Apple è la prima azienda nella storia della tecnologia ad aver portato al pubblico i primi microchip a 3 nm, un successo che potrebbe però venire ridimensionato dalla crisi. A dirlo è il rinomato insider Ming-Chi Kuo, che in uno dei suoi ultimi post ha analizzato la situazione attorno alla filiera dei semiconduttori, messa alla prova dalle ristrettezze di un mercato ancora limitato dalle conseguenze post-lockdown.
Apple rivede in negativo le previsioni di vendita, tagli agli ordini di SoC a 3 nm
Ming-Chi Kuo riporta un calo del 20-30% per le spedizioni di macchinari EUV da parte di ASML, l’azienda olandese che oggi è l’unica al mondo in grado di produrli. E sono questi macchinari quelli che permettono di stampare microchip a 5 nm e oltre a TSMC, Samsung e Intel, che oggi sono anch’esse le uniche al mondo in grado di stamparli. Come spiegato in questo video-editoriale, la filiera dei semiconduttori avanzati è estremamente danarosa ma altrettanto rischiosa, e si ritrova così a fare affidamento a pochissime aziende sparse nel globo.
Il motivo di questo calo da parte di ASML sarebbe da ricondurre ad Apple, che avrebbe deciso di tagliare gli ordini a 3 nm per sopperire a numeri di vendite che sarebbero più bassi del previsto. Inizialmente si credeva che la crisi dei microchip avrebbe toccato il fondo nella seconda metà del 2023, mentre adesso si crede che se ne riparlerà fino al Q2 2024.
Durante quest’anno, le vendite di MacBook e iPad sono calate a 17 e 48 milioni di unità, rispettivamente -30% e -22%. Le prossime generazioni di notebook e tablet potranno contare su nuovi schermi Mini-LED e soluzioni Apple M3, ma Apple prevede che non sarà abbastanza per convincere nuovi acquirenti, anche in virtù di uno smart working non più diffuso come gli anni scorsi. Oltre ad Apple, un altro fattore negativo per i risultati di ASML sarà Qualcomm, che nel 2024 dovrebbe subire un calo incisivo per colpa di Huawei.
⭐️ Scopri le migliori offerte online grazie al nostro canale Telegram esclusivo.