Avendo seguito l’evoluzione degli smartphone di Google fin dal loro esordio in Italia nel 2016, la nuova gamma Pixel 10 mi lascia un’impressione inequivocabile: quella di un progetto che ha raggiunto la sua piena maturità. E questa percezione non nasce da una singola specifica hardware rivoluzionaria dei nuovi Google Pixel 10 o Google Pixel 10 Pro XL, ma è il risultato di un percorso di affinamento costante, di un’evoluzione progressiva che ha visto un’accelerazione decisiva con l’introduzione dei processori Tensor, progettati internamente da Google.
Ogni aspetto sembra ora curato al massimo: dalle scelte cromatiche, tra le più ricercate sul mercato, a un design che ha acquisito una forte identità, elegante fin nei minimi particolari, inclusi gli accessori. A questo si aggiunge un’esperienza software reattiva e sempre più ricca di funzionalità intelligenti. L’insieme di questi elementi porta a una conclusione chiara: i dispositivi di Google non sono più una semplice alternativa, ma si collocano a pieno titolo sullo stesso piano dei colossi del settore come Apple e Samsung.
Recensione Google Pixel 10 e Pixel 10 Pro XL: cosa cambia e quale scegliere
Videorecensione Google Pixel 10 Pro e 10 Pro XL
Design e materiali
Partiamo dal design, che rappresenta forse la novità minore nei nuovi smartphone del brand statunitense perché, rispetto alla generazione precedente, cambia davvero pochissimo. Sia Pixel 10 che Pixel 10 Pro XL arrivano con il design squadrato e deciso che abbiamo visto l’anno scorso. I bordi piatti, in stile iPhone, donano ai Pixel 10 e 10 Pro XL un aspetto più moderno e un grip migliore. Il “Camera Bar”, l’iconica fascia posteriore che ospita le fotocamere, è ancora lì, ed è effettivamente molto simile a quello visto nella serie 9, al netto di un leggero aumento nello spessore.
Molto belli i colori, davvero non ce n’è uno che non mi piace e, soprattutto, apprezzo che Google abbia deciso di non limitare i colori “divertenti” ai modelli “non-pro”, come per esempio fa Apple.
I materiali sono comunque di pregio: vetro Gorilla Glass Victus 2 sia sul fronte che sul retro e un frame in alluminio. Ed è qui che troviamo la prima, sottile differenza: il Pixel 10 Pro XL sfoggia un frame in alluminio lucido e una finitura posteriore satinata, piacevolissima al tatto e che trattiene pochissimo le impronte, peccato però che non si può dire lo stesso per il frame che, in quanto lucido, soffre le impronte e potrebbe essere più sensibile ai graffi superficiali.
Il Pixel 10, invece, ha una finitura lucida su tutta la superficie ed ha un frame satinato. Entrambi sono certificati IP68, come ci si aspetterebbe da un top di gamma. Le colorazioni sono azzeccate: il Pixel 10 è disponibile in blu Indaco, Nero Ossidiana, Verde Cedro e Viola Glicine, mentre il Pro XL si presenta nelle eleganti varianti Nero Ossidiana, Grigio Argento, Grigio Creta e un bellissimo Giada.
Google Pixel 10 ha un display da 6.3 pollici, mentre quello di Pixel 10 Pro XL è da 6.8 pollici. Sono molto curioso di testare anche il Pixel 10 Pro, perché sono convinto che con i suoi 6.3 pollici sia ideale per chiunque non voglia uno smartphone grande e fastidioso, ed anche se sulla carta le differenze potrebbero sembrare minime, la nuova versione della variante base dei Pixel è molto più comoda da utilizzare rispetto a quella dell’anno scorso. Insomma, continuo ad apprezzare che Google produca due dispositivi praticamente identici nell’hardware: in questo modo, se qualcuno volesse uno smartphone compatto, non si troverebbe a dover rinunciare ad una particolare caratteristica hardware se non alla batteria.
E poi c’è “Pixelsnap”, la nuova tecnologia di ricarica magnetica in stile MagSafe. Grazie a dei magneti integrati, è possibile agganciare caricatori, portafogli e altri accessori, aprendo la porta a un nuovo e promettente ecosistema compatibile anche con gli accessori magnetici prodotti per i dispositivi di Apple.
Per il resto i due smartphone sono praticamente identici. I tasti per il controllo del volume e l’accensione del dispositivo sono sul lato destro, e sono facilmente raggiungibili, inferiormente è presente l’ingresso per l’USB-C, accanto al quale troviamo uno dei due speaker.
Display
Il display è uno dei punti di forza di entrambi i modelli, e quest’anno Google ha spinto l’acceleratore soprattutto sulla luminosità. Il Pixel 10 monta un pannello OLED Actua da 6,3 pollici con risoluzione FullHD+ e refresh rate a 120Hz. La vera novità è la luminosità di picco, che raggiunge i 3000 nits, un valore molto alto che garantisce una leggibilità perfetta anche sotto la luce diretta del sole estivo.
Il Pixel 10 Pro XL, come da tradizione, va un po’ oltre. Il suo display OLED LTPO da 6,8 pollici QHD+ raggiunge una luminosità di 3300 nits di picco. Questo non solo migliora la visibilità all’aperto, ma si traduce anche in una resa dei contenuti HDR più vivida e realistica. La tecnologia LTPO, inoltre, permette al refresh rate di variare dinamicamente da 1 a 120Hz, ottimizzando i consumi. A questo si aggiunge la funzione Adaptive Touch, che rende il display ancora più reattivo regolando in automatico la sensibilità al tocco in base all’ambiente e a cosa stiamo facendo, che si tratti di gaming o di scorrere una pagina web sotto la pioggia.
Nei nostri test, oltre ad un’ottima taratura di bianchi e colori, neri molto profondi ed un ottimo rapporto di contrasto, i nuovi smartphone di Google sono particolarmente performanti su schermate bianche il che, in pratica, ad si trasforma in una migliore visibilità delle pagine web in condizioni di luce diretta.
Hardware e prestazioni
Sotto il cofano di entrambi gli smartphone c’è il nuovo processore Google Tensor G5, un chip che, come i suoi predecessori, non punta tanto sulla potenza bruta, quanto sull’intelligenza artificiale e sul machine learning. E si vede. Google Pixel 10 ha 12 GB di memoria RAM di tipo LPDDR5X, mentre Google Pixel 10 Pro XL ne ha 16.
Quest’anno c’è stato un miglioramento anche nella tecnologia delle memorie interne, che per il Pixel 10 sono disponibili in tagli da 128 GB e 256 Gb, mentre per il Pixel 10 Pro XL in tagli da 256 GB e 512 GB: si passa dall’UFS 3.1 dell’anno scorso alla più veloce tecnologia UFS 4.0. Ma c’è un ma, il Pixel 10 da 128 GB continua ad usare le vecchie memorie UFS 3.1 e lo fa per un motivo molto semplice: non esistono memorie da 128 GB UFS 4.0.
Ad ogni modo, l’esperienza d’uso è fluida, reattiva, senza alcun impuntamento. Le app si aprono in un lampo, il multitasking è gestito in modo impeccabile e i giochi girano bene. Come vedremo, i risultati dei benchmark non sono tra i migliori del mercato, ma credetemi che l’ottimizzazione del software di Google rende i nuovi Pixel 10 tra i più fluidi e piacevoli da utilizzare. Ci si può fare davvero di tutto, e non si avranno mai e poi mai rallentamenti.
Ora, va detto che nella pratica sia il Google Pixel 10 che il Google Pixel 10 Pro XL tendono a scaldare un pochino, ma molto meno di quanto visto nella generazione precedente grazie ad una nuova camera di vapore. Ma questo surriscaldamento minore ha un prezzo: come evidenziato dallo stress test di AnTutu, dopo pochi minuti di carichi pesanti i dispositivi tendono a ridurre le frequenze dei core e, di conseguenza, le prestazioni generali del SoC.
Ed è proprio questo tentativo di tenere sotto controllo le temperature, unito alla natura stessa del SoC di Google, che nei benchmark fa ottenere risultati piuttosto bassi al Tensor G5.
Tornando ad argomenti più “umani”, dando per scontato che tutte queste differenze di cui ho parlato si riscontrano perlopiù solo nei benchmark e non nell’utilizzo quotidiano, l’audio in capsula di Google Pixel 10 e Google Pixel 10 Pro XL è da primo della classe, così come la connettività alle reti WiFi 7 e l’audio stereo. Ottimo il sistema di feedback aptico che in questa generazione è migliorato tantissimo, bene ma non benissimo la ricezione del segnale cellulare: con una sim Vodafone non ho avuto alcun problema, ma con la sim Iliad invece mi è sembrata un po’ sotto tono. Ma sono fattori che variano in base alla zona in cui ci si trova.
Molto bene il sensore per le impronte digitali integrato sotto lo schermo che, anche quest’anno, è di tipo ultrasonico: è veloce, preciso. Insomma funziona, rispetto a quello ottico delle generazioni precedenti è davvero tutta un’altra storia. Sono curioso di vedere se con le pellicole in vetro continui ad essere così preciso, ma bisogna aspettare un po’ per questo.
Fotocamere
In quanto a fotocamere, Google si conferma ai vertici della categoria. La novità più attesa riguarda il Pixel 10: per la prima volta, il modello base abbandona la configurazione a due sensori e abbraccia un sistema a tripla fotocamera completo e versatile. Accanto al collaudato sensore principale da 48 Megapixel e all’ultra-grandangolare da 12 Megapixel, ora troviamo un vero teleobiettivo ottico con ingrandimento 5x. Ed è una novità importante, che rende il modello “standard” incredibilmente più appetibile, offrendo una flessibilità di scatto – dal panorama più ampio al dettaglio più lontano – che prima era esclusiva dei modelli Pro.
Ma se il Pixel 10 fa un enorme passo avanti, il Pixel 10 Pro XL si conferma il re indiscusso della fotografia computazionale. Il suo sistema è composto da un sensore principale da 50 Megapixel, più grande e capace di catturare ancora più luce e dettaglio, un ultra-grandangolare da 48 Megapixel, e un teleobiettivo a periscopio da 48 Megapixel con fattore d’ingrandimento 5X.
10 pro xl notte
Ad ogni modo, eccezion fatta per lo zoom 5x periscopico del Pixel 10 Pro XL che probabilmente ormai qualitativamente è in grado di giocarsela con quello integrato in tutti gli altri top di gamma, in linea del tutto generale le prestazioni fotografiche di Google Pixel 10 e Google Pixel 10 Pro XL si equivalgono quando si utilizzano le altre ottiche: con questi smartphone si possono scattare fotografie fantastiche che ricordano il motivo per il quale ogni anno i dispositivi di Google vengono incoronati come i Re della fotografia da smartphone: in condizioni di buona luminosità le immagini hanno una resa notevole e ricca di dettagli, colori vivaci e contrasto elevato.
Rispetto alla generazione precedente i miglioramenti li ho notati soprattutto nell’ultragrandangolare del Pixel 10, che è ora molto più definita e luminosa, sia che si scatti di giorno, sia che si scatta di notte. Non mi fa proprio impazzire questa tendenza a scattare foto in alcuni casi forse un po’ troppo calde (rispetto a quelle tipiche di Pixel), ma con i nuovi smartphone è migliorata tantissimo la percezione della profondità e soprattutto la gestione delle tonalità della pelle.
10 notte
E questa ottima qualità la si trova anche in condizioni di luminosità più difficili e di notte. I colori risultano sempre ben bilanciati e naturali ma, soprattutto nelle zone più scure dell’immagine, potrebbe verificarsi un leggero rumore in più. Infine un appunto sulle foto in notturna con lo zoom periscopico del Pixel 10 Pro XL: grazie ad un’apertura maggiore rispetto all’anno scorso, in condizioni di bassa luminosità la qualità delle foto è migliorata parecchio rispetto alla generazione precedente.
Le funzioni IA per le foto e i video
È proprio questo sensore il punto di partenza per la “magia” dello Zoom Pro, che arriva fino a 100x. E non fatevi ingannare dal numero: non è un semplice zoom digitale. È qui che il Tensor G5 mostra i muscoli: oltre il 5x ottico, quando si scatta oltre i 30x, l’IA interviene con una ricostruzione dell’immagine multi-frame, utilizzando modelli di machine learning per ridurre il rumore, migliorare la nitidezza e applicare una stabilizzazione neurale che compensa i tremolii della mano. Il risultato è che si riescono a catturare dettagli a 30x, 50x e persino 100x con una qualità sorprendente, rendendo leggibili scritte o visibili oggetti completamente invisibili a occhio nudo.
A questo hardware d’eccellenza si aggiunge poi un trio funzionalità software basate su Gemini. La Guida Fotografica (Camera Coach) dà consigli in tempo reale su inquadratura e luce. Lo Scatto Migliore Automatico (Auto Best Take) risolve il problema delle foto di gruppo combinando più scatti per un’immagine finale in cui tutti hanno l’espressione migliore. E con Aggiungimi (Add Me), l’IA permette finalmente a chi scatta di inserirsi nella foto di gruppo in modo naturale.
Ciò che poi è migliorato tantissimo è Video Boost che ora è in grado di elaborare in maniera molto più veloce il file caricato nel cloud e non solo è in grado di pulire i video, ma migliora le transizioni tra gli obiettivi. La cosa bella, poi, è che si può attivare nelle impostazioni dell’app Fotocamera e, fino alla risoluzione 4K 60 fps, una volta registrato il video ne verrà generato automaticamente uno ottimizzato.
Software ed intelligenza artificiale
I Pixel 10 e 10 Pro XL arrivano con a bordo Android 16, la versione più pulita, intelligente e personalizzabile del sistema operativo di Google, con ben 7 anni di aggiornamenti garantiti.
Purtroppo però, in Italia per ora non sono disponibili alcune delle funzioni IA presentate dal brand: Magic Cue ad esempio, attualmente non è utilizzabile da noi, ed è davvero un peccato anche perché sarei stato molto curioso di provarlo. Certo, sono già disponibili piattaforme in grado di fare proprio questo, però avere una funzione del genere integrata già nello smartphone sarebbe tutta un’altra cosa. Ci aggiorneremo quando (e se) saranno disponibili anche da noi.
Ovviamente però c’è Gemini che, nel tempo, sta migliorando davvero tanto in quanto a precisione e possibilità di interazione. Tra le altre cose, con i nuovi Pixel 10 Pro (quindi non con il Pixel 10) si avrà accesso a Gemini AI Pro gratuitamente, per un anno.
Batteria e ricarica
L’autonomia è sempre stata un po’ il tallone d’Achille dei Pixel. Con i Pixel 10 e 10 Pro XL, Google ha fatto dei grandi passi in avanti in termini di gestione energetica. Il Pixel 10 ha una batteria da 4.970 mAh, che mi ha permesso di arrivare a sera con un uso intenso con ben 6 ore di display acceso. Il Pro XL, con i suoi 5.200 mAh, mi ha permesso di superare le 7 ore di display acceso. Davvero niente male.
La ricarica è da 30W sul Pixel 10 e da 45W sul Pro XL. Non sono valori da record, ma sono comunque un miglioramento rispetto al passato. La ricarica wireless Qi è da 15W sul modello base e da 25W sul Pro XL, mentre la ricarica Pixelsnap arriva a 15W e 25W rispettivamente.
Prezzo di vendita e conclusioni: quale Pixel scegliere?
Il Pixel 10 parte da 899€ per la versione da 128GB e arriva a 999€ per quella da 256GB. Il Pixel 10 Pro XL, invece, parte da 1.299€ per la versione da 256GB e arriva a 1.429€ per quella da 512GB: la versione XL però sarà disponibile dal 22 settembre 2025. Sono prezzi importanti, che posizionano i nuovi Pixel nella fascia alta del mercato.
Il gioco vale la candela? La risposta, quest’anno più che mai, dipende da cosa cercate. Il Pixel 10 base è forse il prodotto più a fuoco: con l’aggiunta del teleobiettivo 5x, offre un pacchetto fotografico quasi completo, le stesse innovative funzioni AI e un display di qualità a un prezzo più accessibile. È lo smartphone che consiglierei alla stragrande maggioranza delle persone, peccato per la scelta di partire con il taglio da 128 GB.
Il Pixel 10 Pro XL è il top di gamma per chi non accetta compromessi: ha il display più grande e luminoso, una ricarica più veloce, controlli fotografici professionali e materiali leggermente più ricercati. È un prodotto eccezionale, ma il suo prezzo lo rende una scelta per una nicchia più ristretta di appassionati e professionisti.
Alla fine della fiera, questi Pixel 10 lasciano il segno soprattutto per l’equilibrio raggiunto. La vera star, però, è il comparto fotografico, che con l’upgrade ricevuto dal Pixel 10 base e le nuove funzioni AI diventa semplicemente inarrivabile per chi cerca risultati eccellenti senza sforzo. Se a questo si aggiunge la promessa rassicurante di 7 anni di aggiornamenti e l’introduzione dell’ecosistema magnetico “Pixelsnap”, il pacchetto diventa davvero convincente.
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