Crisi memorie, Honor e Xiaomi aumentano i prezzi anche in Cina

honor magicpad 3
Crediti: Weibo

Il mercato dell’elettronica di consumo sta affrontando una nuova ondata di pressioni inflazionistiche, questa volta innescate da una rapida impennata dei costi dei componenti fondamentali.

Honor ha recentemente confermato che rivedrà al rialzo i prezzi della sua linea di tablet, una decisione sofferta ma inevitabile a causa del continuo aumento dei costi dei chip di memoria e archiviazione.

L’annuncio del brand non è un caso isolato, ma segue a stretto giro mosse analoghe effettuate da Xiaomi, che ha già ritoccato i listini di diversi modelli nel mercato cinese, segnalando un trend che potrebbe presto avere ripercussioni globali.

Se i brand aumentano i prezzi in Cina, la situazione è davvero grave

recensione redmi pad 2

La conferma ufficiale è arrivata direttamente dai vertici aziendali. Il direttore generale della divisione tablet e IoT di Honor ha utilizzato la popolare piattaforma di social media Weibo per comunicare con trasparenza la situazione agli utenti.

Nel suo messaggio, il dirigente ha spiegato che l’azienda non è più nelle condizioni di assorbire internamente i crescenti costi delle memorie, una strategia che finora aveva permesso di mantenere i prezzi al pubblico inalterati nonostante le fluttuazioni del mercato.

Il messaggio lanciato da Honor è stato accompagnato da un consiglio pragmatico rivolto ai consumatori: chiunque stia valutando l’acquisto di un tablet dovrebbe procedere il prima possibile, prima che i nuovi listini entrino effettivamente in vigore.

Questa dichiarazione sottolinea la gravità della situazione nella catena di approvvigionamento, suggerendo che i margini di manovra per i produttori si sono ormai esauriti.

I precedenti di Xiaomi e i numeri dei rincari

Xiaomi è stata tra le prime realtà a rispondere a queste nuove dinamiche di mercato, offrendo un’anteprima concreta di ciò che sta accadendo.

L’azienda ha già applicato aumenti significativi su diversi dispositivi. Analizzando i dati, si osserva come il prezzo di partenza dello Xiaomi Pad 8 sia passato da 2.199 yuan (circa 266 euro) a 2.299 yuan (circa 278 euro). Una sorte simile è toccata alla variante più performante, il Pad 8 Pro, che ha visto il suo prezzo base salire da 2.799 a 2.899 yuan.

Tuttavia, l’aumento non ha risparmiato nemmeno la fascia più economica, quella solitamente più sensibile alle variazioni di prezzo. L’intera gamma Redmi Pad 2 ha subito un rincaro uniforme di 200 yuan (circa 24 euro), portando il modello entry-level a un nuovo punto di partenza di 1.199 yuan.

Questi aggiustamenti, sebbene possano sembrare contenuti nel breve termine, rappresentano un segnale inequivocabile di un cambiamento strutturale nei costi di produzione che sta costringendo anche i brand noti per il loro rapporto qualità-prezzo a rivedere le proprie strategie.

L’impatto dell’Intelligenza Artificiale

Dietro a questi rincari non vi è una semplice speculazione, ma una complessa dinamica industriale legata all’offerta e alla domanda di semiconduttori. Secondo diverse società di ricerca terze, a partire dallo scorso settembre i prezzi “spot” per le memorie DRAM e le memorie flash NAND hanno registrato un balzo impressionante, superiore al 300%.

Gli analisti del settore attribuiscono questa impennata vertiginosa principalmente alla domanda esplosiva proveniente dai data center dedicati all’Intelligenza Artificiale. L’addestramento e l’esecuzione dei moderni modelli di AI richiedono quantità massicce di memoria ad alte prestazioni.

Questa “fame” di risorse da parte del settore enterprise sta dirottando gran parte della fornitura di chip, sottraendola al mercato dell’elettronica di consumo tradizionale e creando una scarsità che spinge inevitabilmente i prezzi verso l’alto.

Cosa accadrà nel prossimo futuro?

L’effetto domino innescato dalla crisi delle memorie non si limiterà ai soli tablet o agli smartphone. Gli esperti del settore avvertono che anche i componenti per PC, strettamente legati ai moduli RAM e alle unità di archiviazione SSD, subiranno presto aumenti di prezzo. È molto probabile che listini rivisti al rialzo inizino a comparire in modo diffuso a partire dal prossimo anno.

In questo scenario, i produttori si troveranno di fronte a un bivio: aumentare i prezzi finali per mantenere la qualità, oppure adottare strategie alternative come la riduzione delle specifiche tecniche o la ridistribuzione dei costi lungo la catena di approvvigionamento.

Inoltre, potenziali uscite di scena di grandi attori da specifici segmenti del mercato potrebbero ridurre ulteriormente la competizione, spingendo i costi ancora più in alto. Il quadro che emerge è quello di un settore tecnologico in rapida evoluzione, dove l’era dei prezzi bassi per le memorie sembra, almeno per il momento, giunta al termine.