Ci siamo: abbiamo la data ufficiale della presentazione di HyperOS (detto anche ThePaperOS o Pengpai OS), che debutterà assieme a nuovi prodotti fra cui Xiaomi 14 e Watch S3. A breve assisteremo ufficialmente al passaggio storico da MIUI ad HyperOS, un cambiamento che sta venendo accompagnato dalle affermazioni da parte della compagnia. Negli scorsi giorni, il fondatore Lei Jun ha dato qualche accenno al nuovo software, e con l’annuncio della data ha deciso di esporsi ulteriormente assieme al team di sviluppatori, dando al pubblico nuovi dettagli tecnici.
Xiaomi e Lei Jun raccontano della storia di transizioni dalla MIUI ad HyperOS
Il 2010 fu l’anno di nascita della MIUI, un avvenimento che vi ho raccontato in lungo e largo in questo video-editoriale. Da quel momento in poi, Xiaomi si mise al lavoro per ottimizzare il suo software e trovare nuove soluzioni che seguissero i cambiamenti del panorama tecnologico. Nel 2014 venne realizzato un protocollo dedicato all’ecosistema Internet of Things, seguito nel 2017 da Xiaomi Vela, un vero e proprio firmware dedicato a questo settore.
Salto in avanti di due anni, e nel 2019 partirono i lavori per Xiaomi Mina OS, un microkernel proprietario con un focus sulla sicurezza, seguito nel 2021 allo sviluppo di un sistema operativo dedicato alla prima auto elettrica Xiaomi. Tutte queste creazioni sono sostanzialmente confluite in Xiaomi HyperOS, che prende la MIUI (apparentemente senza stravolgerla) e la arricchisce di moduli dedicati al cosiddetto Internet of Everything, che si parli di gadget domotici o di auto elettriche.
Xiaomi HyperOS è il risultato di 13 anni di esplorazione software, di cui 7 anni dedicati e un team di ricerca e sviluppo composto da oltre 5.000 dipendenti.
“D’ora in poi, le prestazioni dei dispositivi potranno essere completamente liberate;
d’ora in poi, i sistemi intelligenti avranno un cervello AI unificato;
d’ora in poi, l’intero ecosistema di persone, automobili e case avrà una solida infrastruttura tecnica“
Questo è quanto afferma il team Xiaomi HyperOS, che pubblica un grafico per spiegare tecnicamente com’è strutturato il nuovo sistema operativo. Nella parte inferiore, il kernel di sistema Linux è stato “profondamente modificato” e assieme troviamo appunto Xiaomi Vela, assieme alla ricostruzione di vari moduli fondamentali per migliorare le prestazioni, fra cui pianificazione delle prestazioni, gestione di attività, memoria e file. Questa nuova e più flessibile configurazione del kernel supporta oltre 200 piattaforme hardware e oltre 20 file system.
Al livello superiore troviamo il cosiddetto middleware, cioè l’unione fra il framework dei servizi di Android e quello di Xiaomi Vela, assieme a 8 sottosistemi principali. Di questi, uno è dedicato all’intelligenza artificiale per l’integrazione di modelli di grande dimensioni come nel caso di Xiaomi MiLM, il cuore dell’assistente vocale AI in stile ChatGPT.
Salendo ancora di livello c’è Xiaomi HyperConnect, la sezione dedicata a unire i vari dispositivi dell’ecosistema tramite un protocollo di comunicazione unificato per garantire una comunicazione in tempo reale senza soluzione di continuità. In tutto ciò, Xiaomi ha anche inserito un sistema di sicurezza end-to-end che attraversa tutto il sistema operativo, dal livello inferiore del kernel a quello di HyperConnect, per garantire la sicurezza dal livello più basso.
E adesso che è stata pubblicata l’ultima MIUI Beta, è apparsa in rete la lista di smartphone e tablet che dovrebbero aggiornarsi ad HyperOS.
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