In una intervista con la CNBC, emittente televisiva statunitense, Musk ha candidamente mandato al quel paese le grandi compagnie che hanno ritirato la pubblicità dal social network dove sempre più spesso vengono tollerati (e in alcune occasioni incitati) post razzisti, anti-semiti e di chiara matrice neo-nazista. “Go fuck yourself“, ha dichiarato senza mezzi termini il proprietario di Twitter/X, che ha accusato le compagnie pubblicitarie di volerlo ricattare.
“Questo boicottaggio non farà altro che uccidere la compagnia, lo sanno tutti. Saremo finiti, e saremo finiti a causa del boicottaggio pubblicitario” ha ammonito Musk, che oramai sembra essere abbastanza rassegnato all’idea che il fallimento societario possa effettivamente verificarsi. Se il suo X è ancora in piedi, tuttavia, è per la mancanza di un reale competitor, ma anche questo potrebbe arrivare presto. Threads di Instagram infatti sta preparando il suo approdo in Europa ed è facile immaginare che con il lancio nel vecchio continente l’esodo verso il nuovo social diventerà inevitabile.
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