Ci sono prodotti che passano inosservati e altri che, nel bene e nel male, sono destinati a far girare la testa delle persone per strada. E la Jansno X70 appartiene senza dubbio a questa seconda categoria: con il suo look che ammicca spudoratamente al mondo delle moto custom e una doppia batteria che promette una super autonomia, è sicuramente una di quelle biciclette elettriche fat che non lascia indifferente chi la osserva, nel bene e nel male.
Ma, come sempre, non è tutto oro quello che luccica. Dietro a un design così audace e a caratteristiche tecniche molto interessanti, si nascondono compromessi? E soprattutto, questa X70 è davvero la e-bike definitiva per chi non vuole più sentire parlare di ansia da ricarica? L’abbiamo messa a dura prova, l’abbiamo strapazzata su asfalto e sterrato, e siamo pronti a raccontarvi tutto, ma proprio tutto, di questo gigante a pedalata assistita.
Recensione Jansno X70: puro divertimento su due ruote (e super autonomia)
Videorecensione Jansno X70
Unboxing e montaggio
Mettiamo subito le cose in chiaro: la Jansno X70 è una bici massiccia, e lo si capisce già dallo scatolone con cui viene consegnata. Sebbene arrivi quasi completamente montata, il mio primo suggerimento è di non peccare di ottimismo: fatevi aiutare da qualcuno. Il solo fatto di estrarla dalla confezione e maneggiarla per le operazioni finali può rivelarsi “pesante” se si è da soli.
Una volta superato lo scoglio del peso, il resto è in discesa: si tratta semplicemente di fissare il manubrio, avvitare i pedali, montare la ruota anteriore e posizionare fanale e frecce. Dal punto di vista della difficoltà, è un lavoro alla portata di chiunque abbia un minimo di dimestichezza, ma è il fattore peso a rendere l’assistenza di un’altra persona non solo un consiglio, ma una vera e propria necessità.
Design e Materiali
Partiamo da un presupposto: la Jansno X70 è pesante. E quando dico pesante, intendo che i suoi quasi 50 kg si sentono tutti, dal primo momento in cui si cerca di spostarla da ferma. Scordatevi di caricarla agilmente in spalla per fare una rampa di scale. La colpa, o il merito, è di un telaio a traliccio realizzato interamente in acciaio, una scelta che va in controtendenza rispetto all’alluminio usato dalla maggior parte dei competitor. Questa decisione, se da un lato ne aumenta la massa, dall’altro le conferisce una sensazione di solidità e robustezza che poche altre e-bike possono vantare. Non si avvertono scricchiolii, non ci sono flessioni strane: la X70 sembra costruita per durare e per sopportare maltrattamenti.
Ma il vero protagonista è il design. Che piaccia o meno, è innegabile che sia ricercato e pieno di personalità. Il finto serbatoio, che in realtà ospita una delle due batterie, la lunga sella in ecopelle marrone in stile “cafè racer”, il grosso faro anteriore tondo di ispirazione motociclistica e le imponenti ruote fat da 20 pollici per 4 di larghezza creano un insieme che cattura lo sguardo. È una di quelle bici che la gente ferma per chiedere “Ma è elettrica? Sembra una moto!“. E in effetti, l’ispirazione è quella. Le finiture, come le placche metalliche con il logo Jansno ai lati del “serbatoio”, contribuiscono a questo look da piccola custom.
Certo, a un occhio attento non sfuggono alcuni dettagli che tradiscono la sua natura economica. Le saldature del telaio sono spesse, a tratti un po’ grossolane, e la verniciatura, per quanto gradevole alla vista (specialmente nella colorazione crema/giallo), sembra essere piuttosto delicata e soggetta a graffiarsi facilmente.
La gestione dei dati di viaggio è affidata a un computer di bordo piuttosto essenziale, sprattutto se considerate quanto era figo lo schermo presente sulla X60 della stessa azienda. Lo schermo, posizionato in orizzontale, essendo monocromatico, non teme nemmeno la luce solare più intensa e le informazioni sono sempre chiare e a portata di sguardo. Forse un po’ piccolo, se paragonato a tutta la struttura della bici, ma nulla di grave.
Un capitolo a parte merita l’ergonomia. La sella, sebbene comoda e spaziosa al punto da poter ospitare (a vostro rischio e pericolo) un secondo passeggero per brevi tratti, non è regolabile in altezza. Questa è una scelta di design precisa per mantenere la linea da moto, ma rappresenta anche il più grande limite della X70. Se siete più alti di 1,80 m, la posizione in sella per la pedalata risulterà quasi “strozzata”, con le ginocchia che non riescono a distendersi completamente; in questi giorni di utilizzo, personalmente parlando, ho trovato questo uno dei pochi limiti di questa bici, essendo io alto 1.85, in molti momenti ho “sofferto” l’assenza della regolazione della sella.
Per gli spostamenti più brevi o usando prevalentemente l’acceleratore (che vi ricordo, è assolutamente illegale in Italia) non è un problema, ma se pensate di farci lunghe pedalate, valutate bene questo aspetto legato alla sua forma. La posizione di guida, con il manubrio alto e largo, è invece comoda e rilassante, permette di pedalare la schiena dritta e garantisce un ottimo controllo del mezzo.
Motore e cambio
A spingere la Jansno X70 è un motore hub posteriore da 750W di potenza nominale, che raggiunge picchi di 1000W. Non aspettatevi un’accelerazione fulminea da fermi, anche a causa del peso importante della bici, ma la spinta è costante, progressiva e più che sufficiente per affrontare con disinvoltura le salite cittadine e le pendenze moderate in off-road.
Il cambio è un già collaudato Shimano a 7 rapporti, gestito da un selettore a scatto sul manubrio che si è rivelato affidabile e preciso in ogni frangente del nostro test. Sullo stesso lato si trova anche l’acceleratore, che abilita la modalità “full electric”: una funzione da utilizzare con la consapevolezza che la normativa italiana non ne permette l’uso su suolo pubblico. In caso voleste adeguarla ai nostri standard, si può disabilitare o ridurre l’impatto dell’acceleratore tramite il piccolo schermo e i suoi tasti.
Il cuore del sistema è l’accoppiata tra la batteria da 48V e 34Ah e il motore genera una delle spinte più divertenti che abbia mai testato, con una coppia massima dichiarata di 60 Nm. L’unica critica che si può muovere a una configurazione altrimenti (quasi) impeccabile è l’assenza di un sensore di coppia, la cui presenza avrebbe garantito una distribuzione della potenza più organica e meno brusca.
La bici viene fornita con una velocità massima limitata a 25 km/h, come da normativa vigente attualmente nel nostro codice della strada ma, per i temerari, è possibile sbloccare la velocità massima fino a 45 km/h, semplicemente scollegando il limitatore posto sotto la sella, ma mi sento di sconsigliare vivamente questa procedura, non solo per le evidenti implicazioni legali, ma anche per i concreti rischi per la sicurezza. Le 5 modalità di assistenza alla pedalata offrono un’ampia scelta per ogni esigenza e, per chi desidera la piena conformità al codice, l’acceleratore può essere scollegato in pochi secondi.
La prova su strada
Salire in sella alla Jansno X70 è sicuramente un’esperienza particolare. La stabilità offerta dalle ruote fat e dal peso stesso della bici trasmettono un’immediata sensazione di sicurezza. In città, buche, pavé e binari del tram vengono digeriti senza battere ciglio dal sistema di ammortizzazione. La forcella anteriore a doppia piastra, pur essendo di tipo base e non regolabile, fa il suo dovere in ambito urbano, mentre l’ammortizzatore centrale posteriore, sebbene un po’ rigido, contribuisce a smorzare le asperità più secche. Insomma, è una bici molto comoda da guidare su qualsiasi fondo stradale.
Ma è quando si abbandona l’asfalto che la X70 da il meglio di sé. Su sterrati leggeri e sentieri non troppo impegnativi, il motore spinge molto bene e le gomme larghe garantiscono un’ottima aderenza: è incredibilmente divertente da guidare, quasi come un piccolo scrambler a zero emissioni. Attenzione però, non è una mountain bike: nei percorsi più tecnici il peso si fa sentire e la maneggevolezza non è quella di una bici più leggera.
Il cambio fa il suo lavoro senza infamia e senza lode, anche se con un motore così potente si finisce per usarlo molto meno di quanto si potrebbe pensare, affidandosi spesso alla spinta dell’elettrico. Il display, come anticipato, è molto semplice, con informazioni basilari (velocità, livello di assistenza, carica residua, km percorsi) ma è ben visibile anche sotto la luce diretta del sole. Ottimo e completo il comparto luci, con un faro anteriore potente, luce posteriore con stop integrato e, chicca non da poco, indicatori di direzione anteriori e posterior.
E veniamo al punto dolente: l’impianto frenante. I freni a disco sono di tipo meccanico, sia all’anteriore che al posteriore. Diciamolo chiaramente: per una bici che pesa 50 kg e che può superare i 40 km/h, mi aspettavo di meglio. La frenata c’è, la bici si ferma, ma manca la potenza e la modulabilità dei freni idraulici. Bisogna strizzare con forza le leve per ottenere decelerazioni importanti e, nell’uso prolungato, possono mostrare segni di affaticamento. È probabilmente il compromesso più grande di questa X70 e il primo upgrade che consiglierei di fare a chiunque la acquisti.
Batteria e ricarica
Ma il vero punto di forza di questa e-bike è l’autonomia. La Jansno X70 è equipaggiata con un sistema a doppia batteria removibile che lavorano simultaneamente, entrambe chiudibili a chiave. La prima, da 14Ah, è integrata nel finto serbatoio, mentre la seconda, da ben 20Ah, è posizionata verticalmente dietro al tubo sella. Insieme, forniscono una capacità totale mostruosa di 34Ah a 48V.
Jansno dichiara un’autonomia ottimistica di 190 km, un valore raggiungibile forse in condizioni ideali, con un pilota leggerissimo e usando solo il livello di assistenza 1. Nella nostra prova, con un utilizzo misto tra pedalata assistita ai livelli 3-4 e un uso generoso del motore, abbiamo percorso senza problemi tra gli 80 e i 100 km. Con un uso più conservativo, superare i 120-130 km è un obiettivo assolutamente realistico.
È un’autonomia che permette di usare la bici per un’intera settimana di utilizzo urbano senza mai collegarla alla presa, o di pianificare lunghe gite fuori porta senza la paura di rimanere a secco. Un sistema intelligente gestisce le due batterie, consumando prima l’energia di quella superiore per poi passare a quella inferiore, garantendo un bilanciamento ottimale.
Prezzo e considerazioni finali
Arriviamo al dunque. La Jansno X70 viene proposta sul sito ufficiale a un prezzo che, a seconda delle offerte, oscilla tra i 1100 e i 1300 euro. È un prezzo giusto? Secondo me, assolutamente sì e se lo si paragona alle caratteristiche che offre, alza l’asticella del rapporto qualità/prezzo.
È difficile, se non impossibile, trovare un’altra e-bike in questa fascia di prezzo che possa vantare i suoi stessi punti di forza. Il primo, e più evidente, è un’autonomia davvero buona: la doppia batteria è una caratteristica che da sola giustificherebbe l’acquisto, soprattutto per chiunque abbia bisogno di percorrere lunghe distanze. A questo si aggiungono un design unico e di forte personalità che, nel bene o nel male, non lascia indifferenti, e un livello di comfort e stabilità che la trasforma in una vera poltrona su due ruote, sicura e piacevole da guidare.
Ovviamente, per raggiungere questo prezzo aggressivo, Jansno ha dovuto accettare dei compromessi. Il primo è un peso davvero importante: i suoi quasi 50 kg la rendono poco pratica nella gestione quotidiana, soprattutto per chi deve affrontare scale o non ha un garage al piano terra. Il secondo, e più critico dal punto di vista della sicurezza, sono i freni meccanici, a mio avviso sottodimensionati per la massa e la velocità potenziale del mezzo. A questi si aggiungono difetti più perdonabili, come delle finiture migliorabili che tradiscono la sua natura economica e, soprattutto, una sella non regolabile in altezza, un limite ergonomico importante che potrebbe escludere dall’acquisto chi supera il metro e ottanta e desidera pedalare in modo efficiente.
Non è la bici per chi vive in un appartamento senza ascensore, non è per i puristi della pedalata che cercano efficienza e leggerezza e probabilmente non è per i ciclisti più alti. Per tutti gli altri, la Jansno X70 rappresenta una proposta incredibilmente allettante: un mostro di autonomia con un’anima da fun-bike, venduta a un prezzo che costringe a perdonarle i suoi pochi, ma evidenti, difetti.
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