Nel panorama degli smartphone pieghevoli, Huawei continua a distinguersi per innovazione e cura dei dettagli, portando sul mercato prodotti che spesso fanno discutere, non solo per le loro caratteristiche tecniche, ma anche per le limitazioni imposte da fattori esterni, come il noto ban commerciale con gli Stati Uniti. Tuttavia, se c’è un dispositivo che merita di essere analizzato per ciò che rappresenta dal punto di vista ingegneristico e dell’esperienza utente, è senza dubbio il “nuovo” Huawei Mate X6.
Presentato alla fine del 2024 e arrivato nei primi mesi del 2025, il Mate X6 si propone come una delle soluzioni più mature e rifinite nella categoria dei pieghevoli, visto che questo smartphone non si limita a replicare quanto già visto altrove ma anzi punta a ridefinire il concetto stesso di flessibilità, portabilità e design premium. Con una struttura ultra-sottile, un comparto fotografico all’avanguardia e una costruzione che rasenta la perfezione, il Mate X6 è un dispositivo che colpisce sin dal primo sguardo, e questo è quanto di più oggettivo potrete leggere in questa recensione.
Ma come si comporta nella vita quotidiana? Vale davvero il suo prezzo di listino, che lo posiziona al livello dei migliori top di gamma sul mercato? E soprattutto: può un pieghevole privo dei Google Mobile Services conquistare ancora una fetta di pubblico europeo? A queste, e altre domande, rispondiamo in questa recensione.
Recensione HUAWEI Mate X6
Design e materiali
Il Huawei Mate X6 è uno di quei dispositivi che trasmettono immediatamente una sensazione di lusso e cura maniacale per i dettagli sin dal primo contatto; sì perchè è evidente che il telefono si presenti come un prodotto raffinato, solido e sofisticato, capace di sorprendere anche chi ha già familiarità con il mondo dei pieghevoli. Con i suoi soli 4,6 mm di spessore da aperto e 9,85 mm da chiuso, il Mate X6 è uno dei pieghevoli più sottili sul mercato, in linea con l’Honor Magic V3 ma con una personalità tutta sua. Il peso è contenuto in 239 grammi, ben distribuiti, il che rende l’uso quotidiano confortevole e naturale, anche da chiuso, senza mai avere la sensazione di trovarsi uno smartphone “pesante” tra le mani.
Il design predilige forme morbide e curve, una scelta che migliora la presa e riduce l’ingombro visivo rispetto a pieghevoli più squadrati, come il OnePlus Open, ad esempio. Lui, da chiuso, sembra quasi un normale smartphone di fascia alta, con una sensazione in mano molto simile a quella di un telefono “classico”, ed è proprio questo il merito più grande da attribuire a Huawei, che è riuscita a “mascherare” un pieghevole e renderlo tollerabile in tasca come un dispositivo “normale”.
Huawei propone diverse finiture, ma la versione che ho ricevuto in prova, rossa con retro in pelle vegana, è quella che colpisce di più: calda, elegante e piacevole al tatto, capace anche di offrire una buona resistenza a graffi e impronte. Il modulo fotografico posteriore è generoso nelle dimensioni, ma è realizzato con estrema cura: cornici con bordi smussati, forme geometriche ricercate e un’integrazione armoniosa con il corpo del dispositivo. Non vi nascondo che si tratta di un design piuttosto vistoso, ma nel complesso è decisamente ben integrato e mai troppo invadente.
Le cornici laterali lucide, solitamente soggette a ditate, qui resistono sorprendentemente bene a sporco e impronte, dettaglio non scontato e che dimostra l’ottimo lavoro fatto anche sui materiali “minori”. So, inoltre, che vi starete chiedendo qualcosa sulla cerniera: beh, il Mate X6 ne possiede una robusta, fluida ma resistente, che richiede una certa pressione per aprirsi ma che, una volta aperta, vi mostra il display in modo perfettamente piatto, senza irregolarità o fastidiosi rigonfiamenti. È una delle migliori implementazioni viste finora, seconda forse solo a quella dei modelli Samsung, ma con una qualità costruttiva che finalmente pareggia i conti.
A proteggerlo c’è la seconda generazione del vetro Kunlun, applicato al display esterno: è estremamente resistente ai graffi, anche questa un’ulteriore dimostrazione dell’attenzione di Huawei alla durabilità. Il dispositivo è anche certificato IPX8, quindi resistente all’acqua, anche se come sempre nei foldable c’è da stare attenti alla polvere che è il nemico numero 1.
Display
Il Huawei Mate X6 offre due pannelli LTPO OLED di altissimo livello, uno esterno da 6,45” e uno interno pieghevole da 7,93”, entrambi capaci di aggiornarsi dinamicamente da 1 a 120 Hz. È una configurazione familiare nel mondo dei foldable, ma Huawei la rifinisce con dettagli interessanti, sia estetici che funzionali. In primis il display esterno ha un design quad-curve che segue la tendenza dei flagship cinesi recenti, anche se, tranquilli, non si tratta di curve profonde e inutilizzabili: i bordi si piegano solo verso le estremità, lasciando la superficie di interazione praticamente piatta. Il risultato finale è, ovviamente, ottimo, in quanto non dovrete preoccuparvi nè di tocchi accidentali nè di riflessi fastidiosi, ma anzi potrete ottenere un design premium e moderno, senza troppi fronzoli.
Con una diagonale da 6,45 pollici, risoluzione 2440 x 1080 pixel, e una luminosità massima dichiarata di 2500 nit, il pannello “esterno” è perfetto per l’uso quotidiano anche sotto il sole. Ma la magia avviene una volta aperto: sì, è una vera goduria trovarsi di fronte a un display quasi quadrato da 7,93” (2240 x 2440 pixel), ideale per multitasking, lettura o visione di contenuti multimediali. I colori sono vibranti, la luminosità automatica arriva fino a 1173 nit, e il refresh rate dinamico consente di risparmiare batteria senza sacrificare la fluidità.
Il grande limite del display interno resta, inevitabilmente, la piega. Huawei, c’è da ammetterlo, è migliorata molto rispetto al passato: di base qui la cerniera è più rigida e solida, e la piega è visivamente più piatta rispetto a quella dei modelli Samsung ma in verità, non è scomparsa. C’è, si vede e si sente, specie in controluce o durante lo scorrimento verticale anche se non è un problema grave, ma in un mercato dove OnePlus Open e Oppo Find N3 riescono quasi a farla sparire, Huawei è un passo indietro in questo dettaglio specifico.
Il proteggi-schermo interno è più lucido rispetto rispetto a quello del Magic V3, ma per una buona ragione: è anche più duro e liscio, le dita scivolano meglio, ci sono meno impronte, e la sensazione al tatto è più simile a un vetro vero che a una plastica. Qualitativamente parlando, entrambi i pannelli supportano HDR Vivid, un formato open simile a Dolby Vision, che lavora con metadati dinamici per migliorare il contrasto e la resa dei colori scena per scena. Inspiegabilmente ho trovato anche i DRM Widevine L1 a disposizione, cosa che ultimamente non stava succedendo sugli smartphone di HUAWEI di ultima generazione, bene così.
Hardware e prestazioni
L’hardware del Huawei Mate X6 rappresenta un’interessante dimostrazione di resilienza tecnologica, perchè nonostante le restrizioni imposte, Huawei continua a produrre dispositivi che, almeno nell’uso quotidiano, riescono a tenere testa a molti top di gamma. Il cuore del Mate X6 è il Kirin 9020, un SoC sviluppato in casa e costruito su processo produttivo SMIC a 7nm (N+2). Certo nei benchmark questo chip mostra i suoi limiti rispetto alla concorrenza: lo Snapdragon 8 Gen 3 e il Dimensity 9400 restano fuori portata, soprattutto sul fronte grafico, la CPU è competitiva, la GPU no. La versione globale del Mate X6 offre 12 GB di RAM LPDDR5X e 512 GB di storage UFS, più che adeguati per qualsiasi tipo di utilizzo, ma se siete disposti ad acquistarlo direttamente in Cina, sappiate che li è disponibile anche la variante 16GB/1TB.
Tuttavia, nell’uso quotidiano, il telefono è sorprendentemente reattivo e fluido: le app si aprono rapidamente, le animazioni sono scorrevoli e l’esperienza utente generale è da vero flagship. Anche con giochi pesanti come Genshin Impact e Call of Duty, il Mate X6 riesce a mantenere buone prestazioni, con frame rate solo occasionalmente instabili e temperature sotto controllo. Sotto stress, la dissipazione del calore è buona ma non perfetta, un comportamento condiviso con molti altri foldable, non troppo rilevante, ma comunque da tenere a mente per i gamer più esigenti.
Un aspetto critico è la mancanza del supporto 5G, assenza inevitabile a causa dei ban, e che lo penalizza nei mercati occidentali come il nostro dove il 5G è ormai lo standard. Tuttavia, in compenso, la ricezione 4G è eccellente, e il telefono riesce a mantenere il segnale in aree dove altri dispositivi cedono. Huawei include anche Wi-Fi 6, Bluetooth 5.2 e NFC, ma l’assenza del supporto per i servizi Google (e quindi di app come Google Maps, Gmail, Play Store ecc.) rimane un limite, ma aggirabile con i soliti trucchetti già messi in pratica con gli ultimi smartphone presentati.
Software
Il Huawei Mate X6 arriva con EMUI 15, la più recente versione della personalizzazione software di Huawei, che si basa ancora ufficialmente su Android 12 dal punto di vista del codice di base, anche se l’esperienza utente risulta sorprendentemente moderna e fluida. EMUI 15 è visivamente gradevole, reattiva e ricca di funzionalità avanzate e la personalizzazione è uno dei suoi punti di forza: si può modificare lo stile grafico delle icone in modo molto dettagliato, anche se manca un’impostazione che uniformi la forma delle icone di tutte le app, portando a una home screen un po’ disordinata per i più attenti al design.
Huawei ha anche implementato uno dei sistemi di multitasking migliori sul mercato: aprire app in split screen o come finestre mobili è intuitivo e veloce, basta infatti un gesto dal basso verso uno dei due angoli per attivare la modalità finestra o affiancata, con una fluidità e semplicità che molti produttori Android dovrebbero imitare. Sì, i servizi Google come anticipavo poco fa non sono ufficialmente supportati, ma tuttavia, non è la catastrofe che ci si potrebbe aspettare: grazie a strumenti come microG, GBox o Aurora Store, sono riuscito a ripristinare gran parte delle funzionalità Google. App come YouTube, il Play Store e persino Google Maps funzionano bene, con account personali. L’unico limite emerso è con GPay, che vuole proprio saperne di funzionare. Questo stratagemma lo uso da mesi con il Pura 70 Ultra e posso dirvi che è stabile ed affidabile, seppur ovviamente non fulmineo come il Play Store “nativo”, ma non si potrebbe chiedere praticamente di più.
Fotocamera
Huawei Mate X6 conferma l’eccellenza fotografica che da anni contraddistingue il marchio, portando la piattaforma XMAGE anche nel mondo dei foldable. Sì, perchè in un panorama in cui la maggior parte dei pieghevoli sacrifica il comparto fotografico, Huawei va in direzione opposta, offrendo una configurazione a tripla fotocamera sorprendentemente completa e potente a partire dalla lente principale da 50 MP f/1.4–f/4.0 con apertura variabile meccanica, un teleobiettivo con zoom ottico 4x e funzionalità macro da 48 MP f/3.0, e una ultra-grandangolare da 13mm equivalenti da 40 MP, f/2.2. Le selfie cam sono ben due, una quando si usa lo smartphone chiuso e una aperto, entrambe da 8 MPf/2.2.
Il cuore dell’esperienza fotografica è il sistema XMAGE, sviluppato da Huawei dopo l’uscita di scena di Leica; qui nonostante i sensori non siano i più grandi in circolazione o mai realizzati dalla stessa azienda, i risultati sono eccellenti. L’elaborazione delle immagini è coerente tra tutte le lenti, con colori vividi, ottimo contrasto e una nitidezza che si avvicina agli scatti di una fotocamera professionale. Huawei propone di default una taratura colore con toni brillanti e immagini molto nitide, ma per chi preferisce uno stile più naturale, sarebbe auspicabile l’introduzione di profili fotografici meno aggressivi: attualmente sono disponibili solo le opzioni “Default”, “Vivid” e “Bright”.
Per il resto, come avrete intuito, lui è il primo pieghevole a integrare un’apertura variabile meccanica nella fotocamera principale, capace di andare da f/1.4 a f/4.0, proprio come su una vera fotocamera. Questo consente di giocare con la profondità di campo e migliorare gli scatti in condizioni complesse, come le macro o i ritratti. La camera ultra-wide è meno brillante rispetto alle altre, come spesso capita, ma mantiene coerenza cromatica e offre una buona qualità generale, utile per paesaggi o interni. La selfie cam da 8 MP (su entrambi i display) è fissa e non particolarmente entusiasmante, ma più che sufficiente per la totalità degli utilizzi; se volete scatti di alto livello per i social, è meglio aprire il telefono e usare le fotocamere posteriori, cosa comunque comoda da utilizzare.
A livello video lo smartphone di Huawei è capace di registrare fino a 4K 60 fps con tutte le lenti, tranne la selfie camera che si ferma a 30fps; tutte le lenti registrano video di qualità, con una buona stabilizzazione e fluidità, all’altezza di altri top di gamma al momento presenti sul mercato. Unico contesto in cui non spicca sono. ivideo in notturna, con pochi dettagli e contrasti leggermente sovraesposti.
Autonomia
Il Huawei Mate X6 sorprende anche sul fronte autonomia, lì dove la totalità dei dispositivi pieghevoli non riesce ad emergere. Qui grazie all’adozione della nuova tecnologia al silicio-carbonio, Huawei è riuscita a integrare una batteria da 5.200 mAh in un corpo sottile e leggero, senza compromessi evidenti in termini di capacità o durata. Questa tecnologia non stravolge il concetto classico delle batterie agli ioni di litio, ma migliora sensibilmente la densità energetica grazie all’aggiunta di molecole di silicio nell’anodo grafitico. Il risultato è una maggiore capacità per volume, che si traduce in una migliore autonomia in uno spazio fisico più compatto, ed è uno stratagemma che ad oggi stanno utilizzando moltissime aziende per ottimizzare l’autonomia degli smartphone.
Nella pratica, il Mate X6 si comporta molto bene: anche con un uso intenso che comprende fotocamera, multitasking su schermo piegato e streaming video, si riesce a coprire tranquillamente l’intera giornata raggiungendo circa 6 ore e mezza di schermo attivo, un valore assolutamente soddisfacente per un dispositivo di questa categoria. Bene anche il supporto alla ricarica cablata a 66W, che consente di passare da 0 a 100% in meno di 45 minuti; altrettanto convincente è la ricarica wireless a 50W, da sfruttare con un caricatore ovviamente compatibile con tali velocità.
Prezzo e considerazioni
Il Huawei Mate X6 rappresenta una delle proposte più raffinate e mature nel panorama dei pieghevoli attualmente disponibili, ed è davvero difficile non farsi ammaliare dal suo design, incredibilmente elegante e sottile. Ma il Mate X6 non è solo bello da vedere, e come si suol dire “è bello, e abball pure”, con pochissimi difetti da menzionare. Il grande nodo resta naturalmente l’assenza dei Google Mobile Services in via ufficiale, ma grazie a soluzioni come GBox e microG, anche gli utenti meno smanettoni possono configurare i propri account Google e utilizzare YouTube, Gmail e Maps senza grossi problemi.
Infine, il prezzo. In Italia il Huawei Mate X6 viene proposto a 1999 euro, attualmente a poco meno di 1700 euro. Non è economico, certo, ma è in linea con gli altri pieghevoli premium sul mercato, come il Galaxy Z Fold 6 o il Pixel 9 Pro Fold. E rispetto a questi, il Mate X6 offre un design più raffinato, un’esperienza multitasking superiore e una delle migliori ottimizzazioni software su un pieghevole.
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