Il mercato degli smartwatch continua a crescere e popolarsi di dispositivi sempre più avanzati non solo per il fitness, ma anche per la salute, la navigazione e le funzioni smart. Due dei modelli più interessanti del momento sono senza alcun dubbio l’Apple Watch Ultra 2, punta di diamante della casa di Cupertino, e il Huawei Watch Fit 4 Pro, un’alternativa molto più economica ma sorprendentemente completa. A prima vista potrebbe sembrare un confronto impari, lo so, anche perchè chi ha speso più di 800 euro per l’Ultra 2 non vorrà sentire ragioni di nessun tipo, ma vi garantisco che, andando più a fondo, si scopre che il divario tra questi due dispositivi non è così ampio come il prezzo potrebbe far pensare.
Con un prezzo che è circa un terzo rispetto a quello dell’Apple Watch Ultra 2, il Huawei Watch Fit 4 Pro si propone come una scelta estremamente competitiva per chi cerca uno smartwatch affidabile, ricco di funzioni e con un’autonomia degna di nota. Andiamo a comprendere più da vicino, dunque, le differenze tra questi due modelli e a capire quello che più potrebbe fare al caso vostro.
Se c’è un dettaglio dietro al quale non mi nasconderò, questo è proprio quello estetico; si, perchè il dispositivo di casa Huawei, ultimo arrivato a livello cronologico, richiama senza ombra di dubbio le linee squadrate del modello di casa Apple, e questo può essere un pro, o un contro, a seconda dei vostri gusti estetici.
Tralasciando il fattore estetico personale, oggettivamente entrambi i dispositivi presentano una forma rettangolare con angoli arrotondati, e si ispirano a un design robusto, quasi “outdoor”, seppur lo facciano con approcci differenti. Il Watch Fit 4 Pro di Huawei, nonostante il costo contenuto, riesce a trasmettere un senso di solidità e cura costruttiva, grazie a una combinazione intelligente di materiali: lunetta in titanio, corpo in alluminio aerospaziale e vetro in zaffiro sulla parte frontale. Dove l’azienda cinese ha un po’ toppato, se vogliamo, è sul retro dove troviamo un composito in fibra di polimero, decisamente meno pregiato della cassa in ceramica dell’Apple Watch Ultra 2, ma funzionale per contenere il peso, dettaglio importantissimo.
Lo smartwatch di casa Apple, invece, fa dell’uso intensivo del titanio di grado 5 e del vetro zaffiro il suo vanto principale, con una struttura più spessa e pesante: 14.4 mm di spessore e oltre 61 g di peso, contro i 9.3 mm e 30.4 g del Huawei, un dettaglio che rende l’Apple Watch decisamente più massiccio, certamente ideale per chi cerca la massima robustezza, ma potenzialmente scomodo per chi ha polsi più sottili o preferisce un design più leggero e discreto. Per farla breve, un Ultra 2 di Apple è difficile da consigliare ad una donna, che invece può indossare senza dificoltà il Fit 4 Pro di Huawei.
Ad ogni modo, entrambi i modelli vantano una resistenza all’acqua importante, 5 ATM per Huawei e 10 ATM per Apple, con quest’ultimo certificato anche per immersioni e dotato di un’app dedicata alle immersioni, assente sulla controparte di Huawei. In termini di materiali premium, l’Apple Watch Ultra 2 resta in testa senza dubbio, ma il Watch Fit 4 Pro riesce a bilanciare estetica, comfort e funzionalità in modo eccellente, specialmente considerando il peso dimezzato e l’autonomia superiore, su cui torneremo più avanti.
Infine, c’è il tema dell’usabilità; il display più grande dell’Apple Watch Ultra 2, unito alla cassa più ampia, offre un’interfaccia leggermente più comoda per la consultazione di mappe, messaggi o altre info, rendendolo forse più adatto a chi fa un uso intensivo delle funzionalità smart o professionali. Tuttavia, proprio la sua maggiore dimensione può risultare, come vi anticipavo, ingombrante per chi ha polsi più sottili o preferisce un design più discreto, ma soprattutto inadeguato ad un pubblico femminile. In questo senso, il Huawei Watch Fit 4 Pro riesce a trovare un equilibrio ideale tra ampiezza del display e comfort, con una leggerezza e sottigliezza che lo rendono estremamente versatile e gradevole da indossare tutto il giorno, anche durante il sonno o l’attività fisica.
Display
Uno degli aspetti più rilevanti nell’utilizzo quotidiano di uno smartwatch è senza dubbio il display, e sia il Huawei Watch Fit 4 Pro che l’Apple Watch Ultra 2 riescono a distinguersi in modo eccellente sotto questo punto di vista, seppur con approcci tecnici diversi. Il modello di Huawei monta un pannello AMOLED da 1,82 pollici con una risoluzione di 480 per 408 pixel, che si traduce in una densità di circa 347 ppi. L’Apple Watch Ultra 2, dal canto suo, offre un display leggermente più ampio, da 1,92 pollici, con una risoluzione di 502 per 410 pixel, per una densità complessiva leggermente inferiore, attorno ai 326 ppi.
Nonostante la differenza minima nelle dimensioni, il pannello del Watch Fit 4 Pro risulta più definito alla vista, con testi, grafici e icone che appaiono più nitidi e precisi. Questo dettaglio, seppur impercettibile per molti, è un segnale del livello di qualità che Huawei è riuscita a offrire in una fascia di prezzo molto più contenuta, ma non è una novità per il brand che ha sempre puntato fortemente nel migliorare la qualit dei suoi display.
Dal punto di vista tecnologico, Apple adotta un pannello LTPO OLED, contro un classico e più semplice AMOLED di Huawei che, pur offrendo un’esperienza visiva vivace e ricca di contrasti, neri profondi e colori brillanti, non può competere con la reattività dell’always-on di Apple, visto che Huawei ne è sprovvista su questo modello, ed integra la sola attivazione del display alla rotazione del polso (che, comunque, è molto veloce e precisa).
In termini di luminosità, nessuno dei due modelli delude. Entrambi raggiungono un picco di ben 3.000 nit, un valore sorprendente che garantisce una perfetta leggibilità in qualsiasi condizione di luce, anche sotto il sole diretto. Durante l’utilizzo outdoor, in corsa o in bici, il contenuto sul display resta sempre visibile, chiaro e brillante, in entrambi i casi. Altre similitudine risiede nella protezione del display: sia Huawei che Apple utilizzano il vetro in zaffiro, noto per la sua eccezionale resistenza ai graffi.
Prestazioni, sensori e monitoraggio
Nonostante il posizionamento di mercato completamente differente, sia il Huawei Watch Fit 4 Pro che l’Apple Watch Ultra 2 propongono una dotazione completa di sensori: accelerometro, giroscopio, barometro, sensore di temperatura cutanea, SpO2, rilevamento del sonno, e persino ECG. In entrambi i casi, parliamo di smartwatch avanzati, in grado di offrire una panoramica dettagliata dei parametri vitali e delle performance sportive, e se Apple vanta da anni una reputazione inattaccabile in termini di precisione e affidabilità, con tantissime campagne pubblicitarie a supporto, con il Fit 4 Pro Huawei dimostra di aver colmato gran parte del divario, almeno per quanto riguarda le discipline più diffuse. Con questo, attenzione, non voglio dirvi che i due sono perfettamente equivalenti su questo fronte (e meno male, aggiungerei), ma che il divario è meno marcato di ogni previsione.
Durante la corsa o la camminata, ad esempio, i due dispositivi restituiscono risultati estremamente simili: la misurazione della frequenza cardiaca è coerente rispetto a strumenti professionali come le fasce toraciche, e anche i dati GPS, grazie alla doppia banda GNSS (L1 + L5) supportata da entrambi i modelli, risultano molto precisi. In particolare, il tracciamento del percorso durante una camminata in ambienti misti, quindi circondati prima da palazzi, poi da aree più folte di vegetazione, è pressoché identico, con piccole differenze solo in condizioni più complesse, come sentieri molto stretti o passaggi sotto alberi fitti. In questi scenari, l’Apple Watch tende a mantenere una traiettoria leggermente più allineata al percorso reale, ma si tratta di una differenza minima, spesso irrilevante nell’uso quotidiano e che, molto spesso, nemmeno va ad intaccare la registrazione del percorso.
Dove si nota una maggiore divergenza è nel monitoraggio della forza e negli sport indoor. Se l’Apple Watch Ultra 2 riesce a offrire una buona precisione anche in esercizi come sollevamento pesi o HIIT, con una curva cardiaca coerente e una risposta rapida alle variazioni di intensità, il Watch Fit 4 Pro mostra più imprecisioni. Nei test, la frequenza cardiaca tende a essere meno reattiva in questi contesti, e il tracciamento durante lo sforzo esplosivo risulta meno accurato. È una limitazione comune a molti smartwatch, ma Apple su questo fronte fa scuola, e al momento resta pressochè imbattuta sotto questo fronte.
Tuttavia, è importante sottolineare che nell’uso sportivo quotidiano con sport più “semplici” com’è il caso della corsa, camminata, ciclismo o nuoto, entrambi i dispositivi offrono un’esperienza estremamente valida e simile. Huawei in più arricchisce l’esperienza con strumenti come il Running Ability Index o il calcolo del VO2 Max, ma Apple, che offre funzioni simili, compensa con l’interfaccia e pone maggiormente il focus su semplicità e immediatezza, in pieno stile iOS.
Infine, sul piano dell’espandibilità, Apple mantiene il vantaggio più netto. Grazie all’App Store integrato, l’Ultra 2 può arricchirsi di decine di applicazioni sportive e analitiche, migliorando continuamente le proprie capacità, anche al di fuori del sistema operativo proprietario; Huawei, pur offrendo una piattaforma ben realizzata e compatibile anche con Android, a differenza dell’Apple Watch è solo destinato a possessori di iPhone, è più chiusa e limitata nell’ecosistema, specialmente su iOS, dove alcune funzioni risultano ridotte.
Autonomia
L’autonomia è forse il punto di forza più evidente del Huawei Watch Fit 4 Pro, ed è anche uno degli aspetti dove il confronto con l’Apple Watch Ultra 2 diventa più sbilanciato, questa volta a netto favore di Huawei. Il Watch Fit 4 Pro può raggiungere fino a 10 giorni di utilizzo con impostazioni ottimizzate, e mantiene tranquillamente 5–7 giorni anche con l’always-on attivo e un uso intensivo, comprensivo di notifiche, allenamenti quotidiani e monitoraggi in background. Huawei dichiara i suoi dati in modo piuttosto trasparente, specificando ad esempio che l’autonomia stimata include circa 180 minuti di sport settimanali, qualche decina di minuti di chiamate Bluetooth e ascolto musicale. E nella pratica, queste stime si confermano rispondenti al 100% alla realtà.
L’Apple Watch Ultra 2, nonostante sia uno dei migliori Apple Watch mai prodotti anche sotto questo aspetto, non si avvicina nemmeno a questi numeri. In uso quotidiano regolare, raramente supera le 36 ore, e solo in modalità a basso consumo può arrivare a 72 ore, ma sacrificando la gran parte delle sue funzionalità. Con l’always-on attivo e funzioni smart complete, è spesso necessario ricaricarlo una volta ogni giorno e mezzo, il che è piuttosto limitante per chi pratica sport outdoor o desidera usare lo smartwatch anche durante il sonno.
Questa differenza non è un dettaglio secondario: l’autonomia più estesa del Watch Fit 4 Pro svolta letteralmente l’esperienza d’uso, rendendolo un compagno più affidabile nel lungo periodo, senza l’ansia della ricarica continua. Può accompagnare facilmente l’utente in un viaggio, in un weekend di escursioni o durante sessioni di allenamento consecutive senza dover essere costantemente attaccato al caricabatterie.
Software e app su Smartphone
È un ambito spesso trascurato, ma in realtà fondamentale: anche il miglior hardware perde gran parte del suo valore se non è supportato da un sistema operativo fluido, intuitivo e funzionale, oltre che da un’app per smartphone ben strutturata. Così partiamo dall’Apple Watch Ultra 2, che gira su watchOS, uno dei sistemi operativi più maturi, versatili e completi nel panorama degli smartwatch. L’esperienza utente è fluida, ricca di animazioni reattive, gesture intuitive e una perfetta integrazione con l’ecosistema iOS. La personalizzazione dei quadranti, l’organizzazione dei widget, la gestione delle notifiche e la possibilità di rispondere a messaggi o effettuare chiamate direttamente dal polso fanno dell’Apple Watch una vera estensione dell’iPhone. E qui sta anche il suo limite: funziona solo con iPhone, e richiede almeno un iPhone XS aggiornato a iOS 18. Nessuna compatibilità con Android, quindi, il che ne limita fortemente la diffusione tra gli Android User, che, checchè se ne dica, restano ancora moltissimi.
Per di più, la presenza dell’App Store integrato direttamente nel watch permette un’espandibilità pressoché illimitata: applicazioni per lo sport, la salute, la produttività, la musica, la navigazione e tanto altro, tutte installabili direttamente dal polso. E’ innegabile che Apple abbia costruito un ecosistema molto chiuso nel corso degli anni, ma va detto che non si è mai snaturato ed è rimasto sempre incredibilmente coerente e ricco.
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Dall’altra parte, il Huawei Watch Fit 4 Pro utilizza un sistema operativo proprietario, HarmonyOS, che si rifà chiaramente alla filosofia di Apple in termini di interfaccia e interazione, con l’uso di una corona rotante, menu circolari, widget semplificati e un layout generale che risulta familiare a chi ha già usato dispositivi Apple. L’esperienza è fluida, il sistema risponde bene ai comandi e la navigazione tra le schermate è veloce. Tuttavia, mancano alcune delle raffinatezze del sistema Apple, come l’interazione completa con le notifiche visto che qui abbiamo solamente le risposte rapide, piuttosto limitate e circoscritte a pochissimi scenari, oltre alle animazioni dinamiche o la profondità nell’integrazione con app di terze parti.
A differenza dell’Apple Watch, infatti, il Watch Fit 4 Pro non ha accesso a un vero e proprio app store, almeno non nella versione per iOS. Gli utenti Android possono scaricare qualche app aggiuntiva tramite AppGallery, ma la scelta è molto limitata, e comunque non paragonabile alla varietà offerta da Apple. Questo significa che comunque, out of the box, le funzionalità del Watch Fit 4 Pro sono più che sufficienti e adeguate a tutti i giorni: quello che offre di base è sostanzialmente quello che ci si deve aspettare nel lungo termine, con piccoli miglioramenti tramite aggiornamenti Huawei, ma poche possibilità di personalizzazione profonda.
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Un altro aspetto cruciale è l’app per smartphone. Huawei Health è una delle migliori app nella sua categoria su Android, e funziona anche su iOS, seppur con alcune limitazioni. L’interfaccia è chiara, ricca di grafici e dati leggibili, con un buon bilanciamento tra immediatezza e dettaglio. Offre una panoramica completa dell’attività quotidiana, dell’allenamento, della salute e del sonno, e include funzioni come la creazione di piani di allenamento personalizzati, esercizi di rilassamento e stretching guidato, e aggiornamenti firmware puntuali. D’altra parte Apple ne usa due, quella Salute che registra praticamente ogni dato e lo rende consultabile e accessibile in qualsiasi istante, e l’app Watch che, invece, permette di modificare ogni impostazione dello smartwatch, incluse watchfaces, aggiornamenti, integrazioni con le carte di pagamento e via discorrendo.
Prezzo e considerazioni
Il confronto tra il Huawei Watch Fit 4 Pro e l’Apple Watch Ultra 2 mette in luce due filosofie profondamente diverse nel progettare uno smartwatch: da un lato la ricerca del massimo in termini di tecnologia, funzionalità smart e integrazione con l’ecosistema Apple, dall’altro l’ambizione di offrire un’esperienza completa, equilibrata e accessibile, senza rinunciare alla qualità e alla precisione. Sì, l’Apple Watch Ultra 2 è oggettivamente il prodotto più avanzato tra i due: è più espandibile, più integrato con iPhone, più sofisticato nel monitoraggio della salute, e vanta una costruzione super premium con materiali top di gamma. Tuttavia, è anche più grande, più pesante, più vincolato all’ecosistema iOS e soprattutto molto più costoso.
Il listino Apple parla chiaro: 909 euro per la versione base, anche se oggi si può trovare online intorno ai 700–730 euro. Una cifra importante, che giustifica le aspettative elevate. Ma il Huawei Watch Fit 4 Pro si presenta sul mercato con un prezzo di listino pari a 279 euro, e in molte offerte recenti è sceso ben al di sotto dei 250 euro. E proprio qui si gioca il punto più importante di questo confronto.
Per meno di un terzo del prezzo del modello Apple, Huawei offre un dispositivo che tiene testa all’Ultra 2 in tantissimi ambiti: qualità costruttiva, accuratezza del GPS, completezza dei sensori, durata della batteria, funzioni sportive, qualità del display, app per smartphone e persino ECG. Certo, perde qualcosa nelle funzionalità smart più avanzate, nella reattività delle app di terze parti, nella gestione delle notifiche e nella precisione in sport specifici come l’allenamento di forza, ma sono compromessi ampiamente giustificabili alla luce del prezzo. Per molti utenti, e in particolare per chi è su Android o semplicemente non ha bisogno delle infinite app dell’Apple Watch, Huawei potrebbe non solo essere l’alternativa economica, ma la scelta più razionale.
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