Quando Ming-Chi Kuo parla, i media tendono ad ascoltare con un’attenzione quasi religiosa. L’analista veterano, con base a Hong Kong, non è un semplice osservatore esterno: siede strategicamente al centro della catena di approvvigionamento di Apple nella regione Asia-Pacifico.
Kuo conosce i fornitori, osserva gli ingranaggi di Cupertino mettersi in moto molto prima che un prodotto veda la luce e, storicamente, le sue previsioni si rivelano quasi sempre corrette.
In una recente analisi, Kuo ha confermato ciò che molti sospettavano ma che nessuno poteva dare per certo: iPhone Fold, il primo smartphone di Apple con schermo pieghevole, è reale.
Tuttavia, l’entusiasmo per questa notizia è stato immediatamente smorzato da una doccia fredda riguardante la disponibilità effettiva del dispositivo.
Sebbene il debutto sia previsto per il prossimo futuro, l’analista avverte che l’azienda sta riscontrando notevoli difficoltà nel produrli abbastanza velocemente da soddisfare quella che si preannuncia come una domanda massiccia.
iPhone Fold, una corsa a ostacoli verso il 2027

Secondo le informazioni raccolte da Kuo, lo sviluppo dell’iPhone pieghevole è in ritardo rispetto alle aspettative iniziali. Nonostante ciò, l’annuncio ufficiale del prodotto è ancora previsto per la seconda metà del 2026.
Il problema risiede nella fase successiva alla presentazione: a causa di sfide legate alla resa produttiva nelle prime fasi e alla difficoltà nello scalare rapidamente i volumi, le spedizioni non raggiungeranno un flusso regolare prima del 2027.
Questo scenario dipinge un quadro preoccupante per i consumatori più impazienti. Con un’offerta estremamente limitata e una domanda che si prevede fortissima, spinta dall’inevitabile richiamo mediatico di un iPhone che si piega, il dispositivo potrebbe essere introvabile almeno fino alla fine del 2026.
La situazione ricorda da vicino quanto accaduto con il lancio di iPhone 14 Pro e Pro Max: nonostante il lancio nell’ottobre 2022, molti clienti trovarono gli scaffali degli Apple Store vuoti fino all’inizio del 2023. La macchina produttiva asiatica su cui Cupertino fa affidamento non sta accelerando a sufficienza e la carenza di materiali specifici per questa nuova tecnologia sta creando un collo di bottiglia quasi insormontabile.
Il rischio dell’esclusione italiana
Oltre alle difficoltà produttive globali, per i consumatori italiani si profila un rischio ulteriore, ben noto agli appassionati del marchio: la geografia della distribuzione Apple.
La storia recente insegna che quando Cupertino si trova di fronte a scorte limitate di un prodotto innovativo e complesso, la strategia di lancio diventa estremamente selettiva. L’esempio più lampante è quello dell’Apple Vision Pro. Un dispositivo prodotto in quantità limitate, che ha visto il suo debutto esclusivamente negli Stati Uniti, arrivando in altri mercati solo dopo molti mesi e con il contagocce.
È altamente probabile che l’iPhone Fold segua lo stesso destino. Se i pezzi disponibili nel 2026 saranno pochi, Apple privilegerà quasi certamente il mercato domestico americano e forse alcune piazze asiatiche strategiche, lasciando l’Europa, e in particolare l’Italia, in una lunga lista d’attesa.
Anche ipotizzando un lancio globale simultaneo, le scorte destinate al nostro Paese sarebbero talmente esigue da rendere l’acquisto una vera e propria lotteria.
Un prezzo per pochi eletti
Esiste infine un’ultima barriera, forse la più alta di tutte: il costo. Un altro analista della regione ha stimato il prezzo probabile del dispositivo intorno ai 2.399 dollari. Si tratta di una cifra che si posiziona nella fascia più alta delle stime, un importo con cui, ai prezzi attuali, si potrebbero acquistare almeno due MacBook Air, se non tre optando per le configurazioni base con chip M4.
Una cifra del genere potrebbe rivelarsi proibitiva per la stragrande maggioranza dei consumatori, specialmente se l’economia globale dovesse affrontare una flessione post-bolla dell’intelligenza artificiale.







