Partiamo subito con una “provocazione”: se le Xiaomi Hybrid fossero vendute a 50 euro, potrebbero essere comunque considerate un buon acquisto.
Forte dell’ottima risposta di pubblico per le precedenti Piston 2 e Piston 3, Xiaomi ha voluto alzare l’asticella, portandoci un prodotto che potrebbe essere proprio l’esatta congiunzione delle due cuffie sopracitate.
Insomma, come suonano queste Xiaomi Hybrid? Scopritelo nella nostra recensione!
Xiaomi Hybrid Dual Drivers, la recensione di Gizchina.it
Xiaomi Hybrid Earphones – Confezione di vendita
Partiamo con un “difetto” (forse l’unico evidente): la confezione di vendita. Per carità, il packaging non è male, con questo bianco che fa minimal chic e un “buffo” design sul fronte della confezione che ricorda vagamente una faccina. Ma rimane comunque un normale box standard in cartoncino come ne possiamo vedere tanti.
Nulla a che vedere con la confezione delle Piston 3, di gran lunga superiore, sia nei materiali che nel concept, che dona al prodotto, oltre alla comodità di poter essere trasportato nel proprio box, quella sensazione di prodotto premium assente nel packaging delle Xiaomi Hybrid. Anche se, ragionandoci un attimo, viene da pensare che sicuramente sia stata una scelta fatta su base economica: tagliare il “superfluo” per poter aumentare la qualità audio mantenendo, però, la stessa fascia di prezzo.
Al di là di questa piccola delusione, la confezione è comunque realizzata bene, con una pratica linguetta che ci permette di estrarre facilmente il box principale e quello contenente i gommini, qua presenti in 3 taglie (XS, S ed L), 4 se si considerano quelli già attaccati alle cuffie.
Infine, abbiamo un piccolo manualetto scritto interamente in cinese, in cui sono illustrate le varie caratteristiche.
Sulla parte posteriore troviamo le varie specifiche tecniche, più varie scritte in cinese.
Sulla parte inferiore della confezione possiamo trovare il logo di 1More, startup fondata da ex dipendenti Foxconn, con cui Xiaomi ha collaborato per la realizzazione di queste Hybrid (oltre alle precedenti Piston 3).
Xiaomi Hybrid Earphones – Design e qualità costruttiva
Strutturalmente vediamo mantenuto lo stesso cavo delle Piston 3, realizzato in kevlar con una trama intrecciata per la prevenzione della formazione dei grovigli (efficace come al solito), fino alla biforcazione ad Y, dove il cavo passa ad essere in silicone.
Sul cavo in silicone della cuffia destra troviamo il controller inline, realizzato in metallo zigrinato, contenente il microfono integrato per le chiamate; sembrerebbe che le critiche sul controller delle Piston 3 siano state ascoltate, in quanto Xiaomi ha finalmente aggiunto delle piccole tacchette sui pulsanti, in modo da poter riconoscere al tatto quale tasto stiamo per premere.
Altro dettaglio che rimane invariato è il connettore mini jack 3.5 mm, rivestito in oro.
Come possiamo vedere, controller e connettore mini jack sono color argento, a differenza di quelli presenti su Piston 3, di colorazione più scura (pur essendo anche loro in materiale metallico). Sicuramente una scelta dettata dal concept di queste Xiaomi Hybrid, in cui abbiamo una reintroduzione dei materiali metallici, non solo per controller e connettore, ma anche per il corpo delle cuffie.
Per quanto riguarda il design, la curvatura ergonomica è identica a quella delle Piston 3, realizzata in modo tale da offrire un maggior comfort per l’orecchio durante l’ascolto. Le forme sono, invece, abbastanza diverse: non abbiamo più un corpo largo, ma un cilindro che termina con questo anello, definito “Iron Ring” da Xiaomi.
Anche l’attacco del cavo al corpo è cambiato, con questa sorta di asta in plastica nera, interessante da vedersi, ma che può dare una piccola sensazione di fragilità.
Xiaomi Hybrid Earphones – Specifiche tecniche
Ecco la lista delle specifiche tecniche di Xiaomi Hybrid:
- Impedenza: 32 ohm;
- range di frequenze riprodotte: 20-20.000 Hz;
- sensibilità: 101 dB;
- potenza: 5 mW;
- rapporto segnale/rumore del microfono: 58 dB;
- lunghezza: 1.25 m;
- peso: 14 grammi;
- standard: GB/T 14471-2013
Xiaomi Hybrid Earphones – Qualità audio
La prima domanda che può venire da chiedersi è: “Perché Hybrid e non Piston 4?”
Per le Hybrid, Xiaomi ha deciso di utilizzare un’interessante tecnologia, denominata dall’azienda Klippel Drivers.
Da questo punto di vista, il mondo delle cuffie è diviso in 2 categorie: driver dinamico o driver ad armatura bilanciata. Per i neofiti dell’argomento, i driver ad armatura bilanciata sono normalmente utilizzati per la gestione delle frequenze medio-alte. Il loro vantaggio è una risposta in frequenza molto precisa, nitida ed accurata, oltre al fatto che, non spostando aria, non necessitano di nessuna apertura di sfogo nella scocca in cui sono racchiusi, garantendo, quindi, un maggior isolamento acustico.
Non essendo, però, di dimensioni importanti e non spostando aria all’interno, ne deriva una naturale pecca nella gestione delle frequenze basse, ed è qui che arriva in aiuto il driver dinamico. Strutturalmente più grosso, al suo interno è presente un diaframma ancorato ad una bobina mobile, che, quando sottoposta a corrente, si muove, spostando aria e muovendo, di conseguenza, il diaframma. Infatti, come possiamo notare, sul corpo delle Hybrid è presente un piccolo sfogo per l’aria.
Da qui deriva il nome “Hybrid”: un meccanismo ibrido. All’interno del corpo unibody, realizzato con processo CNC, sono racchiusi, infatti, entrambi i driver, la cui combinazione permette alle cuffie di avere un audio a tre vie: il driver con armatura bilanciata, a due vie, si occupa di gestire le frequenze medie/alte, mentre il driver dinamico, più corposo e “caldo”, si occupa delle frequenze basse, bypassando così i problemi che derivano dal far gestire ad un solo driver tutte quante le frequenze, minimizzando così del tutto eventuali distorsioni e carenze.
In questo modo, Xiaomi ha praticamente unito i due “mondi” di Piston 2 e Piston 3, prendendo il suono vivo, caldo e “V-shaped” delle Piston 2, e combinandolo con il suono delle Piston 3, più equilibrato e organico, ottenendo, così, un suono sì pieno, con bassi ed alte valorizzate, ma senza mai eccedere, mantenendo un equilibrio.
Un ulteriore pregio della presenza del dual driver è senz’altro il sound stage, molto ben riprodotto, grazie al quale viene data spazialità ai vari strumenti presenti nelle canzoni, oltre che offrire all’ascoltatore una sensazione di “surround” durante l’ascolto.
Inoltre, grazie ai 101 dB di sensibilità, abbiamo un aumento di volume sostanziale rispetto alle Piston 3.
Un piccolo dettaglio: i driver dinamici solitamente hanno bisogno di un minimo rodaggio. Ciò non comporta un cambiamento di suono rilevante, però potreste notare un maggior “calore” nell’audio riprodotto dopo qualche giorno di utilizzo.
Per quanto riguarda i test effettuati, le Xiaomi Hybrid sono state utilizzate prevalentemente per l’ascolto di file audio in formato FLAC 16 bit – 44.1 kHz, oltre che, ovviamente, per l’ascolto dei più comuni file in .mp3, rigorosamente a 320 Kbps. I genere di ascolto sono stati decisamente vari: Rock e Metal nelle più svariate sfumature, Elettronica, da quella più aggressiva a quella più minimal, Acustica, Classica, Hip-Hop e via dicendo.
I risultati, in tutti questi contesti, sono stati sempre più che soddisfacenti, in rare occasioni è stata modificata l’equalizzazione, ma più per gusto che per vera esigenza. Sicuramente uno dei genere musicali che più trae vantaggio dalla resa delle Xiaomi Hybrid è l’Elettronica, in tutte le sue sfaccettature, viste le basse corpose e nitide, gestite in maniera intelligente dalla tecnologia Dual Driver. Nessun problema nemmeno con generi musicali più complessi, con magari tanti strumenti e/o parti strumentali accavallate fra di loro, come il Progressive Metal/Rock.
Parte telefonica anch’essa soddisfacente, con un audio in cuffia ottimo e un microfono che svolge bene il suo lavoro.
Un’unica pecca nell’utilizzo: se siete utenti iOS, sappiate che i tasti del volume sul controller non funzionano sui device Apple.
Xiaomi Hybrid Earphones – Conclusioni
Ci troviamo sicuramente davanti ad un ennesimo prodotto ben pensato e più che riuscito da parte di Xiaomi, azienda che con queste nuove Hybrid Earphones si staglia di nuovo come punto di riferimento nel mercato delle cuffie low-budget (e non solo), garantendo una qualità costruttiva ed audio a tratti impensabile, se consideriamo la cifra a cui viene venduto questo prodotto.
E non può che farci piacere sapere che Xiaomi, per la realizzazione e finalizzazione del prodotto, si è affidata a Luca Bignardi, noto produttore musicale ed ingegnere del suono italiano.
Vi ricordiamo che Xiaomi Hybrid Earphones sono disponibili all’acquisto su Everbuying al prezzo di circa 16 euro, con spedizione gratuita dalla Cina.