Quando Banggood ci ha proposto di provare la PVY Z20 Pro, i suoi 50 nm di coppia dichiarata mi hanno acceso la curiosità in maniera esponenziale. Ok, è una bici elettrica pieghevole con ruote da 20”, ha un motore da ben 500w, ha un portapacchi sul quale (perché no) si potrebbe fissare un seggiolino per andare in giro con i propri figli, ma è la coppia il fattore che più mi ha incuriosito, anche perché il brand dichiara che questo particolare modello è in grado di gestire salite fino al 25°.
E quindi, qual miglior location di Avellino per capire se la scheda tecnica dichiarata dall’azienda corrisponde a verità? Stiamo provando la PVY Z20 Pro, in diverse condizioni metereologiche, e vi spieghiamo come va e se vale la pena acquistarla.
Anche perché è uno di quei modelli all-inclusive che con un prezzo inferiore gli 800 euro offre non solo un motore super potente, ma anche un telaio in lega d’alluminio, un doppio freno a disco, una sella che a primo impatto sembra anche piuttosto comoda, un cambio shimano a 6 rapporti ed un’autonomia massima superiore ai 100 km.
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Recensione PVY Z20 Pro: bici elettrica pieghevole con tanta potenza a meno di 800 euro
Unboxing
Così come accade con tutti gli altri modelli di questa particolare categoria di bici a pedalata assistita, anche la confezione della PVY Z20 Pro è di dimensioni molto generose. E questo perché, sostanzialmente, la bicicletta viene consegnata già assemblata. Prima di salire in sella però, sarà necessaria l’installazione solo di alcuni componenti, come la ruota anteriore, il manubrio, i pedali ed il sellino: operazioni per niente complicate, che tutti saranno in grado di fare.
Scheda tecnica – PVY Z20 Pro
Potenza motore: 500W (di tipo brushless);
Velocità massima: limitata a 32 km/h;
Batteria: rimovibile da 36v e 10 Ah;
Pneumatici: fat da 20 pollici;
Tre modalità di guida;
Cambio Shimano a 6 rapporti;
Luce anteriore LED;
Telaio lega d’alluminio;
Freno a disco anteriore/posteriore;
Ammortizzatore anteriore;
Dimensioni da aperta: 157 x 62 x 123 cm;
Dimensioni da chiusa: 89 x 38 x 64 cm.
Design e materiali
Partiamo subito da un presupposto, data la sua natura non ci si può aspettare che la PVY Z20 Pro sia una bicicletta elettrica pieghevole compatta. Va detto però che, nonostante le ruote grandi 20×2.3”, il portapacchi, e la struttura in lega d’alluminio solida e con una buona gestione delle vibrazioni, questo modello si distingue tra tutti gli altri prodotti della sua categoria proprio per la compattezza, soprattutto da piegata.
Da aperta è grande 157 x 62 x 123 cm, mentre da chiusa è grande 89 x 38 x 64 cm, il che la rende più comoda (ma non ancora comodissima) rispetto ai suoi diretti competitor sia per il trasporto in auto che per il trasporto nei mezzi pubblici. Sia chiaro, non è una bici a pedalata assistita pensata solo per la città, quindi è più ingombrante rispetto ai modelli “cittadini”, ma il lavoro fatto dal brand è piuttosto buono.
E lo è soprattutto perché, nonostante la compattezza ed il prezzo piuttosto contenuto, la PVY Z20 Pro integra un sistema a doppio ammortizzatore anteriore che, anche in connubio con le ruote piuttosto generose, riesce a gestire bene gli urti e le vibrazioni e la rende molto piacevole da guidare su diversi tipi di fondo stradale.
Il logo dell’azienda è posizionato nella canna centrale della bicicletta ed il design della PVY Z20 Pro è decisamente accattivante: in molti quando ho testato la bici per Avellino mi hanno chiesto di che modello si trattasse, e questo perché l’accoppiata tra struttura e gomme grandi è vincente. Continua però ad essere presente il solito problema della gestione dei cavi, che sono tutti a vista e che qualora non si aprisse e chiudesse la bicicletta con attenzione potrebbero aggrovigliarsi.
Come vi dicevo, la forcella anteriore ammortizzata è di buona qualità, sono poi presenti due freni a disco (uno anteriore ed uno posteriore) che sono di tipo meccanico, mentre il modulo batteria è estraibile, e si attiva con una chiave posizionata sulla parte inferiore: tutta l’elettronica non si accenderà finché non si girerà la chiave che avvierà l’alimentazione della batteria. Sul manubrio invece c’è un display, nel quale sarà possibile accedere a tutte le informazioni più importanti relative alla bicicletta e che, a differenza di quanto accade con alcuni brand, è perfettamente visibile anche in condizioni di luce diretta.
Buono il faro anteriore, che emette un fascio di luce piuttosto corposo, ottima l’idea di includere nella confezione un portapacchi, un casco ed un supporto per lo smartphone anche se, quest’ultimo, è realizzato con delle plastiche troppo leggere e non mi trasmette assolutamente sicurezza. Io lo eviterei.
Motore e cambio
Ad animare la PVY Z20 Pro ci pensa un motore brushless da 500w che lavora a 335 giri al minuto e che è in grado di erogare una coppia di ben 50 Nm, molto potente e scattante, che è stato affiancato da un Cambio Shimano a 7 rapporti. Il cambio è sempre preciso, veloce e affidabile e viene gestito da un selettore a scatto posto sul lato destro del manubrio. Ed è proprio sul lato destro del manubrio che è presente anche l’acceleratore per poter guidare la bici in modalità “full electric” ma che, ricordiamolo, in Italia non è permesso utilizzare sulle bici elettriche.
Anche in questo modello le modalità di pedalata assistita sono tre e non è presente alcun sensore di coppia, il che potrebbe rendere leggermente difficoltose le partenze in salita qualora non si fosse ingranata la giusta marcia: la pedalata assistita parte al quinto giro di pedali ma in questi casi, fortunatamente, la presenza dell’acceleratore semplifica decisamente le cose.
La prova su strada
Nonostante non sia dotata di pneumatici larghi al punto tale da potersi definire fat-bike, alla guida la PVY Z20 Pro si comporta “quasi” come una fat. Le gomme sono comunque grandi, l’altezza del manubrio è quella giusta e rende la bici adatta a persone alte fino a 190 cm, ed il telaio ben saldo in tutti i suoi meccanismi di piegatura la rendono comunque molto piacevole da guidare: in tutta sostanza, è perfetta per qualsiasi fondo stradale.
Le modalità di funzionamento sono 3 (pedalata manuale, pedalata assistita e full electric) e quando entra in gioco il motore si potrà utilizzare uno dei cinque livelli di assistenza disponibili: vi ricordo però, che in Italia è vietato superare i 25 Km/h con le bici elettriche.
Ad ogni modo, proprio grazie a queste caratteristiche, anche in città come Avellino (piene di buche n.d.r.) guidarla è molto piacevole e devo dire che anche sui numerosi saliscendi presenti in città, la PVY Z20 Pro si è comportata piuttosto bene: il motore eroga la potenza in maniera certosina, è in grado di supportare un peso massimo di 120 Kg, ed anche se non ho avuto modo di provare pendenze da 25°, posso dire che intorno ai 20° continua a fare molto bene il suo lavoro.
Ciò che mi dispiace un po’ è il fatto che il brand non abbia pensato di affiancare all’ammortizzatore anteriore (che, tra l’altro, è tarato piuttosto bene) anche un sistema di ammortizzazione posteriore: è proprio sul didietro che si sentiranno maggiormente gli eventuali fossi incontrati per strada, anche se devo ammettere che con le sue due molle ammortizzanti la sella è piuttosto comoda ed attutisce bene gli urti e le vibrazioni.
Buono il sistema frenante a doppio disco, che garantisce una frenata decisa e sicura, ma che è importante regolare prima di mettersi in sella alla bici: nel sample che ho ricevuto in prova, ad esempio, inizialmente la frenata mi è sembrata un po’ troppo lunga. Nulla di grave, sia chiaro, ma prima di partire per un lungo viaggio è bene accertarsi di queste regolazioni.
Autonomia della batteria
L’unico vero compromesso della PVY Z20 Pro potrebbe essere la batteria. E non perché non è in grado di garantire la potenza giusta al motore (perché lo è e come), ma perché i suoi 36v e 10 AH sono un filino sottodimensionati rispetto a quanto si trova nel mercato. Certo, è un valore che influenza in sostanza l’autonomia della batteria e non direttamente la spinta del motore, che nei miei test mi ha fatto arrivare con la PVY Z20 Pro a circa 65 Km in modalità a pedalata assistita e circa 25 Km in modalità full-electric.
Ed è tutto sommato un risultato niente male soprattutto considerando il peso della bici, il mio peso (che di certo non è un peso piuma) ed il fatto che ad Avellino siano presenti tantissimi saliscendi. La ricarica avviene in circa 5 ore e mezzo, tramite un alimentatore esterno con presa italiana che continua a soffrire della presenza di un cavo di alimentazione forse troppo corto per le mie esigenze.
Prezo e considerazioni
Il prezzo di vendita della PVY Z20 Pro è di circa 1500 euro ma, tramite il box in basso, potreste acquistarla in super sconto con un coupon a 735,91 €. E una cifra inferiore agli 800 euro è piuttosto allettante per un prodotto con queste caratteristiche e qualità, soprattutto considerando l’eccessivo aumento dei prezzi che sta accompagnando questo inizio 2023.
Certo, mi sarebbe piaciuto vedere la PVY Z20 Pro dotata di un sistema di ammortizzazione posteriore, questo è vero, ma probabilmente l’azienda ha pensato di rinunciarci proprio per riuscire a mantenere contenuto il prezzo di vendita. Il motore poi è davvero molto scattante, è uno di quei motori che puntano più sulla potenza che nelle prestazioni “sul lungo”, ma che in caso di salite difficili sarà sempre presente ad aiutarvi nella percorrenza.
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