Dreame L20 Ultra vs Dreame L40 Ultra: vecchia e nuova generazione a confronto

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Negli ultimi anni, Dreame ha fatto passi da gigante nel settore dei robot aspirapolvere e lavapavimenti, proponendo modelli sempre più avanzati e dotati di tecnologie innovative. Sono tanti i prodotti che proviamo in questo segmento di mercato e, onestamente parlando, tra i brand che più nel tempo hanno dimostrato concretezza, oltre che affidabilità a lungo termine, c’è proprio Dreame.

Tra i dispositivi di punta, il Dreame L20 Ultra, lanciato nel 2023, e il più recente Dreame L40 Ultra, del 2024, due dispositivi di fascia altissima, seppur appartenenti a due “epoche” diverse, se così vogliamo definirle; tuttavia, grazie ai vari sconti online, il Dreame L20 Ultra, seppur più anzianotto, è ritornato di grande interesse, perciò in questo confronto, analizzeremo vari aspetti, come design, potenza di aspirazione e molto altro, per cercare di capire quale dei due modelli potrebbe essere la scelta migliore per le vostre esigenze.

Dreame L20 Ultra vs Dreame L40 Ultra: il confronto

Design e materiali

Esteticamente parlando, è davvero difficile trovare delle differenze tra i due protagonisti del confronto di oggi; sono certo che nelle immagini, ma anche nel video del confronto, farete fatica a riconoscere i due modelli, ma vi dico in breve quali sono i (pochi) punti che rendono questi due dispositivi leggermente diversi.

Posto che parliamo di due robot lavapavimenti con le stesse dimensioni, ovvero 350 x 350 x 103,8 mm, frontalmente è possibile distinguerli solamente per il layout dei pulsanti, ben delineati e separati su L20 Ultra, mentre in un blocco unico su L40 Ultra; l’altra differenza, seppur sottile, risiede nel coperchio magnetico superiore, perchè su L40 occupa metà della superficie, mentre su L20 la occupa completamente, lasciando quasi nudo il robot quando la si va a rimuovere.

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Anche sul retro i due dispositivi potrebbero sembrare identici, ma per fortuna Dreame ha inserito un dettaglio importante sul modello più recente, che giustifica anche il prezzo notevolmente più alto sul listino; mi riferisco alla spazzola laterale, che sul modello L40 Ultra è estensibile, per una pulizia più accurata dei bordi, caratteristica invece assente sul modello della precedente generazione. Un dettaglio che, però, accomuna i due prodotti sono i mop: entrambi i robot, infatti, possiedono uno mop fisso ed uno estensibile, per una pulizia accurata ed efficiente dei bordi, che da sempre rappresentano il vero tallone d’Achille per questi robot.

C’è da dire, però, che gli sforzi principali dell’azienda si sono concentrati nell’ottimizzazione della stazione di autosvuotamento che, a dirla tutta, sul modello Dreame L20 Ultra è davvero mastodontica, e a meno che non abbiate uno spazio importante a sua disposizione, fidatevi, risulterà un ingombro non da poco in praticamente tutte le case.

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D’altra parte, però, con L40 Ultra Dreame ha risolto definitvamente questo problema, riuscendo a snellire la stazione in modo notevole; tanto per darvi due numeri tecnici, L40 Ultra possiede una base grande appena 34 x 45,6 x 59 cm mentre quella dell’L20 Ultra, mastodontica, misura 60,5 x 42,6 x 49,9cm, un abisso di differenza che emerge anche a primo impatto. Un dettaglio che mi sarebbe piaciuto fosse affinato da Dreame, invece, risiede nello scivolo frontale della base, utile a facilitare il ritorno nella stazione: davvero lungo e ingombrante, occupa ulteriori 30 cm di lunghezza anche sul modello L40 Ultra, un aspetto che non passa assolutamente inosservato.

Tuttavia l’azienda, nel lavoro di ingegnerizzazione della sua base, ha svolto un lavoro ineccepibile, perchè è riuscita a lasciare invariate tutte le componenti interne: mi riferisco alle taniche del’acqua pulita e sporca, che restano della stessa capienza di 4 e 4.5 litri, oltre al sacchetto della polvere che è sempre da 3.2 litri, sufficiente per circa 3 mesi di utilizzo in case di medie dimensioni come la mia.

Altro dettaglio risiede nello slot dedicato al detergente: mentre su L20 Ultra si era costretti ad utilizzare dei flaconi di detergente proprietario, con nessuna possibilità di “travasi fatti in casa” con detersivi più economici, su L40 Ultra l’azienda ha previsto una piccola tanica riempibile in autonomia, così da facilitare notevolmente il compito agli utenti finali.

Potenza di Aspirazione e Qualità del Lavaggio

La potenza di aspirazione è uno dei fattori cruciali nella scelta di un robot aspirapolvere. Il Dreame L20 Ultra offre una potenza di aspirazione di 7.000 Pa, valori ormai non altissimi se si pensa che molti prodotti, tra cui proprio l’L40 Ultra, raggiungono valori come i 11.000 Pa, quasi il doppio. Ad ogni modo Dreame su L20 Ultra è stata capace di garantire una pulizia eccellente su superfici dure e tappeti leggeri. La sua capacità di riconoscere automaticamente i diversi tipi di superfici, come pavimenti in legno o tappeti, gli permette di adattare la potenza in modo intelligente, sollevando anche i mop per il lavaggio quando necessario per non bagnare i tappeti. Su questo fronte, invece, si equivalgono, in quanto l’escursione in altezza dei mop raggiunge massimo i 10.5mm su entrambi i modelli.

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Il Dreame L40 Ultra, come anticipavo, però, porta la potenza a un livello superiore, con i suoi 11.000 Pa, uno tra i valori più alti attualmente disponibili sul mercato. Questo incremento lo rende particolarmente efficiente nel rimuovere sporco più ostinato e detriti più grandi, specialmente su tappeti spessi o in ambienti particolarmente polverosi.

Nella confezione di vendita l’azienda inserisce, inoltre, un doppio rullo da utilizzare a seconda dell’ambiente in cui adoperiamo il robot; ce n’è uno in gomma piuttosto tradizionale, ed un altro in plastica rigida con tanti dentini in grado di sminuzzare capelli lunghi e risolvere in autonomia eventuali aggrovigliamenti fastidiosi.

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Entrambi i modelli dispongono di funzioni di lavaggio avanzate, ma il L40 Ultra introduce un sistema migliorato con un braccio laterale estensibile e sollevabile, capace di raggiungere gli angoli più difficili. Questa funzione è assente nel L20 Ultra, che sebbene abbia un sistema di lavaggio di alta qualità, non offre lo stesso livello di precisione nei bordi e negli angoli. Inoltre, il L40 è dotato di un sistema di rilevamento della sporcizia che, se identifica che il pavimento è ancora sporco dopo un primo passaggio, invia automaticamente il robot per una seconda pulizia.

Molto bene il funzionamento delle stazioni di autosvuotamento su entrambi i modelli, che dispongono delle stesse identiche funzioni; al termine delle operazioni di lavaggio, infatti, nella stazione di ricarica i robot tornano per svuotare la polvere in autonomia, svuotare l’acqua sporca e caricarne dell’altra. Al termine di queste operazioni, la base avvia l’autolavaggio dei mop rotanti, che poi verranno asciugati con aria calda: come al solito il dubbio rimane sulla fase di asciugatura, piuttosto lunga, circa 2 ore, ma di fatto al momento il mercato non offre effettivamente soluzioni diverse.

In quanto ad applicazione per smartphone, sarebbe inutile metterle a confronto e parlarvene in un paragrafo dedicato: al momento l’app Dreame Home credo sia una delle più ottimizzate e meglio realizzate nel panorama dei robot aspirapolvere, perciò su questo fronte se la giocano praticamente ad armi pari, appartenendo sostanzialmente alla stessa azienda. Le funzionalità sono le solite, con creazione di programmi di pulizia, personalizzazione dei programmi di lavaggio, compatibilità con i principali assistenti vocali e moltissimo altro.

Autonomia

Sul fronte batteria, invece, L20 Ultra si porta in vantaggio per due motivi: il primo è senz’altro racchiuso nella dimensione della batteria, 6400 mAh, molti di più rispetto i 5200 mAh di L40 Ultra che, tra le altre cose, utilizza un motore con una potenza di aspirazione maggiore, e ciò si traduce in autonomia inferiore.

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Nella mai casa di circa 100 mq, ad esempio, con L20 Ultra ho portato a termine una pulizia e annesso lavaggio anche con modalità aspirazione massima, mentre con L40 Ultra non ci sono riuscito, in quanto si è scaricato più o meno dopo l’80% del lavoro svolto; è anche vero, però, che la modalità di aspirazione massima è un test piuttosto estremo, in quanto non si rende praticamente mai necessaria questa modalità, ma tant’è che comunque ho voluto esagerare, cercando di portarli al limite entrambi.

Prezzo e considerazioni

Sarò sincero con voi: questi due robot lavapavimenti sono due prodotti di livello altissimo ed il confronto di oggi non voleva sembrare scontato, o banale, perchè si sapeva che in un modo o nell’altro l’L40 Ultra sarebbe risultato senza dubbio superiore su molti fronti. La realtà, però, è che l’unico vero motivo per cui io personalmente vi consiglierei di riflettere un attimo su, sono le dimensioni: per quanto mi riguarda le prestazioni durante l’utilizzo sono eccezionali per entrambi, nonostante le differenze numeriche, e nonostante alcune chicche in più del Dreame L40 Ultra, come ad esempio la spazzola laterale estensibile.

Non avrete difficoltà a portare avanti pulizie, di qualsiasi genere, nè con uno nè con l’altro. I problemi, però, potreste averli, come anticipavo, con le dimensioni: io li ho installati uno accanto all’altro durante questo confronto e, fidatevi, la differenza è abissale e l’unico vero motivo per cui vi consiglieri l’L40 Ultra è proprio questa, la sua ottimizzazione migliore degli spazi che lo rende un oggetto d’arredo più piacevole da tenere in casa, rispetto ad L20 Ultra, una presenza troppo ingombrante.

I prezzi di vendita rispettivi, al momento, sono pari a 1099 e 799 euro, quindi 300 euro di differenza che non sono proprio così pochi: personalmente punterei su L20 Ultra, e con quei 300 euro se proprio li avessi a disposizione, ci abbinerei una bella scopa lavapavimenti manuale, per sopperire ai limiti (naturali) di un robot.

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