglioramenti dell’edizione Pro.
Il Redmi Note 3 Pro con 2GB di RAM e 16GB di storage è disponibile a 143,58 euro, mentre la variante con 3GB di RAM e 32GB di storage è disponibile a circa 160,40 euro. Il Redmi Note 3, invece, è disponibile a circa 139 euro nella variante con 3GB di RAM e 32GB di storage.
Xiaomi Redmi Note 3 vs Redmi Note 3 Pro, il confronto tecnico di GizChina.it
Specifiche tecniche
Ad eccezione del processore e della fotocamera posteriore, i due device condividono le medesime specifiche tecniche, dato che entrambi montano lo stesso pannello IPS Full HD da 5.5 pollici di diagonale. Presente poi la stessa identica scocca metallica, uno scanner di impronte digitali posteriore, una batteria da 4050 mAh e la connettività Dual SIM alle reti 4G LTE. Da segnalare che su entrambi manca la banda 20 LTE ad 800 MHz. La RAM ammonta a 2 o 3 GB a seconda della variante, così come lo storage, che può essere di 16 o 32 GB su entrambi i modelli.
Una delle differenzia tra i due device è la fotocamera posteriore. Sul Note 3 troviamo un sensore Samsung S5K3M2 con apertura focale f2.2 e risoluzione da 13 Mega-pixel. Sul Note 3 Pro, invece, troviamo un sensore Samsung S5K3P3 con apertura focale f2.0 e risoluzione di 16 Mega-pixel. Entrambi sono sensori ISOCELL con messa a fuoco rapida PDAF e prodotti da Samsung. I due device vantano, invece, la medesima fotocamera anteriore da 5 Mega-pixel OV5670 prodotta da OmniVision ed un doppio Flash Led posteriore bitonale.
Un’altra differenza rilevante consiste proprio nel processore, che passa dall’octa-core A53 Mediatek Helio X10 a 2.0 GHz,all’hexa-core Snapdragon 650. Quest’ultimo è basato su quattro core Cortex-A53 a 1.2 GHz abbinati a due core A72 a 1.8 GHz, mentre l’Helio X10 vanta otto core Cortex-A53 a 2.0 GHz. Anche la GPU cambia, passando dalla Rogue Power VR G6200 a 700MHz all’Adreno 510. Differente anche il modem LTE, che sul Mediatek supporta le reti 4G LTE di categoria 4 fino a 150 Mbps, mentre sullo Snapdragon aggiunge il supporto alla carrier aggregation MIMO 2×2, garantendo dunque l’accesso alle reti di categoria 6 fino a 300 Mbps. Il modem di Qualcomm, inoltre, supporta anche il VoLTE per effettuare chiamate sotto rete 4G.
Un’altra piccola differenza sostanziale consiste nella possibilità di espansione della memoria interna sul Redmi Note 3 Pro. Lo slot per le SIM, infatti, permette di utilizzare due SIM, una nano ed una micro, oppure una SIM micro ed una scheda micro SD. Una possibilità di rilievo che purtroppo manca sul Redmi Note 3 classico, dato che quest’ultimo offre solo due slot per SIM in formato micro.
Infine, troviamo anche una piccola differenza anche nella release Android installata, ancora ferma ad Android 5.0 sul device con SoC Mediatek ed aggiornata ad Android 5.1 Lollipop sull’edizione con chipset Qualcomm.
Presente il supporto al Qualcomm Quick Charge 2.0 sul Note 3 Pro, mentre sulla variante Mediatek non troviamo tecnologie di ricarica rapida.
Nulla da segnalare, invece, sul fronte connettività e connettori, dato che entrambi i device sono accomunati dal Bluetooth 4.1, una porta IRDA, il GPS, il WiFi b/g/n/ac Dual-Band a 5GHz ed le stesse bande WCDMA ed LTE, anche se continua a mancare la banda 20 ad 800MHz su entrambi i device.
Design, costruzione e display
C’è ben poco da dire in merito al design ed alla costruzione dei due dispositivi, dato che Xiaomi ha praticamente utilizzato la stessa scocca metallica. Peso e dimensioni sono dunque identiche, così come i due display, anche se è emersa una piccola differenza in termini di luminosità, specie andando a settare la luminosità al minimo, dove il Note 3 Pro riesce ad avere la meglio restituendo una luminosità inferiore. Ciò è forse dovuto ad una differente calibrazione del sensore e del livello di luminosità, visto che andando a verificare le componenti, i pannelli installati risultano essere appartenenti allo stesso lotto.
Prestazioni e calore
L’aspetto che differenzia di più i due device riguarda sicuramente le prestazioni offerte dal processore Qualcomm che, complice la presenza di un cluster di due core Cortex-A72 oltre ai restanti quattro core A53 a 1.2GHz, riesce a garantire delle prestazioni in single core davvero di alto livello, superiori anche allo Snapdragon 810 in certe situazioni.
I benchmark mettono in evidenza differenze davvero notevoli: si passa infatti dai circa 900 punti in single core su GeekBench agli oltre 1500 del Note 3 Pro, mentre Antutu passa dai 50000 punti circa a quasi 75000 punti.
Nell’utilizzo pratico però, tutta questa differenza non appare così marcata. Sicuramente il livello di fluidità sul Redmi Note 3 pro è sensibilmente superiore rispetto al fratello minore nella maggior parte dei casi, così come la reattività del sistema ed i tempi di apertura e caricamento di applicazioni e giochi. Stesso discorso per la navigazione web con il browser stock, che risulta essere migliore sul nuovo Note 3 Pro.
Anche nel gaming emerge una certa superiorità della GPU Adreno 510, che riesce a riprodurre in maniera molto fluida tutti i titoli recenti senza lag ed impuntamenti, mantenendo dunque un framerate decisamente più elevato della controparte adottata sull’Helio X10.
Sul fronte termico va segnalato che sotto lunghi stress il Note 3 Pro tende a scaldare poco più del Note 3 classico, una differenza di circa 5 gradi nella parte posteriore della scocca che però non va ad influire sulle prestazioni neanche con utilizzi intensi e prolungati, segno di come Qualcomm abbia lavorato bene con questi nuovi chipset, ma anche di come lo Snapdragon 650 risulti termicamente più inefficiente dell’Helio X10, che mantiene temperature più contenute.
Ricezione ed autonomia
Passando al fronte autonomia, ritroviamo la medesima batteria da 4050 mAh su entrambi i dispositivi ma, nonostante ciò, il Redmi Note 3 Pro riesce a restituire un’autonomia maggiore, visto che a parità di utilizzo è in grado di offrire dai 30 a 60 minuti in più di schermo attivo con due SIM inserite.
Una differenza notevole, dovuta quasi sicuramente alla migliore efficienza energetica dello Snapdragon 650 che, oltre a delle migliori performance, consente anche di ridurre al minimo i consumi, specie durante lo stand-by e le attività d’utilizzo quotidiano. Con due SIM attive, un uso abbondante delle reti 4G LTE e diversi account email in push, sul Note 3 con chipset Mediatek si raggiungono le 5 ore e mezzo di schermo, mentre con il Note 3 Pro si arriva fino a quasi 6 ore e mezzo. Assente su entrambi la ricarica rapida, anche se sul Note 3 Pro pare essere semplicemente disabilitata via software, stando a ciò che è riportato nelle community.
Nulla da segnalale per la ricezione sia WiFi che 3G/4G, dato che ho riscontrato la stessa bontà del segnale e le stesse velocità di trasmissione dati. L’unico punto di forza del Note 3 Pro è sicuramente la capacità del modem installato di supportare le reti 4G LTE di categoria 6 fino a 300 Mbps, il doppio rispetto al fratello minore, anche se sono poche le zone italiane che supportano queste velocità. Ottima anche la presenza della tecnologia VoLTE, una novità che verrà utilizzata sempre più nel corso dei prossimi mesi.
Fotocamera
Passando al reparto fotografico salta subito all’occhio, almeno sulla carta, la seconda grande differenza tra i due device, visto che si passa da una fotocamera posteriore da 13 Mega-pixel a ben 16 Mega-pixel. All’atto pratico, la differenza c’è ma è minima e viene messa in risalto più che per la definizione per la resa cromatica.
In condizioni con buona luminosità il nuovo sensore riesce ad avere la meglio e a restituire scatti più definiti e dettagliati, mentre al calare della luminosità le differenze si riducono al minimo, dato che entrambi i sensori sembrano faticare con poca luce. Tuttavia, il sensore installato sul Redmi Note 3 Pro riesce a catturare più luce in notturna, complice l’apertura focale f2.0.
Buona su entrambi la gestione dell’HDR, anche se, a seconda delle condizioni, la variante Qualcomm sembra saturare di più gli scatti.
I colori risultano essere più naturali sul Note 3 liscio, anche se molto dipende dalle condizioni di scatto. Un po’ meglio le macro sul Redmi Note 3 Pro, così come il bilanciamento dei bianchi, che sul Note 3 Mediatek risulta a volte essere un po’ troppo aggressivo falsificando la resa cromatica, specie in condizioni poco ottimali.
Pessima, invece, la gestione degli scatti notturni con il flash da parte di entrambi i device. Sulla variante Mediatek il flash illumina poco la scena, mentre sul Pro, ho notato che in alcuni scatti il flash tende a falsare o bruciare i colori.
Identiche, invece, le fotocamere anteriori, che restituiscono scatti più che buoni.
Da segnalare che l’applicazione fotocamera sullo Xiaomi Redmi Note 3 Pro ha alcune opzioni aggiuntive già viste sul Mi 4C ma assenti sul Note 2 e 3, segno che forse tali opzioni sono disponibili solo grazie all’ISP del SoC Qualcomm.
Software
Entrambi i dispositivi montano l’ultima MIUI 7.3 stabile cinese e globale. L’unica differenza di rilievo tra i due device è proprio la versione Android installata, ferma ad Android 5.0 sul Mediatek ed aggiornata al più recente 5.1 sul Qualcomm, in attesa di Android MarshMallow che arriverà – si spera – nei prossimi mesi su entrambi i dispositivi.
Tuttavia sono ben poche le differenze software tra i due device e consistono solamente in qualche opzione e menu aggiuntivo sull’uno o sull’altro dispositivo, differenze dovute, quasi sicuramente, alle feature offerte dai differenti chipset, che, nel caso del Qualcomm, permette ai developer una maggiore apertura e possibilità nello sviluppo software.
Conclusioni
Due dispositivi con tanti punti in comune, specie in termini di design, dato che condividono la stessa scocca ed anche buona parte dei componenti hardware. Le differenze si riscontrano solamente in termini di prestazioni, autonomia ed in parte anche nella fotocamera, anche se in questo ambito il nuovo sensore da 16 Mega-pixel non offre miglioramenti particolarmente rilevanti.
Il SoC Snapdragon 650 si è dimostrato prestante e parco nei consumi, specie nell’uso quotidiano ed in stand-by, anche la GPU si è rivelata ben più performante della soluzione ormai datata installata sul Mediatek Helio X10, vista la fluidità garantita nei principali giochi.
Migliorata anche l’autonomia, che sul nuovo Note 3 Pro permette di avere quasi un 20% in più di durata a parità di utilizzo. Infine, un altro punto di forza della nuova edizione è sicuramente la possibilità di espandere la memoria interna tramite micro SD, oltre al supporto alle reti 4G LTE di categoria 6 fino a 300 Mbps ed al VoLTE.
Vista la differenza di prezzo ormai minima, consiglio caldamente di prendere la variante Pro, anche nel taglio da 16GB, visto che è possibile espandere la memoria interna tramite micro SD e che, a parità di prezzo del 32GB non Pro, offre prestazioni migliori nonostante un Gigabyte di RAM in meno. Inoltre, complice il SoC Qualcomm, il device sta ottenendo ampio appoggio dalle varie community di sviluppatori, rivelandosi dunque adatto agli amanti del modding.
Il Redmi Note 3 Pro con 2GB di RAM e 16GB di storage è disponibile a 143,58 euro, mentre la variante con 3GB di RAM e 32GB di storage è disponibile a circa 160,40 euro. Il Redmi Note 3, invece, è disponibile a circa 139 euro nella variante con 3GB di RAM e 32GB di storage.
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