Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un vero e proprio boom di tablet low-cost cinesi, in particolare tra le soluzioni da 8 e 10 pollici con a bordo gli ultimi chipset Intel Atom e Windows 10, magari in Dual-boot con Android Lollipop come nel caso del Teclast X89 Kindow.
A differenza di altri prodotti, il Teclast x89 Kindow si affida al più vetusto chipset Intel Atom Z3735F, ma la vera peculiarità di questo prodotto consiste proprio nel display, che a differenza di quanto visto su altre soluzioni vanta una diagonale da 7.5 pollici ed un formato 4:3, rendendolo dunque adatto alla lettura, un po’ come sottolineato dall’azienda stessa.
Il Teclast x89 Kindow è disponibile ad un prezzo di circa 72 euro presso Gearbest.
Teclast x89 Kindow, la nostra recensione completa!
Confezione ed accessori
La confezione di vendita è realizzata in cartone di colore bianco e presente delle dimensioni abbastanza contenute. Sulla parte frontale solo qualche informazione relativa al produttore, mentre in quella posteriore sono presenti tutte le specifiche tecniche.
Al suo interno, invece, troviamo il tablet, un cavo USB-microUSB, alcuni documenti relativi alla garanzia ed un cavetto OTG. Manca perciò un caricatore che dovrete dunque acquistare a parte.
Specifiche tecniche
Il device monta un processore della vecchia generazione, ovvero l’Intel Atom Bay Trail Z3735F, caratterizzato da quattro core X86 affiancati da 2MB di cache e realizzati con processo produttivo a 22 nanometri. La frequenza operativa base è di 1.33 GHz, ma è in grado di arrivare fino a 1.83 GHz su uno dei quattro core. La GPU integrata è l’Intel HD Graphics di settima generazione e può contare su appena 4 unità di calcolo operanti ad una frequenza compresa tra i 311 ed i 646 MHz.
Presente il supporto ai 64-bit, alle DirectX 11 ed alle memorie RAM Single-Channel LPDDR3 fino a 2 GB. La memoria installata è di tipo eMMC ed ha una capacità di 32 GB, mentre la RAM ammonta a soli 2 GB e può contare su un bus di 64 bit.
Il display è caratterizzato da pannello da 7.5 pollici IPS con risoluzione FullHD di 1440 x 1080 pixel in formato 4:3, manca, come spesso capita, un digitalizzatore attivo per eventuali pennini aggiuntivi.
La batteria installata ha una capacità di circa 3500 mAh, mentre le dimensioni sono di 19.5 x 13.1 centimetri, per uno spessore di 0.89 centimetri, mentre il peso è davvero contenuto e ferma l’ago della bilancia a soli 318 grammi. Sulla scocca del device sono presenti una porta micro-USB 2.0 OTG per la ricarica, uno slot per schede micro SD fino a 64 GB, il jack audio da 3.5 millimetri, un’uscita video micro-HDMI e due fotocamere da 2 e 0.3 Mega-pixel.
Ovviamente, non manca il WiFi 802.11 b/g/n, il Bluetooth 4.0 ed il sistema operativo Microsoft Windows 10 in Dual-Boot con Android 4.4 KitKat. Manca invece la connettività 3G/4G e, come consuetudine, la radio FM ed il GPS.
Design e costruzione
Passando al design, il Teclast X89 Kindow è caratterizzato da una scocca posteriore in plastica bianca leggermente ruvida, che restituisce un piacevole feedback all’utente. La costruzione è di buon livello, dato che non ho riscontrato scricchiolii e flessioni in alcun punto della scocca. Buono anche il vetro di copertura, che vanta una buona oleofobicità, anche se purtroppo non presenta alcun trattamento antiriflesso. Abbastanza ridotte le cornici laterali, decisamente più sottili rispetto ai tanti dispositivi economici cinesi che abbiamo avuto modo di provare sino ad ora.
Nella parte centrale della cover posteriore è presente il logo Teclast e, nell’area inferiore, il marchio di Intel, seguito da alcune informazioni inerenti al produttore e dallo speaker di sistema. Nella parte alta troviamo la fotocamera posteriore da 2 Mega-pixel, mentre frontalmente è presente il display in formato 4:3 con diagonale da 7.5 pollici, mentre nella parte superiore troviamo la fotocamera frontale da 0.3 Mega-pixel.
Sul profilo destro troviamo solamente il bilanciere per la regolazione del volume ed il tasto power, entrambi posti verso l’estremità superiore, mentre sul profilo di destra troviamo solamente lo slot di espansione di memoria tramite schede micro SD. Sul profilo superiore, invece, troviamo il microfono, il jack da 3.5 millimetri, un’uscita micro-HDMI ed il connettore micro-USB con funzioni OTG per la ricarica.
Infine, sul profilo inferiore non troviamo porte, tasti o connettori.
Piacevole dunque, il design, che complice forse il formato 4:3 rende il tablet diverso dai concorrenti cinesi e più piacevole alla vista, oltre che qualitativamente ottimo, grazie anche alla bontà delle plastiche adottate e che si sono confermate di buon livello in ogni punto della scocca. Buone le dimensioni ed il peso, anche se quest’ultimo è forse leggermente superiore alla media rispetto alla categoria.
Display
Il pannello IPS installato, come già detto, ha una diagonale di 7.5 pollici in formato 4:3 ed ha una risoluzione 1440 x 1080 pixel, forse un po’ insolita ma comunque in grado di garantire una buona definizione. Buona la luminosità, ma che purtroppo rimane comunque inadatta per permettere l’utilizzo del dispositivo all’aperto, in particolare sotto la luce diretta del sola. Ottima, invece, la resa cromatica, dato che il pannello IPS è riuscito a riprodurre in maniera abbastanza fedele tutti i colori della gamma cromatica.
Molto buoni gli angoli di visione, su tutti e quattro i lati, indice della bontà del pannello utilizzato. Infine, abbastanza preciso il touch screen, che riesce a rilevare fino ad un massimo di 10 tocchi simultanei ma che, come spesso accade, non supporta pennini con digitalizzatore attivo. Il display si è rivelato adatto alla lettura, ma per usi prolungati meglio puntare su dispositivi con pannelli e-ink.
Prestazioni
A differenza della maggior parte dei dispositivi di questa prima parte del 2016, sul Teclast x89 Kindow troviamo un SoC leggermente datato, visto che stiamo parlando del “vecchio” Intel Atom Bay Trail Z3735F, di poco inferiore al più attuale Intel Atom Cherry Trail X5 Z8300, ma che riesce comunque a garantire delle prestazioni base di buon livello, specie per un uso basilare del sistema, visti anche i risultati ottenuti dai benchmark, che collocano il dispositivo nella fascia medio-bassa del settore. Nonostante ciò, le prestazioni, come già visto anche su prodotti simili, si sono rivelate più che sufficienti ed in grado di garantire un’esperienza utente abbastanza piacevole, specie con carichi di lavoro leggeri e poco impegnativi.
A differenza dei nuovi chipset, l’Intel Atom Z3735F ha una GPU sensibilmente meno performante delle nuove soluzioni, visti i soli 4 core grafici, inoltre, manca il supporto alle memorie RAM Dual-Channel, di conseguenza, il bandwitch della RAM è limitato a circa 10.6 GB/s, circa la metà rispetto ai 25.6 GB/s dell’Atom Z8500 e Z8700 e leggermente inferiore ai quasi 13 GB/s dello Z8300. In termini di CPU, le differenze sono minime e nell’ordine del 5-10%.
I consumi del sistema rimangono spesso sotto i 2 Watt, segno di come questa famiglia di processori sia particolarmente votata alla mobilità e ad un basso uso di energia, anche se le nuove soluzioni vantano consumi e temperature inferiori, complice il processo produttivo a 14 nanometri.
In termini di fluidità e reattività, i due sistemi operativi, in particolare Android, si comportano abbastanza bene, eccetto nelle fasi più concitate ed impegnative, dove mi è capitato di incappare in qualche impuntamento e lag.
Scarse le velocità in lettura e scrittura della memoria installata, che si sono dimostrate sotto la media, specie in scrittura.
Su Windows, due GigaByte di RAM si rivelano più che sufficiente per un uso base, anche se, durante il multi-tasking un po’ più spinto, capita spesso di incorre in rallentamenti anche corposi del sistema, specie utilizzando browser particolarmente avari di RAM come Chrome.
Passando al reparto grafico, la vecchia GPU di Intel di settima generazione riesce ad offrire prestazioni sufficienti, complici sicuramente le sole 4 unità di calcolo operanti ad una frequenza compresa tra i 311 ed i 646 MHz.
Andando a provare giochi esosi come, ad esempio, Asphalt 8 Airborne, la giocabilità si è rivelata essere più che sufficiente, specie a dettagli grafici medio-bassi, con il quale il chipset riesce a garantire un’esperienza video-ludica più che sufficiente.
Buone le prestazioni della CPU, di basso livello, invece, quelle della GPU, che permette un’esperienza video-ludica assai limitata, specialmente in ambito Windows, mentre su Android permette di giocare anche agli ultimi titoli.
Temperature
Purtroppo ho notato un sensibile surriscaldamento della parte superiore del Teclast X89 Kindow, anche con utilizzi basilari, specie su Android, indice che forse il software non è stato ottimizzato a dovere. Leggermente diversa la situazione termica su Windows, anche se dopo giorni di utilizzo, posso dire che anche con utilizzi basilari il dispositivo tende a scaldare in maniera esagerata, forse a causa di alcuni parametri d’uso del processore mal settati dal BIOS.
Usando il device con usi intensivi, le temperature registrate nel package della CPU hanno raggiunto picchi di 90°C causando un calo automatico delle frequenze operative del processore; siamo dunque di fronte ad un moderato fenomeno di Thermal Throttling, che va a ridurre significativamente le performance del processore.
Le temperature delle scocca si sono dimostrate davvero elevate, dato dopo 10 minuti di gioco hanno raggiunto un valore di 52°C gradi nella parte frontale e di oltre 57°C gradi nella parte posteriore della scocca, due valori davvero molto elevati, che già dopo pochi minuti danno fastidio.
Bocciata, dunque, la gestione termica, davvero pessima e che influisce negativamente sulle prestazioni durante i carichi più intensivi.
Autonomia e connettività
La batteria installata da 3500 mAh riesce a garantire una autonomia davvero scarsa compresa tra le 3 e le 4 ore a secondo del tipo di utilizzo, variabile a seconda del carico di lavoro e dunque della tipologia di utilizzo.
Utilizzando il prodotto per navigazione web e lettura di PDF, sono riuscito ad arrivare a circa 4 ore circa di autonomia con luminosità settata al 50%, mentre con dei carichi di lavoro più impegnativi, come la visione di video in streaming, gaming o editing di documenti corposi, l’autonomia è scesa sulle 3 ore abbondanti. Due valori abbastanza scarsi dunque, dato che altre soluzioni simili riescono a garantire anche più di 5 ore di autonomia con usi blandi.
Per quanto riguarda la connettività, il dispositivo è munito solamente del Wi-Fi b/g/n, che vanta una ricezione leggermente sotto la media ma abbastanza stabile. Manca, invece, lo standard AC, un modem per la connettività LTE e 3G, il GPS e la radio FM . Presenti infine, il Bluetooth 4.0, un’uscita micro-HDMI per la connessione del dispositivo a schemi esterni ed una porta micro USB OTG 2.0.
Fotocamera e multimedia
Sono due le fotocamere installate, una da 2 Mega-pixel posteriore ed una da 0.3 Mega-pixel, in grado di restituire scatti di bassissima qualità, adatti solo a qualche foto al volo in bassa risoluzione. Anche i video sono limitati alla risoluzione VGA, ovvero di 640 x 480 pixel, poco adatti dunque, anche alle video-chiamate, vista la qualità davvero bassa.
Passando al reparto multimediale, non ho avuto alcun problema nella riproduzione di video in FullHD e 4K a 60FPS con codec H264, mentre con quelli H265 ho avuto diversi problemi di riproduzione; lo stesso discorso è valido anche per i video a 10-bit, che non vengono nemmeno avviati.
Per quanto riguarda la riproduzione audio, lo speaker, collocato nella parte posteriore del dispositivo, soffre del classico soffocamento dell’audio quando il dispositivo viene appoggiato su una superficie piana, ma nonostante ciò riesce a garantire una resa sonora accettabile, anche se la qualità di riproduzione è da ritenersi solamente mediocre. Buona, invece, la resa sonora in cuffia, così come il volume, che riesce a raggiungere un livello adeguato.
Software
Sul fronte software, il Teclast X89 Kindow è caratterizzato sia da Windows 10 a 32-bit che Android, fermo purtroppo all’ormai datato KitKat 4.4, in attesa dell’update a Lollipop o magari MarshMallow, che però difficilmente arriverà. Fortunatamente entrambi gli OS sono completamente, o quasi, puri, dato che non sono presenti software o bloatware installati, ad eccezione della controparte Android, dove troviamo qualche applicazione cinese preinstallata ma facilmente removibile.
Sono dieci i GigaByte di memoria allocati ad Android , di cui circa sette disponibili, mentre una quindicina su Windows, sul quale abbiamo poco più di sei GigaByte a nostra disposizione. Fortunatamente la memoria può essere espanda tramite schede micro SD. Entrambi gli OS possono essere tranquillamente in italiano, in particolare Windows, che presenta una traduzione perfetta.
Entrambi i sistemi girano fluidamente e con una certa reattività, anche se Android sembra avere una marcia in più rispetto a Windows, complice sicuramente la leggerezza di Android KitKat 4.4.4. Non mancano però impuntamenti e lag, in particolar modo su Windows, dove con diverse attività in background o applicativi in esecuzione il dispositivo perde reattività.
Purtroppo devo segnalare che la risoluzione in formato 4:3 mi ha dato alcune rogne con diversi software su Windows, dato che mi è capitato di avviare programmi che venivano eseguiti in fullscreen con il margine destro completamente fuori dall’area di schermo disponibile, segno di come la risoluzione adottata, in particolare quella orizzontale, possa causare qualche piccolo problemino di incompatibilità con diversi applicativi software, per lo meno solo su Windows, dato che su Android non ho avuto alcun problema.
Come già detto su altre soluzioni simili, la possibilità di avere due sistemi operativi permette di utilizzare Android in ambito ludico e ricreativo, vista l’interfaccia più user friendly su un display touch screen, e Windows 10 nell’ambito produttivo ed Office, date le maggiori possibilità offerte in questi ambiti dal sistema operativo di Microsoft.
Conclusioni
Il Teclast x89 Kindow si è dimostrato un tablet un po’ diverso dal solito e con alcune caratteristiche tecniche consone più allo scorso anno che all’attuale, visto il processore installato e la release Android non proprio all’ultimo grido.
Purtroppo devo segnalare i problemi termici riscontrati durante usi anche poco impegnativi, ed ancor di più durante le attività più esose che, almeno in questo sample, evidenziano alcune problematiche software, o forse hardware, del dispositivo e che vanno ad inficiare in maniera negativa sulle prestazioni e l’esperienza utente.
I 57°C gradi della parte posteriore della scocca raggiunti dopo 10 minuti di gaming non lasciano ben sperare per questo dispositivo, per lo meno nel lungo termine dato che, come ben sapete, con l’arrivo dell’estate il calore potrebbe influire ancor più negativamente sulla gestione termica, comportando una prematura morte dei componenti elettronici del device.
Scarsa anche l’autonomia, che difficilmente vi permetterà di raggiungere le 4 ore di lettura, sia con Windows che con Android. Poco anche lo spazio a disposizione sui due sistemi operativi, ma fortunatamente potrete facilmente espandere la memoria tramite schede microSD. Buona invece la costruzione e la qualità delle plastiche adottate, così come il display, che per il prezzo di vendita risulta essere un buon pannello.
Nel complesso, il Teclast x89 Kindow punta ad offrire performance ed un’usabilità decisamente migliore rispetto ad un classico ebook reader, anche se purtroppo sono troppi i difetti di questo dispositivo, in primis il troppo calore sviluppato e l’autonomia davvero scarsa anche in sola lettura, motivo per cui ne sconsiglio l’acquisto.
Il Teclast x89 Kindow è disponibile ad un prezzo di circa 72 euro presso Gearbest.