L’Europa ha ufficialmente deciso: Apple è un gatekeeper, e in quanto tale dovrà adeguarsi a tutta una serie di regole, compresa quella sul sideloading. Fra i cosiddetti “guardiani dei cancelli” rientrano tutte quelle compagnie Big Tech che, per un motivo o per un altro, detengono un forte ascendente sul mercato e/o una posizione monopolistica, cosa che non va giù alla Commissione Europea.
Il sideloading verrà introdotto da Apple più in là nel tempo, ma non sarà come su Android
Per chi mastica l’argomento, il sideloading è un aspetto piuttosto basilare dell’ecosistema Android: tutti gli smartphone scaricano le app dal Google Play Store, ma niente impedisce di scaricarle e installarle da altri portali, che siano il Galaxy Store di Samsung, quello di Amazon e tutti i vari siti di terze parti. Questa natura estremamente democratica ha i suoi pro e i suoi contro, dando modo ai più smanettoni di mettere mano su app che magari non sono disponibili nel proprio paese o sul proprio dispositivi; allo stesso tempo, il sideloading permette la pirateria delle app a pagamento e bypassa i sistemi di sicurezza di Google, con tutti i rischi che ne conseguono.
Una visione che non si sposa per niente con quella di Apple, che da sempre obbliga i suoi utenti ad affidarsi unicamente al suo App Store, sia per tenerli al sicuro dai potenziali rischi che per capitalizzare i guadagni grazie alle commissioni miliardarie che incassa ogni anno. Tuttavia, il Digital Markets Act impedirà ad Apple di portare avanti questa direttiva e la obbligherà a consentire ai suoi utenti di scaricare app anche da altri portali.
Non ci sono ancora date ufficiali: in questi mesi si vociferava che il sideloading potesse debuttare con iOS 17, poi con iOS 17.1 e infine con iOS 17.2. Anche perché nelle ultime versioni era apparso il nuovo framework “Managed App Distribution“, il cui scopo è quello di permettere alle app di terze parti di installare altre app, cosa che coincide con il concetto di sideloading (uno store di terze parti che fa installare un’app scaricata); tuttavia, il framework serve invece per scopi tecnici che nulla hanno a che fare col sideloading, come confermato da Apple.
L’appuntamento sembra quindi rinviato alla prima metà del 2024, e come aggiunge l’insider Mark Gurman quello implementato da Apple sarà un “sistema altamente controllato“, anche se non è chiaro in che modo e con quali paletti, e che dovrebbe essere disponibile solamente in Europa e non nel resto del mondo.
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