Recensione HOTWAV Hyper 7 Pro: il rugged con due schermi e back cover in pelle

recensione hotwav hyper 7 pro

Uno dei brand che sta avendo la maggiore sui nostri canali negli ultimi mesi in quanto a smartphone rugged è senz’altro Hotwav, azienda nuova in questa categoria che però ultimamente sta spingendo molto nel nostro paese con dispositivi rugged davvero dall’ottimo rapporto qualità prezzo.

Ma non è tutto, perchè Hotwav, soprattutto con i modelli più costosi come l’Hyper 7 Pro in prova oggi, sfodera anche dei design di tutto rispetto, soprattutto se comparati alla gran parte dei prodotti disponibili attualmente sul mercato.

Recensione HOTWAV Hyper 7 Pro

Design e materiali

Hotwav Hyper 7 Pro è uno smartphone rugged che si distingue per il suo design ottimizzato e le dimensioni relativamente compatte rispetto agli standard del settore. Con dimensioni pari a 174 x 82 x 18.4 mm e un peso di 396 grammi, Hyper 7 Pro riesce a integrare una batteria da 10800 mAh senza risultare eccessivamente pesante. E’ vero che stiamo parlando di circa 400 grammi, ma la buona distribuzione del peso fa sì che lo smartphone appaia piuttosto leggero e comodo da utilizzare.

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Frontalmente, Hotwav Hyper 7 Pro ha un aspetto tipico, ma la parte posteriore presenta una cover realizzata in pelle sintetica con due colorazioni differenti, nera e rossa, una scelta del tutto atipica per un prodotto di questa categoria; di fatto Hotwav non è nuova a scelte anacronistiche, e questo smartphone ne è proprio la conferma. La cover, inoltre, è interrotta da un inserto rettangolare di colore giallo che integra una torcia da campeggio, ben più potente del canonico flash a LED che si trova nella moltitudine di smartphone in circolazione.

Altro elemento distintivo, che fa proprio la differenza nel mercato, ma che non rappresenta una novità, è il “camera bump” che include un display secondario rettangolare touchscreen. Questo display offre funzionalità pratiche come la visualizzazione dell’orario, controlli per l’app fotocamera, avvisi di chiamate in arrivo e notifiche. È anche personalizzabile con una serie di grafiche preinstallate nel software di sistema; di fatto una chicca già vista nel modello Cyber 15 che ho provato qualche settimana fa, ma che si conferma essere più qualcosa di scenografico che qualcosa di concretamente utile.

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Per il resto Hyper 7 Pro è costruito con un telaio in parte in alluminio e in parte in plastica, soprattutto negli angoli, e ha dimostrato una buona resistenza durante i test di durabilità; non a caso rispetta gli standard di certificazione IP68, IP69K e MIL–STD810H, confermando la sua indole di smartphone rugged.

Per quanto riguarda i tasti, invece, il lato destro ospita il sensore biometrico integrato nel tasto di accensione e blocco, che funziona bene come unico sistema di sblocco. Sempre sul lato destro, c’è il bilanciere per la regolazione del volume. Sul lato sinistro, invece, si trovano lo slot per SIM e MicroSD e un tasto programmabile che permette di impostare tre diverse funzioni (uno, due e tre click).

Display

L’Hotwav Hyper 7 Pro è dotato di uno schermo IPS LCD da 6.6 pollici con risoluzione FullHD+ e un refresh rate fino a 120Hz, una caratteristica piuttosto rara nel mercato dei rugged, ma che spesso abbiamo già visto a bordo degli smartphone di Hotwav. Qui, un po’ come successo con gli altri modelli provati, nonostante le promettenti specifiche tecniche, non abbiamo delle prestazioni particolarmente eccelse nell’uso pratico.

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Mi spiego: per utenti meno esigenti, la qualità del display sarà sicuramente adeguata, ma altri potrebbero trovarlo un po’ freddo nelle tonalità e leggermente spento. In compenso, la reattività del touchscreen è eccellente, un aspetto notevole per un rugged phone, poiché questi dispositivi spesso sacrificano la precisione del touchscreen a favore della resistenza del display. Il display del Hyper 7 Pro è comunque protetto da un vetro Gorilla Glass, caratteristica che ne certifica la resistenza a urti e cadute.

Rispetto agli altri modelli, invece, ho notato un grande miglioramento nella vibrazione al tocco durante la digitazione; niente più vibrazione forte e zanzarosa, ma molto morbida e decisamente più piacevole, capace di assicurarvi grande comfort e velocità durante la digitazione.

Hardware e prestazioni

Hotwav ha confermato la scelta di utilizzare i SoC Mediatek anche per il suo Hyper 7 Pro, ma questa volta ha puntato sul recente Dimensity 7050. Questo chip, che ha debuttato in tanti modelli Realme della generazione precedente, è realizzato con un processo produttivo a 6nm, ha una struttura Octa-Core con 2 core Cortex-A78 da 2600 MHz e 6 core Cortex-A55 da 2000 MHz.

Il dispositivo è disponibile con 16GB di RAM, che possono essere ulteriormente espansi dinamicamente fino a 20GB tramite software, per un totale di 36GB di memoria RAM. Lo storage interno è pari a 256GB, con possibilità di espansione fino a 2TB tramite MicroSD.

Tralasciando i numeri dei benchmark che in uno smartphone rugged sono molto più che superflui, posso dirvi tranquillamente che qui l’esperienza d’uso è fluida e quasi paragonabile a smartphone di altre fasce di mercato, anche se occasionalmente possono verificarsi piccoli lag e rallentamenti nell’interfaccia, cosa che non mi stupisce in questo ambito dove l’ottimizzazione software non è mai un fiore all’occhiello.

Anche con giochi pesanti, l’Hyper 7 Pro non mostra difficoltà e gestisce bene le temperature anche in situazioni di stress e utilizzo intenso. A livello di connettività, il dispositivo è dotato di NFC per i pagamenti cardless, supporto al Bluetooth 5.2, alle reti 5G e, contro ogni pronostico, anche con le reti Wi-Fi 6, specifica del tutto inaspettata al momento in questo mercato.

Software

Sul fronte software, l’Hotwav Hyper 7 Pro offre un’esperienza bilanciata; a bordo è disponibile Android in versione 14 con patch di sicurezza aggiornate a Maggio 2024. Rispetto a tanti altri produttori di smartphone rugged, personalmente ho notato un attenzione maggiore da parte di Hotwav sul fronte software, dal momento che la ROM installata è semplice e sono state limitate le aggiunte al minimo indispensabile, il che consente di offrire un’esperienza utente essenzialmente simile a quella di un Android stock, con solo alcune modifiche grafiche come icone e launcher personalizzati.

Niente aggiunte particolari di app a bordo, se non la solita toolbag con le app canoniche di ogni rugged, e un’applicazione per poter gestire la torcia con diverse tipologie di accensione.

Fotocamera

Il nuovo Hotwav Hyper 7 Pro è dotato di un comparto fotografico che comprende due lenti sul retro e una frontale, lo stesso visto nei più recenti smartphone che ho provato di questo brand. Nel prominente camera bump posteriore si trova una lente principale da 200MP f/2.0, affiancata dalla seconda fotocamera da 24MP dedicata alla visione notturna, una caratteristica comune tra gli smartphone rugged, ma inconsuete da vedere così, da sola, senza l’utilizzo di altre lenti come quella zoom, macro o grandangolare. La fotocamera frontale è invece da 32MP.

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Per quanto riguarda la qualità fotografica, come spesso accade con gli smartphone rugged, non c’è da aspettarsi chissà quali risultati, e questo smartphone conferma ulteriormente questa mia teoria. Di giorno e con buona illuminazione, le foto sono accettabili, sebbene a volte sia necessario mettere a fuoco manualmente per ottenere scatti nitidi. Lo stesso vale per i primi piani, dove la messa a fuoco può richiedere qualche tentativo. In generale, le foto diurne sono sufficienti.

Di notte, la qualità delle foto è leggermente superiore alla media per questa fascia di prezzo, con immagini che risultano nel complesso discrete. La fotocamera frontale da 32MP produce immagini di qualità sufficiente, anche loro superiori alla media nel mercato degli smartphone rugged.

Per quanto riguarda la registrazione video, Hyper 7 Pro può registrare in 4K a 30fps con una qualità sufficiente, seppur come sempre manchi una buona stabilizzazione, il che rende i filmati tendenzialmente vibranti e non molto piacevoli.

Autonomia

Autonomia eccezionale, come accade spesso in questo genere, anche per l’Hyper 7 Pro di Hotwav; qui l’azienda ha inserito, come anticipato prima, una batteria da 10800 mAh, unità tale da garantire fino a 1500 ore di standby, appurate personalmente perchè l’ho lasciato per settimane acceso sulla mia scrivania prima di provarlo per la recesione, e ha perso forse il 50% di batteria in circa 2 settimane, veramente assurdo.

In scenari di utilizzo tradizionale, tuttavia, lui riesce ad ottenere un’autonomia di circa 4 giorni di utilizzo pieno, mediamente intenso; per usi più intensi si ferma a due giorni pieni, comunque un ottimo risultato. Bene anche la ricarica veloce fino a 33W che consente di ricaricare lo smartphone da 0 a 100% in poco più di un’ora.

Prezzo e considerazioni

Hotwav Hyper 7 Pro viene ufficialmente venduto su Amazon in Italia a circa 340 euro, già comprensivo di 40 euro di coupon di sconto da applicare nel carrello, una cifra che rende sicuramente l’acquisto interessante ma che, forse, alza un po’ troppo l’asticella del budget nonostante questo smartphone abbia apparentemente quasi tutte le carte in regola per fare bene.

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